ROCCASICURA (CB) - Castello d'Evoli
Costruito nel X secolo dai Longobardi, fu feudo di Sicone I di Benevento. Il borgo era arroccato attorno al castello e alla chiesa di San Leonardo; e passò ai Borrello di Agnone. Passò successivamente agli angioini e resistette al terremoto del 1456. In epoca normanna-longobarda era noto come Roccha Siconis, in riferimento a Sicone di Benevento; poi nel XII-XIII secolo divenne Rocca Siccem, Rocca Cicuta o Ciconia. Nel XVI secolo, con l'istituzione dell'università, il nome divenne Rocca Sicura. Nel 1269 la fortificazione, nuovamente indicata come Rocca Siconis, viene inserita tra i possedimenti donati da Carlo d'Angiò agli ufficiali del suo esercito e, nel 1296, tra i paesi ribelli che pagarono il focatico (tassa sui fuochi) quale punizione per la rivolta attuata contro lo stesso re Carlo. Dell’esistenza del castello si ha notizia certa dallo Statuto vigente nell’Università di Roccasicura risalente al 1580 (Regio Grande Archivio di Napoli – commissione feudale- processi e sentenze) dal quale si evince uno spaccato suggestivo della società feudale dell’epoca. Il testo infatti conferma la presenza della fortificazione dotata di prigioni e ancora integra alla fine del XVI secolo. Il castello resistette ai terribili terremoti del 9 settembre del 1396 e del 5 dicembre del 1456. Si trattava verosimilmente di un borgo fortificato che inglobava e dava protezione alle casette addossate al suo interno. Era un castello di medie-grandi dimensioni. La porta di accesso, di cui oggi rimane l’arco (di S Rocco), si trovava nella parte bassa del centro abitato anticipata più in vasso da un portello (toponimo che identifica acora oggi la zona) e funzionava anche da stazione di fermo gudiziario o detenzione preventiva in attesa di giudizio. Subito fuori le mura era presente una chiesa di S. Rocco, di cui oggi si è persa ogni traccia, che, secondo la tradizione seicentesca, assicurava la protezione della peste. Nella parte alta, in prossimità dell’odierna chiesa di S Leonardo, era posta la seconda porta, forse la maggiore, che dava accesso al pianoro dell’attuale piazza municipale. L’unica torre superstite, oggi orologio del paese, era una delle almeno tre torri presenti nel castello. Una quarta torre potrebbe essere la torre campanaria della chiesa. Ancora ben riconoscibile è il giro di ronda delle sentinelle, la cisterna per la raccolta delle acque pluviali, più tardi utilizzata per la spremitura dell’uva, i resti di un grande torrione inglobato nelle case, che dominava e proteggeva dall’alto il resto del borgo sul versante ovest della fortificazione, ed alcune feritoie del periodo normanno. Il crollo del castello avvenne dopo il 1580 e verosimilmente prima del terremoto del 1732, dato che nell’archivio ecclesiastico, che giunge a ritroso fino al 1723, non si fa accenno di un evento così drammatico. Altri link suggeriti: https://www.francovalente.it/2007/09/14/roccasicura/, https://www.altosannio.it/roccasicura/
Fonti: http://www.comune.roccasicura.is.it/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idservizio/20004, https://www.abitareiluoghi.it/localit%C3%A0/roccasicura.html, https://it.wikivoyage.org/wiki/Roccasicura
Foto: la prima è presa da http://tabernacoli.blogspot.com/2016/04/roccasicura-croce.html, la seconda è di Molisealberi su https://www.pinterest.it/pin/546905948474789270/
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