mercoledì 9 dicembre 2020

Il castello di mercoledì 9 dicembre



MADRUZZO (TN) - Castel Madruzzo

Sorge maestoso su di un’altura nei pressi dell’omonimo abitato. La sua posizione strategica permetteva di controllare la Valle del Sarca, fondamentale via di comunicazione tra Trento e il Lago di Garda. I primi documenti riguardanti il castello risalgono al 1161 quando il principe vescovo di Trento Adalpreto II lo concesse in feudo a Gumpone e a suo nipote Boninsegna. Questi ultimi furono i capostipiti della prima famiglia dei Madruzzo. Durante gli scontri tra guelfi e ghibellini, i Madruzzo furono sempre fedeli ai vescovi di Trento e per questo furono attaccati dai Campo e dai Seiano, che arrivarono ad occuparne il castello. Al termine delle lotte il maniero tornò nei possedimenti dei Madruzzo. Nel 1380 la linea maschile dei Madruzzo si estinse e, dopo alcune lotte per l'eredità, il castello nel 1389 passò ai Roccabruna. Questi ultimi, oberati dai debiti, dopo pochi anni non furono più in grado di far fronte alle spese per l'amministrazione del castello e nel 1441 lo cedettero a Sigismondo Stetten di Carinzia, capitano nel castello di Segonzano. Anch'egli però non fu in grado di sostenere l'impegno economico che il castello richiedeva e nel 1447 lo cedette a Aliprando figlio di Guglielmo di Denno-Nanno. Aliprando morì senza figli, i suoi beni passarono a suo nipote Gian Gaudenzio che iniziò a farsi chiamare Madruzzo e assunse uno stemma che si rifaceva a quello della precedente famiglia. Egli apportò notevoli miglioramenti al castello rendendolo più comodo e adeguando le difese alle nuove armi da fuoco. Uno dei suoi figli fu Cristoforo Madruzzo che iniziò il Concilio di Trento e che fu il primo dei principi vescovi appartenenti questa famiglia che governarono il Trentino per più di un secolo. Durante questo periodo il castello fu più volte ampliato e abbellito e fu usato come residenza dei principi vescovi e luogo per feste e ospiti importanti. Nel 1658 con la morte Carlo Emanuele Madruzzo si estinse anche la linea maschile della seconda famiglia dei Madruzzo. Per matrimonio il castello passò quindi nel 1661 ai Lenoncourt che a loro volta si estinsero lasciando le loro proprietà ai Carretto di Genova nel 1691. Nel 1703 durante la marcia del generale Vendôme in Trentino nell'ambito della guerra di successione spagnola, il castello fu dato alle fiamme e quasi completamente distrutto. Ricostruito nel XIX secolo cadde ben presto in rovina, anche a causa del disinteresse della famiglia Carretto che lo vendette nel 1873. Acquistato dalla famiglia Larcher fu in parte ristrutturato e ha ospitato anche Oreste Barattieri e Antonio Fogazzaro. Nel 1963 fu venduto ai Montagna di Milano. Oggi l'edificio è privato e non è visitabile. Sono ben riconoscibili i due nuclei che lo costituiscono: la parte medievale più antica, detta castello Vecchio, è composta dalla cinta muraria e da due torri merlate risalenti al XII secolo, chiamate di Gumpone (a forma di trapezio, con scale in legno che conducono al coronamento dal quale si può ammirare un bellissimo panorama) e di Boninsegna (a pianta quadrata); il nucleo più recente, d’età rinascimentale, fu costruito da Giovanni Gaudenzio che voleva una residenza alla moda e così nei primi del XVI secolo iniziò i lavori di restauro realizzati poi alla fine dell’Ottocento dal dottor Francesco Larcher. Castel Nuovo è composto da edifici residenziali e da una cinta edificata successivamente che circonda il castello Vecchio e si collega alle strutture più recenti, al cui interno vennero realizzati dei bastioni cilindrici più adatti alle tecniche militari cinquecentesche e che richiamavano quelli delle fortezze rinascimentali, come il Castello di Rovereto e Castel Beseno. Salendo una ripida stradina scavata nella roccia (costruita nella prima metà del '500 da Giangaudenzio Madruzzo, padre del cardinal Crostoforo Madruzzo) che fiancheggia le mura medievali, si raggiunge il maniero. Entrando si nota subito la cura nella manutenzione ordinaria degli spazi esterni, compresa la corte dove si erge l'antico pozzo/cisterna. Interessante anche la piccola chiesa (dedicata a S. Nicolò), in cui ai tempi dei Madruzzo il pievano di Calavino doveva celebrare la messa a Natale e Pasqua. La chiesa si presenta in buono stato negli affreschi e nei dipinti e si fregia degli stemmi della Famiglia e del principe vescovo Cristoforo Madruzzo. Tutti gli appartamenti del palazzo nuovo si aprono sull’ampio salone di ingresso. Vi sono quattro locali luminosi: la sala delle guardie, dove si è trovato un affresco del Cinquecento, la sala del camino, dove sono appesi una serie di ritratti dei personaggi madruzziani attribuiti al Chiocchetti, la sala della Tavola, che ospita una grande tavola in quercia, la sala della stua, dove è situato un grande camino dallo stile nobiliare. Il castello è circondato da un meraviglioso parco di 12 ettari, racchiuso da un muro di cinta e caratterizzato da interessanti varietà arboree, dal leccio, alle querce, ai faggi secolari. Rimane aperto l'interrogativo sul futuro del maniero, dal momento che alcuni anni fa si parlava di una possibile vendita, dati anche i costosi e urgenti interventi di restauro della parte più antica (anno 1160). Altri link per approfondire: https://www.casetrentine.it/magazine/view/423/castel-madruzzo-pi-vicina-la-vendita, https://www.youtube.com/watch?v=kt4jlbvwRfE (video di Semita Tridentum), https://www.youtube.com/watch?v=Opqq7mzU2qI (video di Unicredit SubitoCasa), https://www.unicreditsubitocasa.it/immobilidipregio/tn/lasino/castello-in-vendita-lasino-ID1321624 (visita virtuale)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_Madruzzo, http://www.castellideltrentino.it/Siti/Castel-Madruzzo, https://www.icastelli.it/it/trentino-alto-adige/trento/lasino/castel-madruzzo, https://www.comune.madruzzo.tn.it/Territorio/Cosa-visitare/Il-Castello-di-Madruzzo

Foto: la prima è presa da https://www.unicreditsubitocasa.it/immobilidipregio/tn/lasino/castello-in-vendita-lasino-ID1321624, la seconda è una cartolina della mia collezione

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