BIBBIENA (AR) - Torre in frazione Soci
Soci nacque come castello medioevale circondato da mura. Viene nominata per la prima volta in un documento del 3 gennaio 1002 con cui Ottone III lo dona alla Badia di Prataglia. Il 2 novembre 1058 Azzone, vescovo di Arezzo, consacrò una chiesa e donò alcuni terreni vicini alla Congregazione camaldolese, che nel 1265 concesse uno statuto allo popolazione. I monaci successivamente lo cedettero al conte di Castel San Niccolò, che nel 1359 lo vendette a Firenze. Nel 1440 il castello subì gravi danni ad opera delle armate degli Sforza, guidate dal condottiero Niccolò Piccinino. Nel 1848 la famiglia Bocci fondò un lanificio, tuttora esistente, che portò la frazione a crescere velocemente. Il nucleo originario del paese è il “quartiere medioevale” che comprende un torre longobarda, l’antica chiesa e una porta ad arco residuo delle vecchie mura castellane. Il castello sorgeva al termine dell’area nord, ma di esso rimane ben poco. La presenza del berignale che costeggiava le mura castellane e attraversava in Borgo, è attestata in un documento del 1020 compreso nel primo volume del “Regesto di Camaldoli”. Questo canale artificiale, oltre a circondare il Castello di Soci a scopo difensivo, muoveva ruote idrauliche per molini e gualchiere. La più evidente testimonianza del glorioso passato di Soci è una robusta torre longobarda, oggi ridotta in altezza, posta in una piazzetta (Piazza Padella) nella parte vecchia del Paese. Altro link suggerito: https://www.arezzo24.net/cronaca/18585-imbrattano-case-e-monumenti-poi-postano-il-video-della-bravata-su-instagram-ar24tv-foto.html (video)
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Soci_(Bibbiena), http://www.prolocosoci.it/il-paese/, https://www.ilbelcasentino.it/bibbiena-seq.php?idimg=7577
Foto: entrambe del mio amico (e "inviato speciale" del blog) Claudio Vagaggini
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