giovedì 23 aprile 2020

Il castello di giovedì 23 aprile



GUBBIO (PG) - Castel d'Alfiolo in frazione Padule

Il castello fu costruito intorno all'anno 1000 ed era posizionato all'interno del feudo d'Alfiolo creato dall'imperatore Ottone II. Dalla cronaca medievale di Greffolino Valeriani scopriamo che circa mille eugubini andarono alle crociate contro i turchi, che avevano invaso i luoghi santi in Palestina; fra le famiglie nobili che parteciparono alla lunga campagna, vi erano anche i conti d’Alfiolo. Sappiamo inoltre che nel 1146 un tale Matteo d’Alfiolo partecipò alla seconda Crociata promossa da Bernardo di Chiaravalle, che si concluse due anni dopo, con la sconfitta dell’esercito cristiano. Successivamente in assenza di eredi, i beni passarono al Vescovo di Gubbio che assegnò il cenobio ai benedettini ( un abbas Ventura è documentato nel 1039 ) i quali bonificarono la palude circostante ( tuttora il toponimo del luogo è “Padule”). La fortezza, formata all’inizio da una torre e da due corpi laterali, nel XIII secolo assunse la fisionomia di abbazia benedettina, con la costruzione di altre due ali che chiudevano così un quadrilatero nel cui interno venne ricavato il chiostro del monastero. Nel XII secolo il complesso venne trasformato in una Badia in cui trovarono posto attività agricole e manifatturiere, laboratori, scuole, ospizi e giardini arrivando quasi a formare una piccola città. Nel 1300, nelle sue vicinanze, si combatté una violenta battaglia tra milizie guelfe, composte da perugini e fuoriusciti eugubini, e forze ghibelline, che da 32 giorni avevano occupato Gubbio con l’aiuto di guarnigioni provenienti da Toscana, Marche e Romagna. Ad avere organizzato la sortita filo-imperiale era stato il famigerato Uguccione della Faggiola, di cui ci parla lo stesso Dante Alighieri nella Divina Commedia. Nel maggio 1300, Uguccione, insieme con Federico da Montefeltro e Uberto Malatesta, prese Gubbio e ne divenne podestà. Poche settimane dopo, il 24 giugno, il cardinal diacono di San Adriano, Napoleone Orsini, cacciò da Gubbio Uguccione, riconquistando la città per le forze guelfe di Bonifacio VIII, e dei Perugini. Nello stesso anno moriva di peste a Perugia comes Albasius de Alphiolo. Le difficoltà per la struttura non si conclusero qui. Nel 1350 infatti, Giovanni di Cantuccio Gabrielli, signore di Gubbio, si scontrò nel 1350 contro i suoi nemici e il risultato fu la parziale distruzione del monastero e della chiesa di S. Maria d’Alfiolo. A questo punto le autorità si accorsero probabilmente dell’importanza strategica della struttura, che dominava la valle ed era ubicata a poca distanza, in direzione sud-est, della città, ultimo baluardo prima delle mura urbiche. Nel 1382 si decise di munire il monastero di una solida torre militare (infatti da quel momento viene anche chiamato”fortilitium” di S. Maria d’Alfiolo o “castrum de S. Maria de Alfiolo“. Al suo interno stazionava una piccola guarnigione guidata da un capitano. Di questi castellani si conoscono i nomi in parte: Pucciardo Massoli (1382), Gioacchino Luce (1410), Antonius de Montelone (1414), Antonius Padule (1432-34). Sappiamo che nel 1442 subì un grave incendio come ricorda un’iscrizione ancora presente. Nel 1447 avvenne un importantissimo cambiamento, che proiettò la struttura nel rinascimento e fu motivo di un profondo riassetto architettonico: tornata in possesso del vescovo di Gubbio, divenne la residenza estiva vescovile e fu proprio il Vescovo Antonio Severi (1444- 1472), nel 1452, a chiamare maestranze lombarde per abbellire ulteriormente l’abbazia. Nel 1530 il vescovo Federico Fregosi (1480- 1541) ristrutturò completamente il complesso architettonico in stile rinascimentale. Vennero apportate molte migliorie nel tempo fino ad arrivare, nel 1539, all'aspetto definitivo. Nel 1537 fu costruito all’interno del chiostro, contornato da uno splendido loggiato, un pozzo ad opera di Benedictus Solomonis di Gubbio, un generoso ebreo membro della vivace comunità che si era stabilita a Gubbio dal 1310, che lasciò un’iscrizione commemorativa presso il pozzo nel ferro che sorregge la carrucola in cui è inciso: Benedictus Salomonis Eugubinus fe. de mense Junii 1537. Inoltre tra il 1644 e il 1672 anche il vescovo assisiano Alessandro Sperelli si preoccupò di eseguire ammodernamenti e restauri nell’edificio. Nel corso dei secoli la struttura, grazie quindi all’evergetismo dei vescovi eugubini, assunse sempre più l’aspetto di palazzo rinascimentale con chiesa adiacente, ancora ben conservata, sulla cui volta del portale è visibile un fregio con figurazioni umane e animali di notevole bellezza. Dopo l’Unità d’Italia il palazzo passò al demanio e successivamente si alternarono diversi proprietari: i Degola, i Ricci di Genova, l’Opera Combattenti, la Società Immobiliare Fondi Rustici. Nel 1946 fu rilevata dalla SAIM di Salerno, una Società per Azioni di cui era socio il Comm. Nunziante Salvati che nel 1948 la ottenne come sua quota azionaria con il nome di SAIE. Gli attuali proprietari sono infatti i figli, rappresentati dall’Ing. Michele che con tanta passione e competenza ha messo in evidenza tanti elementi architettonici alto medioevali di questo grandioso complesso. L'edificio ha la forma di un quadrilatero e risulta molto possente e maestoso. All'interno vi sono numerosi cortili, cantine e anche una chiesa. Nel territorio circostante sono presenti diversi casali, un lago e ampi terreni agricoli. Altri link consigliati: https://www.youtube.com/watch?v=vlmk7A6lGe4 (video di Alex Drone Solutions), http://www.gubbiooggi.it/public/file/dg/363fdd86-f9cf-43cd-8ad4-e58d9d555f61/MISTERI_03-14.pdf, https://www.youtube.com/watch?v=n6rAVbKTqFQ (video di Dream Properties Worldwide)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_d%27Alfiolo, https://www.iluoghidelsilenzio.it/abbazia-dalfiolo-gubbio-pg/

Foto: la prima è presa dalla pagina Facebook https://www.facebook.com/pg/casteldalfiologubbio/about/?referrer=services_landing_page, la seconda è presa da https://www.iluoghidelsilenzio.it/abbazia-dalfiolo-gubbio-pg/

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