VILLANOVA D'ALBENGA (SV) - Cinta muraria
La zona dall'XI secolo fu in possesso dei monaci benedettini dell'abbazia di San Martino dell'isola Gallinara assieme a tutto il territorio ingauno. Risale al 7 dicembre 1250 l'atto ufficiale del Comune di Albenga con il quale venne sancita la fondazione del nuovo borgo di "Villanova". Una costruzione quella degli Albenganesi voluta per contrastare il vicino dominio dei marchesi di Clavesana e dei vari signorotti del territorio legati alla famiglia, in una nuova politica d'espansione non più legata alla costa ponentina, ma all'entroterra della piana ingauna. Il nucleo villanovese fu dotato di mura e torri difensive - ancora oggi presenti e in alcuni punti del borgo ben conservate nella loro originarietà - dove anche gli abitanti dei piccoli centri vicini potevano trovare rifugio e/o contribuire con l'allevamento e il lavoro agricolo al sostentamento della comunità. Il territorio di Villanova d'Albenga e delle "ville" minori furono quindi amministrati secondo le leggi e le autorità albenganesi che inquadrarono questa zona del distretto albenganese come un'unica circoscrizione amministrativa. Negli Statuti di Albenga de 1288 si evince un grosso capitolo finanziario impegnato da Albenga per la costruzione. Occupato per un breve periodo del XV secolo dai signori di Calizzano, il borgo seguì nei secoli successivi le vicissitudini storiche di Albenga e della Repubblica di Genova. In una delle tante battaglie tra lo stato genovese e il Ducato di Savoia, nel corso del XVII secolo, anche Villanova fu interessata dal passaggio delle truppe e dai relativi scontri che però non minarono la fedeltà della comunità verso Genova. L'impronta medievale del borgo è rimasta intatta e ben conservata nel tempo. Il suo carattere di vera e propria fortezza a pianta poligonale emerge dalle alte mura, ancora ben visibili in buona parte, che circondano e proteggono la città. Le mura si elevano fino a superare i sette metri di altezza e sono sormontate da merli guelfi. Lungo il perimetro si ergono dieci imponenti torri di forme differenti (a base quadrata o rotonda), sei agli angoli del borgo e quattro in corrispondenza dei punti cardinali; le due poste agli estremi di Via Garibaldi hanno funzione di porta cittadina. Un'unica via attraversa in senso orizzontale il paese e su di essa si aprono ortogonalmente dodici vicoli, creando isolati rettangolari. Due delle torri presentano una fattura totalmente diversa dalle altre e sono poste al margine del fronte nord della cortina muraria: la prima cilindrica, la seconda a sezione pentagonale, secondo un modello in voga nell'architettura militare duecentesca, come è possibile notare se visitando anche i siti di Arcola e Vezzano inferiore nell'estremo levante ligure. Al centro del borgo si conserva il pozzo medievale, divenuto simbolo di Villanova e fino agli anni trenta del XX secolo l'unico distributore d'acqua potabile per gli abitanti, con le catene e i secchi d'epoca. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=aOh-tIKre5Q (video di Un mare di lana), https://www.youtube.com/watch?v=1yMU5BQlKUk (video di Eats&Travels)Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Villanova_d%27Albenga, http://www.liguriadiponente.it/villanovadialbenga.htm, https://www.villanovadalbenga.com/turismo/index.php/villanova-storia/centro-storico, http://www.liguriaheritage.it/heritage/it/liguriaFeudale/Savona.do?contentId=30031
Foto: la prima è di Davide Papalini su https://it.wikipedia.org/wiki/File:Villanova_d%27Albenga-mura_e_torri8.jpg, la seconda è presa da http://www.liguriaheritage.it/heritage/it/liguriaFeudale/Savona.do?contentId=30031
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