domenica 5 aprile 2020

Il castello di domenica 5 aprile



CROPANI (CZ) - Torre del Crocchio (o di Crocchia)

La costruzione, di cui ormai restano solo i ruderi, era l'antica torre di guardia eretta per difendersi da possibili attacchi provenienti dalla costa ionica. La torre prende il nome dal fiume ed è situata alla destra della foce in territorio di Cropani. Per tale motivo verrà anche chiamata la torre di Cropani. Nel 1579/1580 la torre non risulta tra quelle che sono in funzione. Essa infatti non compare nei pagamenti ai caporali ed ai soldati che prestano servizio nelle torri. Figurano invece le torri vicine di Catanzaro, Simari, Capo Ricziuto e Manna. La sua edificazione è iniziata intorno al 1594; il mastro addetto ai lavori, durati un paio di decenni, era Adante o Dante Cafaro, al quale i Gesuiti tre anni più tardi commissionarono la costruzione di una torre nel vicino villaggio di San Leonardo. I lavori tuttavia procedettero a rilento, anzi ad un certo momento si arrestarono, per poi essere ripresi, quando arrivò il denaro. All’inizio del 1606 essi erano ben lungi da essere terminati, come risulta da alcuni pagamenti fatti in quell’anno. Infatti il tesoriere Camillo Romano assegnò a mastro Dante Cafaro, partitario della torre, ducati 800 per procedere nella costruzione. Dopo la consegna dei primi ducati 400 il rimanente fu versato dal luogotenente del tesoriere Carlo Nicotera, il 28.1.1606 in Cutro a Pompeo Cito di Cropani, cassiere della torre, eletto dall’università di Cropani, sul cui territorio sorge l’opera. Con il procedere dei lavori seguirono altri versamenti. Il 2.5.1606 il luogotenente versò al cassiere duc. 3826 ed altri soldi vennero consegnati all’inizio del 1607. La torre fu in seguito terminata ed entrò in funzione come testimonia il Nola Molise che così si espresse: “Cropano … dov’è una bellissima torre della Regia Corte per defensione di quelle marine e terre convicine”. Comandava la torre un caporale, o torriere, che era aiutato da un socio. Nel 1605/1606 è segnalata la presenza del caporale Ferrero Giov. Battista, nel 1616 quella del caporale Giov. Battista Rotella e nel 1718 del caporale Domenico Iozzi. La torre fu in seguito utilizzata come magazzino dove erano depositati il legname ed il grano, in attesa di essere imbarcati nella vicina marina detta di Crocchia. Il luogo d’imbarco, protetto dalla torre, era tuttavia particolarmente esposto ed insicuro, in quanto “spiaggia scoperta senza porto che non ponno in tempo de inverno carricare vascelli”. Tali funzioni, sia di vigilanza di un luogo d’imbarco, che come temporaneo deposito per l’ammasso e deposito, sono evidenziati da alcuni documenti. Da un atto notarile rogato in Crotone il 23 febbraio 1627 veniamo a sapere che nella “marina di Cropani seu Crochi” veniva depositato ed imbarcato il legname proveniente dalla Sila, che per conto della Regia Corte doveva essere inviato al regio arsenale di Napoli. Un atto notarile del novembre 1715 ci informa che il mercante napoletano Ignazio Barretta, rifornitore di grano dell’esercito, aveva noleggiato la tartana del patrone genovese Stefano Magnavito. Il patrone doveva recarsi nella marina di Crocchia dove il magazziniere di Domenico de Laurentiis di Crotone, corrispondente del Barretta, doveva consegnargli 2600 tomoli di grano, che erano riposti nel magazzino della torre. La tartana giunse alla marina, ma non trovò pronto il carico. Passati invano alcuni giorni, la tartana anche a causa del maltempo salpò e riparò nel porto di Crotone. Da un altro documento sappiamo che nel settembre 1719, tempo di grave carestia, il corrispondente Domenico de Laurentiis mandò i suoi uomini alla torre di Crocchia, dove veniva ammassato il grano, che i soldati tedeschi con la forza portavano via dalle campagne vicine. I ruderi della torre scarpata ed a base quadrata sono anche oggi ben visibili.

Fonti: testo di Andrea Pesavento su http://www.archiviostoricocrotone.it/ambiente-e-paesaggio/alcune-torri-regie-marittime-sulla-costa-ionica-in-provincia-di-catanzaro/, https://www.facebook.com/Cropanesi/posts/cropani-torre-del-crocchio-o-di-crocchiala-torre-di-crocchia-di-cui-ormai-restan/771163572925156/

Foto: entrambe prese dalla pagina Facebook "Cropanesi" (https://www.facebook.com/Cropanesi/photos/pcb.771163572925156/771163512925162/?type=3&theater e https://www.facebook.com/Cropanesi/photos/pcb.771163572925156/771162879591892/?type=3&theater)

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