venerdì 10 aprile 2020

Il castello di venerdì 10 aprile



COPPARO (FE) - Delizia Estense

Il più antico documento che parla di Copparo è dell'anno 870. Il documento è un privilegio di papa Adriano II che conferma a Firminiano e ai suoi fratelli la Corte di Formignana, allora confinante da un lato con "Cuparus et Caput canilis" (Coccanile). Non è un caso che Copparo sia sorta sul lato sud dell'attuale Canale Naviglio poiché, in tempi non remoti, erano assai frequenti le alluvioni del Po ed il Naviglio rappresentava una valida barriera alla furia delle acque. Copparo fu oggetto di secolari controversie tra la Chiesa di Ferrara e di Ravenna. Martino, vescovo di Ferrara, nel 955 riconobbe la Massa di Copparo alla Chiesa di Ravenna, passata poi definitivamente a quella di Ferrara. Copparo era noto, nella letteratura del tempo, come riserva venatoria e venne quindi dotato di un castello adibito a dimora di caccia. Il castello fu distrutto dai Veneziani all'inizio del XVI secolo e con esso andarono perduti anche gli affreschi di Nicolò Panizzato, dipinti all'epoca di Leonello d'Este. Nel 1509 i Veneziani invasero il territorio copparese con truppe costituite da schiavi dalmati al seguito dell'ammiraglio Trevisan. Egli diede ordine al provveditore Grandenigo di saccheggiare Copparo, distruggendo i raccolti e rubando il bestiame. Tornata la pace coi Veneziani, sulle rovine del castello Ercole II d'Este, tra il 1540 ed il 1547, fece costruire un palazzo che passò in seguito al Papato e poi alla famiglia Barberini. Nel XVI secolo si intrapresero numerose iniziative di bonifica del territorio per dare spazio alla coltivazione di frumento. Per prosciugare la grande area paludosa tra Copparo, Codigoro e Mesola (Polesine di Ferrara), gli Estensi avviarono il progetto di bonifica noto come Grande Bonificazione Estense (1566-1572). Saccheggi e distruzioni da parte di invasori provenienti dai territori posti al di là del Po si alternarono a varie inondazioni e rotte del fiume. Le più gravi furono quelle di Papozze, del 1592, di Berra, del 1595, e di Zocca, del 1640. In quest'ultima occasione le acque arrivarono a lambire persino le mura di Ferrara. La Guerra dei Barberini, quattro anni più tardi, non mancò di coinvolgere anche Copparo portando nuovi danni e nuove vittime. La Delizia Estense, definita il "sontuoso Palagio", è l'ultima delle diciannove prestigiose residenze (chiamate delizie) costruite dagli Estensi nel ferrarese. È situata nel centro storico del paese. Si presentava come un castello turrito e fu frequentato da Niccolò III e da Borso d'Este con le rispettive corti. Dopo essere stato saccheggiato e gravemente danneggiato dai Veneziani nel 1482, Ercole II ne commissionò la ricostruzione all'architetto Terzo de Terzi che, tra il 1540 e il 1547, che progettò un imponente fabbricato composto da cinque torri collegate fra loro, ampi porticati, cortili interni e sale grandiose. A decorare l'edificio furono chiamati alcuni tra i più importanti artisti attivi a Ferrara, fra cui Girolamo da Carpi e Benvenuto Tisi da Garofalo, Battista Dossi e Bastianino. Nel 1808 fu gravemente danneggiato da un incendio e parzialmente demolito, con la perdita dei suoi preziosi dipinti. Nel 1862 il Sindaco Spisani lo acquistò per conto del Comune e nel 1872 i resti vennero incorporati nel nuovo edificio del Municipio. La torre Estense, detta "al Turiòn", emblema della Delizia Estense, è l'ultima sopravvissuta delle cinque torri del progetto originale del castello. Posta a nord della Villa, aveva funzioni di osservazione verso il Po (per paura delle frequenti scorribande di truppe veneziane), chiunque si avvicinasse aveva immediata la sensazione di trovarsi contemporaneamente in luogo sicuro e sontuoso. I lavori di ristrutturazione (1982-88), dovuti all'opera degli architetti Alessandri e Zappaterra, hanno posto in luce alcuni aspetti strutturali di notevole interesse storico come la esistenza dell'ingresso principale che conferma l'orientamento generale della Delizia verso il Po. La Torre Estense ospita la Biblioteca comunale, in particolare al secondo piano la Biblioteca generale e la Sezione ragazzi, al terzo piano la Fonoteca. Oggi la Delizia di Copparo, orgoglio e vanto dei copparesi, rimane a testimonianza dell'illustre passato di questo territorio ed è sede degli uffici comunali. L'ultima ristrutturazione dell'edificio risale al giugno 2003. Altri link suggeriti: https://www.ferraranascosta.it/delizia-di-copparo/, https://video.lanuovaferrara.gelocal.it/locale/il-tesoro-della-torre-alle-pareti-christo-warhol-e-fontana/56834/57118 (video)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Copparo, https://it.wikipedia.org/wiki/Delizia_di_Copparo, http://www.comune.copparo.fe.it/nqcontent.cfm?a_id=1781&tt=copparo2014, https://www.ferrarainfo.com/it/copparo/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/castelli-torri-campanili/torre-della-delizia-estense

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è di Threecharlie su https://it.wikipedia.org/wiki/Delizia_di_Copparo#/media/File:Delizia_estense_tower_(Copparo).JPG

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