COLI (PC) - Castello di Faraneto
L’origine longobarda è indicata dal toponimo che fa riferimento al termine Fara, nucleo di comando di un arimanno (il nome significa luogo piantumato con farnie, alberi della famiglia della quercia). Nel XIII secolo fu costruito un castello per volere del ghibellino Montanaro I Grassi: nel XVI secolo Antonio Francesco Grassi lo trasformò in residenza signorile adornandolo con decori architettonici in pietra arenaria. Nel XVII secolo fu aggiunto l’oratorio impreziosito da affreschi e stucchi barocchi di ignota fattura. Alla fine del Seicento i Grassi si trasferirono a Piacenza e il castello oramai in stato di abbandono iniziò una lenta decadenza. Venduta alla fine del Ottocento, la costruzione fu trasformata ed adibita ad uso agricolo. Risulta difficile attualmente immaginare l’antico splendore del castello. Possiamo ammirare due bei portali: il primo è addossato all’edificio contiguo a quello principale: presenta un arco a tutto sesto con una chiave di volta a volute e due colonnine ioniche. Il secondo, rovinato, è stilisticamente simile e la sua maggiore dimensione denuncia, forse, la sua funzione di ingresso principale. L’edificio è di proprietà privata e gli interni non sono visitabili. Altri link suggeriti:
https://castellodifaraneto.wordpress.com/,
https://marcoferreri.files.wordpress.com/2015/05/faraneto_icon_articolo001.pdf,
http://www.altavaltrebbia.net/rassegna-stampa/161-coli/3286-castello-di-faraneto.htmlFonti:
http://www.altavaltrebbia.net/frazioniemilia/1582-faraneto.html,
http://www.sulleormedisancolombano.it/castello-di-faraneto/Foto: la prima è presa da
https://castellodifaraneto.files.wordpress.com/2017/10/castagne-1.jpg, la seconda è una immagine d'epoca presa da
https://artsandculture.google.com/asset/castello-di-faraneto-faraneto-piacenza/RQF3JsmGhDgFmA
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