Nell'XI secolo con la conquista normanna, Campi entrò a far parte della contea di Lecce e nel XII secolo divenne sede della diocesi, dopo che Tancredi d'Altavilla, re di Sicilia, fece dono della città al vescovo di Lecce. Dopo l'epoca normanna, Campi passò sotto il dominio degli Svevi e nel 1220 l'imperatore Federico II vi fece costruire un castello che scelse come residenza estiva, insieme al notaio Pier della Vigna. I primi signori di Campi furono i Capece: nel 1272 governava la città Giovanni, cui successe il figlio Pietro. Nel 1351 Raffaele Maremonti ebbe l'investitura del feudo da parte dei monaci basiliani e nel 1404 la città fu donata a Carlo, divenutone barone e rimase fino al 1522 sotto la guida della famiglia, passando poi al governo di Ferrante I, capostipite della famiglia Paladini e cugino di Giovanna Maremonti, figlia di Bellisario. L'antico castello federiciano, divenuto dimora dei Maremonti, fu interessato da opere di rifacimento in stile tardo-gotico e successivamente da modifiche di gusto rinascimentale. Questo fu un periodo di grande crescita per la città che con Bellisario raggiunse il massimo sviluppo, soprattutto artistico e culturale, avvenuto in epoca medievale. Per quasi un secolo Campi rimase sotto la baronia Paladini, fino al governo dei figli di Ferrante II, Muzio e Maria. Nel 1625 Maria Paladini, unica erede della famiglia e vedova del barone Emilio Guarini, con il quale aveva dato avvio ad un ulteriore fase di fermento per la città, con l'istituzione di conventi (francescani e carmelitani), l'erezione di varie chiese e i primi interventi di rifacimento architettonico e decorativo della collegiata Santa Maria delle Grazie, sposò Giovanni Enriquez, reggente del supremo consiglio di Madrid nel Regno di Napoli. Sotto la sua dinastia la città venne elevata a Marchesato, con Regio Decreto del 1627 di Filippo IV di Spagna e in questa occasione il castello fu trasformato in palazzo marchesale con architetture esterne e apparati interni di elegante gusto barocco. Fu per volontà di Giovanni (una sua lettera fu inviata il 6 novembre 1628 direttamente a san Giuseppe Calasanzio) che il 24 marzo 1629 venne fondato a Campi il convento degli Scolopi, con l'adiacente biblioteca e vi fu istituita una sede delle Scuole Pie: la prima scuola aperta al popolo in Puglia. Il marchesato Paladini-Enriquez e la seconda fase artistico-culturale di Campi, furono caratterizzate anche da importanti committenze: celebri le richieste di opere, per la collezione di famiglia, a grandi pittori dell'ambito artistico napoletano del tempo tra i quali, Jusepe de Ribera e Agostino Beltrano. Questo periodo storico fu il più fiorente per la città e ne segnò profondamente la storia, conferendole notevole prestigio. Altri importanti mecenati, nella Campi tra sei e settecento, furono la nobildonna Cecilia Capece Minutolo, moglie di Giovanni II Enriquez e il figlio, cardinale Enrico, che continuarono l'opera culturale e artistica intrapresa dai Maremonti e proseguita con i Paladini, in particolare fornendo di sontuosi apparati la chiesa maggiore e gli istituti religiosi e culturali presenti in città, sostenuti fortemente dai marchesi. In questo periodo anche altre famiglie nobili della città, Magi, Maddalo, Perrone, Tornatola, contribuirono, al fermento esistente a Campi, con finanziamenti e committenze e la costruzione di nuovi palazzi cittadini e di ville suburbane. Teresa, unica erede Enriquez, sposò Giovanni Filomarino, ma alla sua morte il marchesato si costituì in Comune ed entrò a far parte del regno borbonico, fino all'arrivo di Garibaldi. Campi fu sede di una significativa attività antiborbonica e di sostegno a Napoleone Bonaparte, che scatenò, con il ritorno a Napoli di Ferdinando IV di Borbone, una dura politica di repressione da parte della corona. Si rimisero in funzione le antiche forche di via Taranto, nella località ancora oggi detta "Le Furche". Nel 1788 con un decreto, il re Ferdinando IV stabilì che fossero fissati i prezzi dei cereali e del vino a Campi, dove già dal 1747, sempre per volontà del sovrano, si teneva un'importante fiera dei cereali e del bestiame. Lo stemma di Campi raffigura un covone, simbolo di quella fertilità e quell'abbondanza di grano che ne hanno fatto Il granaio di Terra d'Otranto. Le origini leggendarie del castello risalgono ai tempi degli Hohenstaufen, quando l'imperatore Federico II di Svevia, si narra, scelse il feudo di Campi Salentina per trascorrere le vacanze estive. II castello, successivamente abitato dalle famiglie feudatarie di Campi, divenne con gli Enriquez Palazzo Marchesale. Nel corso dei secoli il complesso ha subito numerosi interventi e modifiche sino al XlX secolo, tuttavia conserva intatta la facciata ed il portale d'ingresso bugnato sormontato dallo stemma delle famiglie Paladini ed Enriquez. Ubicata nel nucleo antico, la struttura ha una pianta all’incirca quadrangolare con la facciata principale tripartita. Versa in uno stato di conservazione discreto; è annesso un oratorio dedicato a S. Maria delle Grazie, edificato nel secolo XVII. Il palazzo oggi è proprietà privata e non è visitabile all’interno. Altro link suggerito: http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=97569 (visita virtuale)
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Campi_Salentina, https://www.comune.campi-salentina.le.it/vivere-il-comune/territorio/da-visitare/item/palazzo-marchesale?category_id=10676, testo di Cosimo Enrico Marseglia su https://www.lavocedimaruggio.it/wp/fortezze-e-castelli-di-puglia-il-palazzo-marchesale-di-campi-salentina.html, http://www.salentonline.it/monumenti/dettagli.php?id_elemento=1252, https://www.wikiwand.com/it/Paladini_(famiglia)
Foto: la prima è di Lupiae su https://it.wikipedia.org/wiki/Paladini_(famiglia)#/media/File:Campi_Palazzo_Marchesale.jpg, la seconda è presa da https://www.lavocedimaruggio.it/wp/fortezze-e-castelli-di-puglia-il-palazzo-marchesale-di-campi-salentina.html
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