lunedì 9 maggio 2022

Il castello di lunedì 9 maggio



NOVARA - Castello in località Casalgiate

I primi documenti attestanti l'esistenza del castello risalgono al 20 giugno 1470, trattandosi di un atto con il quale i figli di Simone Avogadro ricevevano in eredità la proprietà paterna. Tuttavia, la sua prima costruzione sarebbe più antica, avendo notizie della distruzione da parte della Compagnia Bianca (soldataglie di ventura al servizio del Marchese del Monferrato) negli anni 1361-63 di una precedente struttura situata nello stesso luogo. Nel 1483 il castello venne ceduto da Galeazzo Maria Sforza a tale Luigi Terzaghi che a sua volta, solo un anno dopo lo cedette al nobile novarese Filippo Avogadro. Nel 1495, il castello fu al centro di importanti operazioni militari, quando l’esercito di Ludovico il Moro si accampò in zona per assediare i Francesi che occupavano Novara. Nel 1578 Giovanni Filippo Avogadro, dopo essere entrato in possesso del castello, iniziò la ristrutturazione dell’ala settentrionale facendone la propria residenza signorile. Il castello si presentava allora con due corpi di casa al pianterreno, con sopra due camere e un solaio, murate e coperte di coppi, confinanti con il fossato, il cortile e la torre settentrionale. In quest’ultima vi era una cantina e, nella parte superiore, una camera sormontata da due colombaie. Sulla destra del cortile, una casa con stalla, cucina e camera superiore, oltre a una costruzione che racchiudeva il torchio. Giovanni Filippo riorganizzò anche le proprietà terriere, iniziando la coltivazione del riso, allora ancora nella fase sperimentale. Nel 1583, mentre la ricchezza e il benessere del paese aumentavano, gli Avogadro concessero a Giovanni Maria Tondino la licenza di aprire una locanda sulla piazza del paese, con il diritto exercendi hospitium et vendendi panem, vinum et carnem. Altri interventi furono compiuti tra XVII e XVIII secolo, finalizzati alla gestione della coltivazione del riso; a tal scopo fu eretta una piccola costruzione con una ruota in ferro mossa dall’acqua del fossato che serviva un brillatoio per il riso. Nel 1695 il re di Spagna Carlo II creò conti i feudatari di Casalgiate. La proprietà appartenne alla famiglia degli Avogadro sino alla sua estinzione nel 1779. Francesco Avogadro, suo ultimo discendente lasciò il castello all’Ospedale Maggiore di Novara che ne ricavò al suo interno delle abitazioni civili da affittare. Negli anni 1943/45 parte dei sotterranei del castello vennero utilizzati come prigione militare. Dal Corriere di Novara degli anni sessanta del Novecento, sappiamo che il castello era allora tenuto particolarmente curato, che il fossato era stato in parte trasformato in un grazioso giardino e che il castello era completamente abitato. Il Castello purtroppo, a partire dal 1970, non è stato più abitato e lasciato in uno stato di profondo degrado. Solo nel 2018 è stato finalmente venduto ad un privato di Vercelli che all’inizio del 2019 ha incominciato a ristrutturalo. Sino a quando non è stato disboscato il terreno intorno al castello, la maggior parte degli autonomisti che transitavano da Casalgiate erano ignari dell'esistenza della costruzione. All’interno c’è ancora un mulino con la classica ruota ed un ascensore ad acqua perfettamente conservato che portava il riso dal piano terra al magazzino del primo piano dove veniva essiccato. Il castello sorge nelle campagne a ovest della città di Novara. Presenta una pianta a forma di quadrilatero irregolare con cortile interno è dotato di tre torri, di cui una, simulante un rivellino, è posta a protezione dell'entrata e dotata di due ponti levatoi, passo carraio e posterla pedonale, oggi non più presenti, di cui rimangono gli scassi dei bolzoni ancora perfettamente visibili. Tutta la struttura era circondata da un fossato, oggi quasi completamente interrato e in parte trasformato in giardino. L'ingresso è posto alla base di un torrione sul lato meridionale dove è visibile lo stemma della famiglia Avogadro. Tutto intorno si sviluppa il muro di cortina, sopra il quale corre il camminamento di guardia. La merlatura è costituita da una lunga serie di finestre ad arco ribassato, sulle quali poggia il tetto. Nella parte sottostante corre un motivo decorativo a “denti di sega”, aggettante dal muro. Sul lato meridionale, a sinistra del torrione d’ingresso, si aprono tre finestre a sesto acuto, incorniciate con decorazioni in cotto. A metà circa del lato occidentale si innalza una seconda torre, con piccole finestre ad arco ribassato, mentre una terza torre, disposta trasversalmente, rafforza il castello nell’angolo nord-orientale. Nel cortile interno, sul muro orientale è dipinta una meridiana che reca la data 1702; su quello settentrionale una scritta, probabilmente settecentesca, dice: "Casalgiatum 1361 / ab Alberto Stertio anglo dirutum / generali Iohannis marchionis Montisferrati / Simonini de Advocatis filii / adhuc possident / ex in strumento rogato a Lanfranchino de Capris / 1470 die 20 iunii.". La scritta fa riferimento alle devastazioni del territorio di Casalgiate operate dai mercenari inglesi della “Compagnia bianca” di Alberto Stertz nel corso della guerra tra il marchese Giovanni del Monferrato e Galeazzo II Visconti, allora signore di Novara. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=7al2gcGOv18 (video di Viaggiare & conoscere), https://www.preboggion.it/CastelloIT_di_NO_Casalgiate.htm

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Casalgiate, https://fondoambiente.it/luoghi/castello-di-casalgiate, http://www.mondimedievali.net/castelli/piemonte/novara/provincia000.htm#casalgiat (a cura del Prof. Dorino Tuniz), https://www.facebook.com/raccontiamonovara/posts/2127411724186718/

Foto: la prima è di Alessandro Vecchi su https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Casalgiate#/media/File:Novara_Casalgiate_Castello.jpg, la seconda è di Solaxaer 2016 su https://www.preboggion.it/CastelloIT_di_NO_Casalgiate.htm

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