PARMA - Torrione in frazione Vicomero
La località di Vicomero fu menzionata per la prima volta nel 1138 in un privilegio del papa Innocenzo II, che confermò alle benedettine del monastero di Sant'Alessandro di Parma i diritti sulle terre di Vigodemeri. Nel 1315 Vicomero, Baganzola, Castelnovo e San Siro furono depredate da Matteo da Correggio e dai suoi alleati ghibellini, in ribellione al guelfo signore di Parma Giberto III da Correggio. La zona fu assegnata in feudo nel XVII secolo ai marchesi Cusani, ai quali subentrarono intorno alla metà del XVIII i conti Galantino, che ne mantennero il possesso fino all'abolizione napoleonica dei diritti feudali del 1805. L'epoca di fondazione del torrione, sito in località Cornazzano, è pressoché sconosciuta, ma gli storici, avvalorati dalla somiglianza con le analoghe strutture di Baganzola (https://castelliere.blogspot.com/2017/01/il-castello-di-martedi-3-gennaio.html) e Beneceto (https://castelliere.blogspot.com/2012/09/il-castello-di-venerdi-14-settembre.html), presumono sia stato edificato nel XVI secolo, per volere dei conti Valeri; anche le originarie funzioni dell'edificio rimangono tuttora ignote ed esistono due contrapposte ipotesi: secondo alcuni studiosi la struttura, dotata di balestriere oggi accecate, sorse con funzioni difensive del territorio, mentre secondo altri nacque quale casino di caccia. Nei secoli successivi la massiccia torre cambiò proprietario più volte; potrebbe anche aver ospitato un convento di monaci, anche se non esistono conferme storiche a suffragio di quest'idea. Subì sicuramente varie modifiche nella sua lunga storia, soprattutto in seguito alla trasformazione in edificio agricolo e alla completa ricostruzione della struttura adiacente, oggi adibita a casa colonica. Il torrione si imposta su una pianta rettangolare; a sud si sviluppa in adiacenza al lato corto la più bassa casa colonica, aggiunta in epoca più recente. Le facciate, interamente rivestite in laterizio, sono caratterizzate dalla presenza di poche finestre sui tre fianchi liberi; i due spigoli settentrionali sono rinforzati da massicci contrafforti, mentre in sommità una corona di alti beccatelli, priva della merlatura superiore, costituisce l'appoggio per il tetto a quattro falde. L'adiacente casa colonica, anch'essa rivestita in mattoni, si innalza su due livelli fuori terra oltre al sottotetto, sui resti di una più antica struttura probabilmente coeva della torre. All'interno del torrione, più volte modificato nei secoli, si conserva un ambiente coperto da volta a ombrello. Secondo alcune leggende, nei sotterranei sarebbe esistito anticamente un pozzo dei tagli, oggi scomparso. In merito a fatti di carattere paranormale non è stato possibile far emergere vicende particolari. Da sempre, stando sempre a quanto riferito dall'attuale proprietario, si dice tuttavia che tra le antiche mura del torrione “ci si sente” (terminologia popolare che viene utilizzata quando si parla di luoghi in cui si udirebbero voci e suoni non spiegabili): quasi a voler tramandare la memoria perduta di un luogo ricco di fascino, e di mistero.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Vicomero, https://it.wikipedia.org/wiki/Torrione_di_Vicomero, testo di Paolo Panni su http://www.emiliamisteriosa.it/2016/05/il-misterioso-castellazzo-di-vicomero.html
Foto: la prima è presa da http://www.emiliamisteriosa.it/2016/05/il-misterioso-castellazzo-di-vicomero.html, la seconda è di Parma1983 su https://it.wikipedia.org/wiki/Torrione_di_Vicomero#/media/File:Torrione_(Vicomero,_Parma)_-_lato_est_1_2019-06-23.jpg
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