mercoledì 1 aprile 2020

Il castello di mercoledì 1 aprile



CESENA (FC) - Castello di Roversano

Castrum Roversani è un castello di origine medioevale sorto sul promontorio a 179 metri sul livello del mare. Posseduto originariamente da Ugo di Panico, fra il 1144 ed il 1160 venne ceduto alla chiesa di Ravenna. Successivamente passò a Federico Barbarossa, ad Ottone IV, a Gregorio IX e, nel 1275, al comune di Cesena. Per circa un secolo venne di volta in volta conquistato da Guido di Montefeltro, dai Malatesta, dalla Santa Sede, dagli Ordelaffi e nuovamente dai Malatesta (1415), che ne tennero il possesso fino al 1554 quando Papa Giulio III lo cedette in feudo a Cristoforo Cacciaguerra di Cesena. Il feudo Cacciaguerra perdurò fino all'estinzione della linea diretta della famiglia Cacciaguerra, avvenuta con la morte dell'erede diciassettenne Perinto, il 5 maggio 1623. Roversano fu istituito come comune forse fin dal 1600; è comunque certa l'annotazione storica che riporta il rifiuto del Comune di Roversano alla proposta di Napoleone I di estendere in più ampi confini l'area del comune. Il 22 marzo 1661 Roversano fu distrutto quasi completamente da un violentissimo terremoto. L'abitato, del quale si conservano parti della cinta muraria, la porta di accesso e il castello in posizione sopraelevata a strapiombo sulla valle sottostante, è prossimo al bivio che porta a Cesena verso nord e a San Carlo verso sud-ovest, dove la via comunale Roversano confluisce nella Statale Umbro-Casentinese. Il castello di Roversano aveva una sola porta di ingresso resa sicura da un robusto ponte levatoio e fiancheggiata da un forte e grosso torrione ( Pio Benizzi-1905 ). E' probabile che i torrioni fossero due: uno posto alla sinistra di chi entra ed i cui resti si possono ancor oggi ammirare e l'altro posto alla destra in posizione speculare all'altro ed andato distrutto. La porta d'accesso, detta "Arco di Roversano " per la sua forma arcuata, tipologicamente è composta da due aperture di cui una ampia carrabile ed una pedonale di dimensioni ridotte. Un tempo costituiva un punto nevralgico sia dal punto di vista militare che economico in quanto era il punto ove era posto il posto di guardia, si controllavano tutti coloro che entravano nel castello e ove si pagavano i dazi sulle merci che entravano nel castello. Al calar della sera, le porte venivano serrate ed il ponte levatoio sollevato e nessuna poteva entrare od uscire dal castello. Il ponte veniva riabbassato e le porte riaperte alla mattina del giorno dopo. Si dice che la porta risalga all'anno 1000. La porta oggigiorno non porta alcun segno che denoti l'esistenza del ponte levatoio al contrario, per esempio, della porta del castello di Sorrivoli in cui sono ancor oggi perfettamente conservate le strutture murarie occorrenti per la manovra del ponte come le feritoie da cui uscivano le travi che avevano la funzione di bilanciare, con apposita contropesatura, il peso del ponte. Oggi rimangono solo i resti di quelli che erano i torrioni del castello (per alcuni erano nove, per altri undici), andati distrutti sia dai terremoti (in minima parte) che dai bombardamenti subiti durante l'ultima guerra. Gli abitanti poi hanno utilizzato il materiale recuperato dalle macerie sia dei torrioni che delle mura per costruire le proprie abitazioni, cosi come si può vedere nelle vecchie case. Percorrendo il perimetro murario oggi ne sono identificabili quattro, ma un tempo erano più numerosi come pure ha interpretato il pittore Malmerendi nel suo dipinto collocato nella chiesa di Roversano. Pio Benuzzi in merito scrisse (nel 1905 ): Il castello di Roversano, situato in una splendida ubicazione, con una imponente elevatezza, era circondato da forti mura delle quali anche al presente restano alcune vestigia da bastioni o baluardi in bell'ordine disposti. Vi è poi la torre posta nel poggio più alto, a base quadrata di mt. 8x8 e alta 16 metri.Anticamente essa doveva servire, oltre che per avvistamento, anche per segnalazione.
Infatti era inserita in un sistema di torri visibili una con l'altra :dalla rocca di Cesena si vede la torre di Roversano dalla quale si vedeva quella, ora scomparsa del castello di S.Lucia ecc. Sembra che un messaggio spedito da Cesena con questo sistema di rilanci, raggiungesse Roma in circa 7 ore. Le segnalazioni venivano effettuate sia con materiali riflettenti che con fuochi, perciò la torre era priva di tetto. Il tetto fu costruito quando ormai il castello aveva perso la sua funzione e la torre fu utilizzata come torre campanaria con l'istallazione della campana dell'orologio che fungeva anche da campana civica che veniva attivata nelle varie circostanze e, data la posizione della torre, il suo suono veniva udito a grande distanza. La vecchia campana pesava 16 quintali fu asportata dai tedeschi durante l'ultima guerra facendola ruzzolare giù dalla rupe . Dopo gli eventi bellici fu sostituita da una campana più piccola ( 6/7 quintali ). Ancor oggi si può notare la parte aggiunta alla torre per ricavare la cella campanaria.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Roversano, testo di Alberto Cicognani e Nicola Gargea su http://www.vallesavio.it/Pag_Centro.asp?link=Quartiere/Storia/storia-roversano.html,

Foto: la prima è presa da http://www.cesenatoday.it/eventi/visita-guidata-segreti-roversano.html, la seconda è di DAVD67 su https://davd67.wordpress.com/neve/presepe-roversano-natale-2014/

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