BARBERINO DI MUGELLO (FI) - Villa medicea di Cafaggiolo
Detta anche Castello di Cafaggiolo, è una delle ville medicee più legate alla storia dei Medici. In passato, veniva indicata anche come Cafagiolo, com'è indicato nella famosa lunetta di Utens della fine del XVI secolo. E' stata una delle più antiche proprietà medicee. Nel 1359, era fonte di abbondante produzione agricola e aveva già la dignità di una dimora signorile. Nel primo Catasto, risalente al 1427, Averardo di Francesco di Bicci de' Medici la dichiarò "un habituro acto a fortezza". Dal 1451, entrata in possesso di Cosimo il Vecchio, vi intervenne Michelozzo con notevoli lavori che definirono il palazzo di forma rettangolare così come si presenta ancora oggi. Sulle logge furono realizzate delle stanze con sale che si susseguono una dopo l'altra. Oltre il camminamento tutto intorno, anche la seconda torre, il fosso con i muri e antimuri, il ponte levatoio e la delimitazione della piazza davanti con muri a levante ed a lato nord, con il "filare delle case" a mezzogiorno, ancora oggi denominato "la manica lunga", e l'orto sul retro, furono opere dell'ampliamento realizzato da Michelozzo. Inoltre, come riporta Vasari nelle poche righe dedicate a Cafaggiolo in un breve ma incisivo riferimento, l'opera michelozziana si estese anche all'organizzazione de "i poderi, le strade, i giardini, le fontane con boschi attorno, ragnaie, e altre cose da ville molto onorate". Il Vasari, inoltre, indica Cafaggiolo come il primo progetto di Michelozzo in una delle ville di famiglia, anche se alcuni studi recenti metterebbero la vicina Villa del Trebbio come quella di più antica ristrutturazione. Non è agevole riconoscere le strutture anteriori all'intervento di Michelozzo tanto che si è ipotizzata una riedificazione praticamente dalle fondamenta. Sembra evidente comunque che il rinnovamento assecondò la struttura di fortilizio medievale, con il mantenimento di due torrette e della struttura fortificata con il fossato e il ponte levatoio. Venutone in possesso, Cosimo I ingrandì l'edificio inserendo sul fronte orientale un corpo di fabbrica ben leggibile, di sviluppo inferiore al fronte preesistente, con stanze a piano terra coperte da volte a crociera fortemente ribassata e travi a vista, con al piano superiore un vasto salone a soffitto ligneo decorato, a cui verrà posteriormente aggiunta una loggetta. Ampliò inoltre la proprietà facendovi anche realizzare un grande Barco murato, una riserva di caccia privata dove introdusse animali rari, mentre sulla sinistra della villa fece costruire le scuderie. Di impianto più rinascimentale è invece l'ordinazione originaria dei giardini, i poderi, le strade, le fontane e i boschi attorno alla villa. La struttura ebbe quindi un triplice ruolo tipico delle prime ville-fortezze: struttura militare difensiva, posta strategicamente sulla via tra Bologna e Firenze, centro economico importante al centro di trentuno fattorie e di un'imponente produzione agricola e luogo ameno di riposo e svago rispetto alla routine cittadina. La villa, amata da Lorenzo de' Medici che vi risiedette nell'adolescenza, fu luogo di liete adunanze di gentildonne e mercanti, capitani e letterati, artisti, cardinali, principi e papi, per convegni di caccia, simposi e feste contadinesche e soprattutto, dimora per soggiorni estivi e autunnali della casata dei Medici. Alla mensa Luigi Pulci leggeva il suo Morgante, Lorenzo componeva canti carnascialeschi (secondo la tradizione qui Lorenzo compose il poemetto intitolato La Nencia da Barberino, dedicato a una bellezza del luogo); vi soggiornarono Agnolo Poliziano, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola e nel 1515 vi sostò Leone X. In una stanza del secondo piano fu pugnalata dal marito Piero de' Medici nel 1576 Eleonora di Toledo. Nel 1537 la villa divenne di proprietà del duca Cosimo I, che la ampliò e vi fece realizzare un grande "Barco" murato (cioè una riserva di caccia), dove animali rari potevano scorrazzare in libertà. Il ruolo della villa come casino di caccia fu ancora più sottolineato da figli di Cosimo, come Francesco I e Ferdinando I, che vi soggiornavano solitamente nei mesi autunnali. Nel Cinquecento furono apportate alcune modifiche all'aspetto della villa tra cui l'aggiunta di un corpo edilizio con loggia sul retro della villa. Passato ai Lorena, nel 1778 il Granduca vi ricevette il fratello Giuseppe, Imperatore d'Austria e, più tardi, Leopoldo II, il Re e la Regina di Napoli diretti al Nord. Durante il periodo dei Lorena la villa non fu alienata, a differenza di altri possedimenti, ma continuarono a usarla per la villeggiatura. Qui venne anche attrezzata la sosta per il nascente servizio postale. L'appena costituito Regno d'Italia aveva fatto convogliare tutti i possedimenti delle famiglie regnanti degli antichi stati italiani alla Casa Savoia. La villa fu poi posta all'asta dal governo italiano e acquistata dal principe Marcantonio Borghese nel 1864. I Borghese approntarono delle radicali modifiche alla costruzione, affidando i lavori all'ingegnere Giovanni Piancastelli: abbattuta la torretta posteriore, che si vede ancora nella lunetta dipinta da Giusto Utens nel 1599-1602, e interrato il fossato, si aprì nelle mura di cinta un grande arco per l'accesso monumentale. Nonostante ciò l'interno conserva ancora alcuni elementi originari dell'epoca di Michelozzo: i motivi decorativi del portone, i capitelli e i peducci delle decorazioni in pietra serena, eccetera. A sinistra dell'edificio esistono ancora le scuderie di epoca cinquecentesca, mentre al posto del giardino posteriore originario con aiuole geometriche e fontane oggi esiste un bosco di alberi secolari che circonda la tenuta. Nel periodo che va dal 1886 al 1887, Leto Chini insieme al fratello Dario Chini, decorarono nelle sale del piano terreno stemmi araldici in stile quattrocentesco. Attualmente all'interno della villa sono custodite le copie, realizzate dal pittore Carmine Fontanarosa, di una serie di ritratti di personaggi famosi appartenenti alla casa Medici. Fu per merito dei fratelli vasai Piero e Stefano di Filippo Schiavon provenienti da Montelupo e di Lorenzo di Pierfrancesco dei Medici, a cui il cugino Lorenzo il Magnifico aveva ceduto la villa, se negli ultimi anni del Quattrocento prese il via nella Villa Medicea di Cafaggiolo, in un'area prospiciente le attuali scuderie, una delle più celebri officine ceramiche del Rinascimento. Le opere di questa celeberrima fabbrica sono spesso contrassegnate con le lettere S e P incrociate, per alcuni riferibili alle probabili iniziali dei fondatori, anche se per altri le due lettere sarebbero una contrazione del motto mediceo semper. Nell'ultimo quarto del Cinquecento dopo aver vissuto una grande stagione ceramica, le maioliche di Cafaggiolo declinarono verso una produzione seriale per cessare agli inizi del Seicento, e con motivazioni tuttora avvolte nel mistero, ogni attività. Dopo il possesso dei Borghese, in seguito la villa passò ai Gerini e, nel 1936, fu acquistata da Enrico Scaretti, per poi pervenire alla Congregazione dei Frati Trappisti che adattarono la villa a convento, asilo e fabbrica di formaggi. Dopo il 1965 è stata acquistata da società diverse che l'hanno gestita per cerimonie e congressi. Dal 2013 la villa rientra nell'elenco del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Altri link suggeriti: https://www.visittuscany.com/it/attrazioni/la-villa-medicea-di-cafaggiolo-00001/, https://www.mugello-tuscany.com/2018/10/23/villa-di-cafaggiolo-in-mugello/, https://www.youtube.com/watch?v=JJh7KPpCJCU (video di La Terrazza di Michelangelo), https://3dwarehouse.sketchup.com/model/e74e34ed5e5452c27ace27c3320b2a7f/Villa-Medicea-di-Cafaggiolo?hl=it
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_medicea_di_Cafaggiolo, https://www.mugellotoscana.it/it/itinerari/i-luoghi-dei-medici/villa-di-cafaggiolo.html, https://www.regione.toscana.it/ville-e-giardini-medicei/villa-di-cafaggiolo
Foto: la prima è presa da https://www.firenze1903.it/mugello-nella-tenuta-medicea-di-cafaggiolo-il-museo-di-caterina-dedicato-a-caterina-de-medici/, la seconda è del mio amico Claudio Vagaggini su https://www.facebook.com/CastelliRoccheFortificazioniItalia/photos/a.10158259264970345/10150505583460345
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