venerdì 23 dicembre 2011

Il castello di giovedì 22 dicembre



TORRI DEL BENACO (VR) – Castello scaligero

Consta di tre torri (che danno il nome al comune che le ospita) ed un mastio. Tali torri facevano parte della cinta muraria che circondava e proteggeva il paese da eventuali attacchi. Dal castello si diramavano dei sotterranei, in parte ancora esistenti, utili per la fuga in caso di assedio. Secondo gli storici, Torri del Benaco - posta a mezza via fra Peschiera del Garda e Riva del Garda - potrebbe essere stato un castrum romano e, come tale, venne difeso e forticato dalle legioni romane insediatesi sulla sponda orientale del lago di Garda (Benaco) (15 a.C., tempo del consolato di Tiberio e Druso maggiore). A testimoniarlo sarebbe la torre ovest del castello, sicuramente antecedente e nettamente diversa, sul piano architettonico, rispetto alle altre due tuttora visibili. Tuttavia la costruzione di questa torre potrebbe anche essere collegata alla presenza a Torri di Berengario I, re d'Italia, nel X secolo. Costui, allo scopo di difendere gli abitanti dalle scorrerie degli Ungari, che in quei tempi funestavano la Pianura Padana, fece restaurare il maniero e costruire le mura, delle quali sono ancoro visibili alcuni resti tra la strada Gardesana e il centro storico; a Berengario è pure attribuita la torre che porta il suo nome, in piazza della Chiesa. Il castello venne quindi ristrutturato da Antonio della Scala, figlio di Cansignorio e ultimo signore scaligero, il quale nel 1383 affidò i lavori a un certo Bonaventura Prendilacqua, come si legge su una lapide murata nel lato ovest dello torre «romana». L'intento era di rafforzare le difese del porto creando una darsena fortificata, baricentrica a Malcesine e a Lazise, ritenuta indispensabile per il controllo del medio lago. Ma le nuove fortificazioni non impedirono che anche Torri fosse investita dalle truppe dei Visconti di Milano, che la espugnarono nel 1387 dopo solo sei giorni di assedio: ormai le artiglierie avevano reso inutili le vecchie mura a cortina. I Visconti dominarono per tre lustri, quindi vi fu la brevissima parentesi dei padovani Carraresi, conclusasi nel 1405 con la donazione alla Serenissima Repubblica di Venezia. Il castello, che durante la dominazione veneziana fu eletto a sede dell'autorità chiamata del Capitano del Lago, si avviò verso un lento ma inarrestabile declino, che culminò nel sec. XVIII con l'abbattimento della cinta muraria più esterna per far posto ad un agrumeto con tanto di limonara. Esaurito il suo ruolo di fortezza militare, il castello divenne proprietà dei conti Nuvolari e successivamente della signora Giuseppina Arduini. Fino al 1980 il castello è rimasto in totale degrado. Un gruppo di volonterosi diede un'occhiata all'interno dell' area del castello, lo spettacolo che si offrì loro era desolante: macerie dappertutto, infissi cadenti e la limonàra quasi in abbandono. Da qui partì l'idea di riportarlo o nuova vita, avviando un'opera di pulizia e quindi di restauro, che venne affidato all'architetto Arrigo Rudi. Grazie poi alla collaborazione dell'amministrazione comunale e all'entusiastica partecipazione della popolazione, nel 1983 venne inaugurato il Museo del Castello Scaligero. La maggiore attrazione, oltre ai camminamenti dai quali è possibile ammirare il magnifico panorama del porticciolo e del centro storico di Torri, è certamente la serra di agrumi, risalente al 1760 e praticamente l'unica aperta al pubblico su tutto il lago. Nelle sale sono illustrati aspetti della cultura materiale di Torri e di tutto l'Alto Garda in generale: vi è una sezione dedicata all'olivicoltura con la ricostruzione, con le parti in pietra originali, di un torchio per olive; una è riservata alla pesca, con ben tre sale; un intero piano dell'edificio museale è dedicato alle incisioni rupestri del lago di Garda; in una sala poi possiamo ammirare un pregevole plastico del centro storico di Torri, come doveva presentarsi fino agli inizi del nostro secolo, mentre due grandi mappe settecentesche ne illustrano il territorio; infine, un piccolo orto botanico ospita tutte le principali piante della costa e dell'entroterra gardesano. Per approfondire si può visitare il seguente link:
http://www.berengario.com/2004/Museo%20del%20castello.asp

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