NARNI (TR) - Castello di Capitone
Il castello è stato per lungo tempo dominio della famiglia Capitone, che ne ha sempre mantenuto vivo l’orgoglio autonomistico, tuttora parzialmente esistente. La Comunità di Capitone il 3 febbraio 1277 fece atto di sottomissione nei confronti della città di Narni, che già esercitava dei diritti sul castello. Era amministrata da quattro massari eletti dal consiglio, soggetti ai priori di Narni e con poteri e margini di autonomia limitati. La posizione strategica tra le due città rivali l’ha resa soggetta ad un gran numero di saccheggi ed assalti, nel corso dei secoli. Durante il Medioevo, rimase con fatica sotto il controllo di Narni, poi fu sottoposta allo Stato della Chiesa. Nel 1419 fu conquistata da Braccio da Montone e, per lui, difesa da Erasmo da Narni contro l’assalto di Attendolo Sforza. Solo nel XVI secolo tornò narnese; nel 1527 fu saccheggiato come la stessa Narni dai Lanzichenecchi. In seguito la plurisecolare dipendenza amministrativa di Capitone dal Comune di Narni fu interrotta all’inizio del secolo XIX, infatti, con la ripartizione territoriale della Repubblica romana del 1798, Capitone fu inserito nel Cantone di Narni, ma con le nuove disposizioni del 1810 fu cantone “em>rurale“, alle dipendenze di Terni. Rimangono i resti della cinta muraria di difesa, con una porta a doppio arco aperta sotto un torrione quadrangolare e una torre di avvistamento, fuori dal centro storico, attualmente inserita in una fattoria, "Podere Palombara". Entrando nel castello dalla porta trecentesca, si possono osservare costruzioni quattrocentesche e cinquecentesche ancora intatte. La Chiesa Sant’Andrea Apostolo, parrocchiale, utilizza come campanile un vecchio torrione del castello.
Fonti: https://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-capitone-narni-tr/, https://it.wikipedia.org/wiki/Capitone_(Narni)
Foto: entrambe prese da https://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-capitone-narni-tr/
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