PREZZA (AQ) - Palazzo Baronale
Del 1097 è un interessante episodio riportato nel Chronicon Casauriense e legato alla famiglia dei castellani di Prezza della fine dell'XI secolo, feudatari dell'Abbazia di San Clemente: il violento e rapace capitano normanno che imperversava nell'Abruzzo pedemotano e costiero dal 1066, Ugo o Ugone detto Malmozzetto (cioè "brutto ceffo"), nel disegno di lasciare a tutti e sette i suoi figli maschi castelli e contee in eredità alla sua morte, si dedicava da decenni all'assedio e alla rapina delle rocche, ed in particolare aveva da poco scacciato da Prezza il suo Signore; la sorella di costui, però, donna particolarmente bella ed intelligente, escogitò un tranello; chiestogli un appuntamento per concordare il suo matrimonio con uno dei Baroni normanni alle dipendenze del Malmozzetto, lo sedusse e lo fece catturare dal fratello, che lo imprigionò quel tanto che bastò a liberare tutti i castelli della zona, che erano stati da lui occupati. Il feudo cambiò il nome nel XV secolo in Rocca di Sale, per via delle decime che si pagavano per il possesso, e solo due secoli più tardi prese il nome attuale. Nel 1706 il castello fu distrutto da un forte terremoto, e rimase solo la torre campanaria della chiesa madre di Santa Lucia. Il paese, situato su uno sperone di montagna della catena del Sirente, guarda l'intera Valle Peligna, ed a buon ragione viene definito "il terrazzo della Valle Peligna". Posto a 580 metri sul livello del mare, conserva un centro storico medioevale, caratterizzato da una funzione prevalentemente residenziale per una popolazione appena superiore ai 1000 abitanti. Da vedere sono: la chiesa di Santa Lucia (XV secolo) protettrice del paese, la chiesa di San Giuseppe (1300-1400), il Palazzo baronale ed i sottopassaggi e gli archi disseminati all'interno del centro storico. Il castello di Prezza fu il primo dei quattro castelli edificati nella Valle Peligna; gli altri tre erano quelli di Popoli, Pettorano e Pacentro. I primi feudatari di Prezza furono i Sansoneschi che, intorno all’anno 887, vendettero la terra di Prezza ai monaci benedettini dell’Abbazia di San Clemente a Casauria, conservando comunque il potere sul feudo sino al 1200 circa. La terra fu teatro di contese in cui furono coinvolti anche i Normanni, finchè ai Sansoneschi subentrarono vari signori. Nel 1305, era signore di Prezza il conte Rainaldi-de Letto, il quale diede in dote la terra del feudo alla propria figlia Gemma, andata in sposa al duca di Popoli Giacomo Cantelmo, che divenne così il nuovo feudatario. Nel 1580, Domenico Antonio De Sanctis, già barone della vicina Roccacasale, acquistava dai Cantelmo i diritti feudali ed i beni della terra di Prezza. Nel 1626, il nobile capitano Eliseo Grazia sposò Margherita De Sanctis, figlia del barone Domenico Antonio De Sanctis, ricevendo in dote il medesimo feudo. Nel 1690, il figlio di Eliseo Grazia, e cioè il barone Giuseppe, diede in moglie la propria figlia Giovanna al nobile dottore U.I.D. Marino Tomassetti di Pescina, che subentrò quindi nei diritti feudali. Tali diritti furono così trasmessi ai suoi discendenti fino ad arrivare alla baronessa Maria Tomassetti, ultima intestataria del feudo di Prezza, fino all’eversione della feudalità che avvenne nel 1806. Il castello di Prezza fu costruito sotto il protettorato dei monaci benedettini di San Clemente a Casauria a partire dal secolo XI (1096 circa). Il palazzo aveva già perso tutta la sua importanza, non essendo più sede residenziale del padrone, quando il terremoto del 1706 danneggiò gravemente l’edificio. Fu abbattuta così la torre più alta e vennero ridimensionati i locali ed il palazzo assunse l’aspetto di un fabbricato comune, come appare oggi al visitatore.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Prezza, http://www.visit-prezza.it/poi/877/palazzo-baronale/9#sthash.Gp4XMu33.dpbs, http://www.giovannitabassi.it/?page_id=452, https://abruzzoturismo.it/it/prezza
Foto: è presa da http://www.visit-prezza.it/poi/877/palazzo-baronale/9#sthash.hQWnkuFR.dpbs
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