domenica 13 dicembre 2020

Il castello di domenica 13 dicembre



ORSOMARSO (CS) - Castello di Mercurion e Palazzo Baronale

Di probabile origine romana, Orsomarso è sorta non come nucleo abitativo, bensì come fortezza a difesa degli avamposti romanici sviluppati lungo la pianura del fiume Lao. Non è improbabile però che la zona sia stata abitata da gruppi sparsi di uomini preistorici. Nel 389 in località Piano dei Morti si svolse una dura battaglia con la sconfitta dei Turini ad opera dei Sibaritici. Notizie certe circa l'esistenza dell'abitato si hanno solo verso l'anno 1000 diventando prima centro romanico con interessanti scambi commerciali e poi centro importante per il monachesimo basiliano. Questa zona è stata visitata da santi importanti quali S. Nilo, S. Leone Luca, S. Saba, S. Primo, S. Fantino il Giovane, S. Macario, durante le incursioni saracene nell'interno, precisamente alla confluenza dei fiumi "Argentino" e "Porta La Terra", durante le lotte fra Goti e Bizantini per la difesa delle abbazie di Monaci Basiliani, sorse una fortezza: uno dei suoi comandanti fu Ursus Martius (Orso Marso) da cui derivò il nome del borgo che sorse intorno alla stessa fortezza. L'abitato si è sviluppato non in modo graduale, ma a piccoli nuclei intorno a monasteri o palazzi. Nel Medioevo e nei secoli successivi, in seguito al recupero culturale del Monachesimo Greco-Bizantino, la terra di Orsomarso ebbe alterne vicende. Sequestrata a Barnaba Sanseverino, conte di Lauria, nel 1498, fu venduta da Federico II Perrotto Bisach che la donò in dote alla figlia Barbara. Nel 1538 Barbara portò in dono il feudo al conte Silvestro Tomacello Ferrante di Alarçon. Nel 1640 fu degli Ametrano. Nel 1668 il feudo andò in proprietà ad Andrea I Brancati di Napoli. Il Castello baronale, posto sotto l'orologio e le mura perimetrali, furono anche l'abitazione residenziale della famiglia Brancati. Il feudo dei Brancati venne dato in fitto al duca di Giovene e da questo a don Nicola Cavalcanti, marchese di Verbicaro. Con la fine del feudalesimo, Orsomarso prese parte attiva alle battaglie e lotte risorgimentali, dopo aver subito atroci rappresaglie da parte del comandante borbonico Necco. Partendo da Scalea e percorrendo la statale lungo la valle del Lao, al km 13 si incontra l'area del MERCURIO, con questo termine si definisce una collinetta a strapiombo sul Lao. Risalendola a piedi il viaggiatore ha subito modo di notare le mura che circondano il Mercurio, molto rudimentali. La cittadina, probabile rifugio degli abitanti rivieraschi intorno al mille, era chiaramente a più strati con in alto il castello; vera roccaforte sul promontorio roccioso se ne perdono le tracce intorno al 1500. Rimane intatta la chiesetta, anche se ha subito vari e maldestri rifacimenti. Vi si venera l'immagine della Madonna del Mercurio molto antica, solenne e severa; è la classica rappresentazione della Madonna con Bambino in trono, è in terracotta, gli occhi di vetro le furono aggiunti nel ‘600. Un'area fortificata che non è esagerato far risalire all'epoca della conquista romana della Magna Grecia e che sicuramente era nel suo pieno vigore nei primi decenni successivi all'anno Mille quando ospitava una turma bizantina (uno squadrone di 30 cavalieri) il cui comandante, il turmarca, era proprio lo spataro candidato imperiale Oursos Marsos che firmò l'atto per la definizione di una controversia per il possesso di alcuni terreni nella Regione Mercuriense. Nell'immediato si rende necessaria la sistemazione del percorso di accesso che risulta essere poco agevole e scarsamente fruibile per i visitatori, mentre invece, dovrebbe essere uno dei primi formidabili punti di attrazione turistica di Orsomarso. Le immagini fotografiche descrivono meglio di ogni parola il grande valore di questo sito archeologico, sia dal punto di vista storico-artistico, che sotto il profilo affettivo che la comunità di Orsomarso da sempre riserva per questo luogo simbolo della propria memoria storica. Il palazzo baronale di Orsomarso, che fa da proscenio all’antistante Piazza Municipio, risale ad epoca medievale ed è stato sede di un certo Stefano, insignito del titolo di barone di Ursumartio. Questi appose il proprio signum manus in un processo che si celebrò a Scalea, nel luglio del 1152, in merito ad una controversia tra l’abate dell’Abbazia Benedettina di S. Maria della Matina, nei pressi della cittadina di San Marco Argentano e il prete Pietro da Mercurio, a causa della proprietà di una vigna posta in località Charitus, oggi identificata con località “Garritu” di Orsomarso. Di notevole interesse l’imponente portale bugnato in pietra locale, attraverso il quale si accede al cortile e, da qui, alla stradina che porta alla Torre dell’Orologio. Fino agli anni ’60 sul lato destro della facciata del palazzo, al di sopra del tetto, svettava un incantevole loggiato rettangolare composto da ben cinque finestroni ad arco a tutto sesto sui lati lunghi e tre su quelli corti. La sua struttura quadrangolare chiusa sulla roccia della torre, domina il centro storico da ogni versante, mentre il riservato cortile interno conserva ancora oggi alcuni particolari costruttivi antichi di secoli. Le scale interne che conducono ai vari appartamenti, di proprietà privata, sono costruire in lastroni di pietra locale incorniciati ormai da alte erbacce, segno che da tempo nessuno abita più qui. Negli anni scorsi lo sfondamento di alcune parti del tetto e le infiltrazioni di acqua avevano fatto temere il peggio, per fortuna è stato effettuato un intervento di rifacimento della copertura che ha fatto rientrare l'emergenza, fermo restando il fatto che si pone il problema di un intervento di restauro organico e di un'adeguata valorizzazione di questa struttura. Altri link suggeriti:https://www.youtube.com/watch?v=6dXjZSpZyrQ (video di pandia), http://turismoqr.it/orsomarso/8.php

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Orsomarso, http://www.visitrivieradeicedri.it/comuni/orsomarso/full.php, testo di Pio G. Sangiovanni su http://www.abystron.org/expo/orsomarso/2010/viaggio-nel-centro-storico/piazza%2C-palazzo-baronale%2C-castello-e-torre.aspx, https://www.orsomarsoblues.it/2018/03/in-giro-per-orsomarso-2-tappa-palazzo-baronale/ (testo di Giovanni Russo)

Foto: la prima, relativa al Castello di Mercurion, è presa da https://br.pinterest.com/pin/460422761895410758/. La seconda, relativa al palazzo baronale, è presa da http://appenninobiketour.com/2017/01/15/orsomarso/

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