E' un antico edificio situato su uno sperone di roccia circondato dal verde, sulla collina che divide in due il centro urbano della città. Il nucleo dell’attuale costruzione ha origine, secondo le poche notizie tramandate dagli storici locali, intorno all’anno mille come fortilizio. Successivamente, nel XIII secolo (intorno al 1245), fu ampliato ed adibito a monastero per le suore Benedettine con la denominazione di Santa Margherita in Paravento. Gli ampliamenti si susseguirono nei secoli fino a determinare l’attuale configurazione dell’intero complesso. Don Angelo Montanari, servendosi di una grossa somma di denaro elargitagli da una suora, vi istituì nel 1838 un orfanotrofio femminile, essendo vuoto il monastero per la soppressione napoleonica del 1810. L’edificio si sviluppa su tre livelli che si affacciano su una corte interna porticata, restaurata nel 1980, nella quale è presente un pozzo circolare da cui le monache benedettine attingevano l’acqua proveniente dal colle di San Pietro. Sul fronte di ingresso è localizzata l’antica chiesa (parte della cui struttura originaria è visibile al piano superiore), ad una sola navata, con ingresso indipendente dotato di un pregevole portale in pietra arenaria con iscrizione. L’idea del progetto e l’inizio della raccolta dei materiali (oggetti, strumenti da lavoro, arredi ecc.) dell'attuale Museo delle Arti e Tradizioni Popolari (ospitato nel Palazzo Montanari) risalgono al 1954 per opera di Padre Stefano Troiani, allorché prese vita l’Istituto Internazionale di Studi Piceni a cui si deve la quasi totalità della raccolta stessa. Il Museo è sorto nel 1979 come progetto di ricognizione, conservazione e promozione della testimonianze delle arti e tradizioni del territorio di Sassoferrato. Nel 1997, in seguito al terremoto, il Museo è stato chiuso ed è stato riaperto nel mese di maggio del 2006, completamente “ridisegnato” su progetto dell’architetto Francesco Palmini. Al Museo, situato in via Montanari, si accede dal centro storico del Castello, partendo da piazza Matteotti, proseguendo lungo viale degli Eroi ed il Parco della Rimembranza: un breve, ma suggestivo itinerario naturalistico. Il Museo, come archivio, raccoglie e conserva le testimonianze di un tempo e di una civiltà, al fine di favorire la ricerca storica della cultura agricola e artigianale della gente e del territorio sassoferratese e oltre. Dunque, una raccolta che permette al visitatore di recuperare la cultura locale attraverso le diverse manifestazioni creative dell’uomo, quali le tradizioni popolari, gli antichi mestieri, gli oggetti del vivere quotidiano di ieri. Questa raccolta, ispirandosi alle indicazioni della moderna museologia, si costituisce anche come laboratorio e spazio aperto all’incontro, alla partecipazione, ed al dibattito dell’attualità culturale e dei valori della tradizione. Articolato in sei sezioni, il Museo si sviluppa sui piani terra e seminterrato. Al piano terra si trovano quattro sezioni: Lavorazione della terra (aratura, semina) – Lavorazione dei prodotti (mietitura, trebbiatura) – Lavorazioni domestiche (filatura, tessitura) – Mezzi di trasporto (birocci, carri). Ciascuna di queste sezioni cerca di “raccontare”, tramite gli attrezzi e gli oggetti più rappresentativi, i modi di lavorare e di vivere in un preciso periodo storico, di una larga parte della popolazione del territorio sentinate. Al piano seminterrato sono ubicate le due restanti sezioni: Ambienti domestici (forno, cantina, dispensa, camera da letto, cucina) – Lavorazioni artigiane (tornitore, falegname, arrotino, boscaiolo, ciabattino, bottaio, fabbro, maniscalco, muratore, cocciaro, cordaro, apicoltore). Queste sezioni ricostruiscono, attraverso gli arredi e gli oggetti dell’epoca, l’atmosfera che si respirava sia nella casa contadina, sia nelle botteghe degli artigiani. La ricca raccolta (le 15 sale della sede espositiva ospitano circa 1.500 “pezzi”) è molto interessante dal punto di vista etnografico ed antropologico e riflette i lineamenti ed i tratti antropici e socio-culturali della gente sassoferratese, seppure con aperture agli orizzonti regionali. Altri link suggeriti: https://www.sassoferratoturismo.it/it/museo-delle-arti-e-tradizioni-popolari/, https://www.youtube.com/watch?v=3oFT9FufwkY (video di Happennines soc. coop.)
Fonti: https://www.iluoghidelsilenzio.it/palazzo-montanari-sassoferrato-an/, http://www.sassoferratocultura.it/palazzi_palazzo_s_margherita_paravento.htm
Foto: la prima è presa da http://www.sassoferratocultura.it/palazzi_palazzo_s_margherita_paravento.htm, la seconda è presa da https://www.iluoghidelsilenzio.it/palazzo-montanari-sassoferrato-an/
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