domenica 13 dicembre 2020

Il castello di sabato 12 dicembre



CASTELNUOVO BERARDENGA (SI) - Castello di Orgiale

Si trova sulla sommità di un colle acuminato a 315 mt di altitudine, ai suoi piedi scorre la Malena Morta a circa 60 metri di dislivello, la distanza aerea da Castelnuovo è di 1200 metri.
Il primo documento che ne attesta l’esistenza (Cartulario dell’abbazia di San Salvatore della Berardenga) è del 1101 ed è una donazione al Monastero Berardengo di una casa “ intus castro de Ortiale”, probabilmente per sottrarla da ingerenze imperiali e senesi. Di una chiesa intitolata a S. Ercolano abbiamo testimonianza in atti del 1199 e del 1228. Quanto sia stato importante Orgiale, lo si può dedurre anche dal numero di documenti d’archivio che lo riguardano, almeno 41 ( doc. per la storia delle località senesi- Vincenzo Passeri) che coprono un tempo di quattro secoli, fino al 1554. Nel 1158 fu lo stesso Federico Barbarossa ad interessarsi di Orgiale, intimando ai suoi titolari di non costruire castello alcuno entro 12 miglia da Siena. Già nel 1159 i signori di Orgiale furono i primi, fra i Berardenghi, a riconoscere la supremazia senese, donando loro una parte del poggio e di fatto concedendo il dominio sul territorio del castello, come avrebbero poi fatto tutti gli uomini della berardenga nel 1201 ( con la sola diversificazione di Valcortese). Ad inizio Duecento il territorio di Orgiale contava la presenza di 80 capifamiglia, un numero importante per l’epoca, destinato però a ridursi a causa delle guerre che lo interessarono nel XIII secolo. Nel 1207, ma la cosa si sarebbe ripetuta nel 1234, i fiorentini attaccarono Orgiale e arrecarono forti danni alla fortificazione. Anche per questo, nel 1208 si arrivò alla cessione a Siena della parte più alta del castello, affinchè vi fosse eretta una torre e un palazzo. Questo non bastò a fermare i fiorentini ( 1234) che evidentemente consideravano lo spazio di Orgiale strategico per il loro obbiettivo di occupare la città, per questo dopo alcuni anni, nel 1251, Siena decise di fornire ad Orgiale una sua guarnigione di soldati (mancavano 9 anni alla battaglia di Montaperti). Nel Costituto senese del 1262 si accenna anche alla distruzione del castello, che probabilmente si trovò davvero in condizioni gravi, ma non alla sua sparizione, come vedremo più avanti. A fine Duecento, lo attesta lo Statuto dei Viari, Orgiale era centro di comune e viene citato insieme alla Pieve di Pacina per la strada che porta al Bagno “de Pistille”, lo stesso Priscille o Piscille preso come uno degli indicatori per la realizzazione del Castello Nuovo della Berardenga. Ancora nel 1320, Orgiale ed il suo castello erano sede di comune in un territorio con 21 case che si estendeva dalla chiesa del Romito a Felsina, nel 1337 è segnalato nel vicariato della Berardenga e nel 1367 fu uno dei costitutori del comune che si realizzò attorno al Castello Nuovo. Nel 1397 e per ben due volte, il Concistoro senese prese la decisione di distruggere Orgiale, ma infine ci ripensò e decise di conservarlo, decisione saggia, sembrerebbe, considerato che nel futuro Siena tornerà ad avere bisogno di quella fortificazione. Dalla seconda metà del XV secolo la Repubblica Senese raggiunse l’apice della propria espansione territoriale e forse allentò la presa sui fortilizi del contado, ad esempio, nel 1466 Pietro Bellarmati denunciò il possesso della fortezza di Orgiale e ce ne vollero delle belle per farsela ridare, solo nel 1483 e dopo vari rifiuti, il podestà di Castelnuovo informò Siena dell’avvenuta riconsegna. Nell’anno 1497 la chiesa era ancora quella di S. Ercolano. Si avvicinava la resa dei conti con Firenze, quando, nel 1552 venne disposto che le artiglierie di Castelnuovo fossero portate in parte ad Orgiale e in parte a Sesta, furono anni durissimi per i nostri antenati sul fronte di una guerra che cambiò la Toscana. L’ultimo ordine impartito dai senesi ad Orgiale (che doveva essere abbattuto…) fu nel 1554 e richiedeva una difesa estrema della fortezza, cosa che naturalmente non fu possibile ottenere. Al termine della guerra tra i Guelfi e i Ghibellini, delle cui battaglie e fortificazioni l'intera regione conserva ancora tracce, il Castello divenne un importante centro agricolo. Poco più di 100 anni dopo, nel 1676, probabilmente già ricostruiti alcuni edifici, viene segnalato Orgiale nel Comunello della Pieve di Pacina e di proprietà, insieme a Le Case , delle Monache del Paradiso. C’è un oratorio/cappella intitolato a Santa Caterina e nessuna menzione della chiesa di S. Ercolano. Nel Catasto del 1825 il complesso, con la villa (quella attuale), una casa a pigione, una cappella, il granaio e il frantoio, risulta appartenere a Isabella Mocenni. Nel 1877 fu completato il restauro della cappella di Santa Caterina. Dopo più di un millennio di turbolenti avvenimenti storici, il Castello, costituito dalla possente Torre di difesa e dagli adiacenti edifici minori, a partire dagli anni '50 è stato lasciato all'incuria e all'abbandono fin quando, alla metà degli anni '90 Bernd Gisy, il suo attuale proprietario, non ha acquisito la tenuta e intrapreso un'imponente opera di restauro che ha riportato al suo originario splendore dapprima la cantina e, per finire, nel settembre del 2000, anche gli alloggi che costituiscono l'attuale residence. Il complesso di Orgiale risulta oggi completamente restaurato, senza alterazioni rispetto alle figure architettoniche, austere, ma semiabbandonate di fine novecento. Permane in tutta la sua bellezza il torrione quadrato intonacato con base a scarpa (databile fine XV secolo/ inizio XVI), cordonato in mattoni e archetti in cotto con sottarco trilobo su mensole a piramide rovescia. Sul lato est è addossato un fabbricato che si prolunga sul lato nord, staccato dal torrione e probabilmente più antico, come fanno supporre un arco ribassato in pietra nel fronte nord ed un tratto di filarotto su quello est. Al piano terra si trova la cantina, cui si accede da una scala voltata, che presenta due ambienti coperti con volte a botte; al primo e secondo piano si aprono gli appartamenti di età moderna cui si arriva tramite una scala esterna. L’edificio è circondato da fabbricati rurali di varie epoche e, nel piazzale antistante l’ingresso principale, è presente un pozzo cilindrico a lastre di travertino con base e cornice modanate. Il castello, dal quale si gode uno stupendo panorama verso Siena, è stato fortemente rimaneggiato nella prima metà del XIX secolo con inserzioni di gusto neoclassico. Rimane intatto, comunque, il fascino architettonico e la leggenda, durata cinque secoli

Fonti: articolo di Andrea Pagliantini su https://andreapagliantini.com/2020/09/05/il-castello-di-orgiale/, https://www.castellodiorgiale.it/index.php (sito web residence), testo di testo di Giulia Vivi su https://www.mondimedievali.net/Castelli/toscana/siena/provincia002.htm

Foto: la prima è presa da https://www.facebook.com/castelberardengo/photos/pcb.1021737538261385/1021729768262162/, la seconda è presa da https://www.castellodiorgiale.it/

Nessun commento: