lunedì 27 dicembre 2021

Il castello di lunedì 27 dicembre





ROVIGO - Torre Donà

Il primo documento storico sicuramente attendibile sulla città è dunque quello del 24 aprile 838, dove Rovigo viene definita in latino villa que nuncupatur Rodigo, ossia "borgo [rurale] detto Rodigo". Nel 920 il vescovo di Adria Paolo Cattaneo fece costruire una fortificazione in questo borgo per trasferirvi temporaneamente la sede vescovile al riparo dalle scorrerie ungare. Questa prima fortificazione fu completata nel 954. Gli Estensi erano presenti a Rovigo già nel 1117 e furono presumibilmente loro a promuovere l'ampliamento della fortificazione nel XII secolo, quando l'abitato di Rovigo si estendeva già su entrambi i lati dell'Adigetto, tombato nel 1937, che all'epoca era un vero e proprio fiume. Il maschio del castello, nonchè la torre d'angolo, era la tuttora esistente torre Donà. Il dominio estense su Rovigo fu ufficializzato dall'Imperatore Enrico VI nel 1194, che ne nominò conte Azzo VI; a parte brevi parentesi, Rovigo rimase estense per quasi tre secoli. Il XV secolo fu tormentato per Rovigo e tutto il Polesine, conteso dalla Repubblica di Venezia che cominciava in quel periodo a espandersi verso la terraferma. Durante i fatti della Guerra del sale, i Veneziani entrarono definitivamente a Rovigo nel 1482, e a parte la parentesi della Lega di Cambrai (1508-1511) ne mantennero il dominio per circa tre secoli. Per imprimere l'impronta della repubblica, fu costruita in piazza Maggiore (l'attuale piazza Vittorio Emanuele II) la torre civica in cui fu trasferita la campana che aveva suonato nel maschio del castello; nel 1519 fu costruita anche la colonna con il Leone di San Marco. Alla fine del XVI secolo la Serenissima celebrò il proprio dominio edificando su progetto del bassanese Francesco Zamberlan il tempio della Beata Vergine del Soccorso, noto col nome di Rotonda, il cui interno è decorato con tele di elevato valore artistico e allegorico, raffiguranti i podestà veneziani che governarono su Rovigo fino agli anni 1660. In questo periodo il borgo S. Bortolo cominciò ad assumere una sua identità di quartiere fuori porta. Rovigo conservò la sua pianta pentagonale circondata dalle mura e attraversata dall'Adigetto (che nei secoli perse progressivamente di importanza). Nel corso del tempo sono state suggerite diverse interpretazioni inerenti alla costruzione del castello e alle vicende storiche ad esso legate, ma le testimonianze più accreditate si devono ai secentisti e settecentisti quali il Pigna, il Nicolio, il Bronziero, il Casilino ed altri ancora, che hanno fornito un quadro generale ma dettagliato della storicità del castello. Secondo gli storici Carlo Silvestri, e Isidoro Alessi, dopo il trattato di Verdun dell’843, il Polesine era ancora sotto il possesso e il dominio della Santa Sede, fino al 903, anno in cui il dominio passò in mano al feudatario, il marchese Almerico di Mantova. Gli stessi storici confermano inoltre che, a seguito della distruzione della cattedrale di Adria, da parte dell’invasione ungherese all’inizio del X secolo, il papa Giovanni scrisse una bolla nel 920 d.C. con la quale concesse al Vescovo Paolo di Adria di trasferirsi al riparo dal marchese Almerigo, presso Buonvico, e di costruire un castello, come rifugio contro gli attacchi barbarici. In quest’occasione venne costruito nella zona mediopolesana il castello. Sostenitore alla realizzazione del castello, completato all’inizio del XIV secolo, fu Obizzo I Este, a testimonianza dello statuto estense del 1324. Circa due secoli dopo alla sua edificazione, vennero costruite le mura difensive e si procedette alla fase di ampliamento del castello, creando nuovi bastioni, per garantire maggiore difesa contro eventuali incursioni barbariche. Tuttavia, segni di tali interventi sono testimoniati dal dislivello delle strade odierne, che fiancheggiano le mura, articolate su un livello più alto rispetto a quelle urbane.a fortezza fu dunque realizzata su un terrapieno artificiale, ottenuto con la terra dello scavo delle fosse, e si affacciava sul lato orientale verso il porto fluviale dell’Adigetto, mentre gli angoli nord-ovest e sud-ovest erano circondati da due torricelle; infine vi erano due ponti levatoi che consentivano l’accesso. Nel basamento del mastio della torre, che fungeva da difesa per il castello, venne costruita una prigione e nella sua sommità una campana che scoccava solo in caso di avvenimenti importanti per la città. Nonostante la città di Rovigo perse nel tempo di funzione strategica, a causa delle paludi che costituivano di per sé una sicura barriera naturale, il castello fu comunque teatro di diversi combattimenti, quali la guerra di Ferrara, la guerra della Lega di Cambrai (1509) e della Lega Santa (1511). A partire dal 1598 la Repubblica di Venezia cedette il castello in mano ai Donà che ne fecero “ad usum regni” fino all’intervento da parte del comune nel XIX secolo, che dovette limitare i danni dei nobili Donà, i quali volevano la demolizione della torre maggiore. Nel 1836 ci fu poi un secondo intervento da parte del comune, che sventò la demolizione delle mura progettata dalla dominazione dei Grimani, ereditari della fortezza da parte dei Donà. Particolarmente caratteristica per la sua pendenza (causata dal cedimento del suolo sottostante) e per il suo alto merlo che ospitò per secoli la campana cittadina, la Torre Donà è considerata tra le più alte torri italiane di origine medievale, con i suoi 51,26 metri di altezza. A livello architettonico si possono notare alcuni particolari, quali la sua costruzione asimmetrica rispetto alla cinta muraria, la correzione dell'appiombo con il sopraelevamento della torre, e infine la disposizione sullo stesso livello del piano delle feritoie della Torre Grimani con la struttura lignea, riconducibile alle posthole della torre Donà. Di natura essenzialmente difensiva, questa risulta costruita in mattoni e laterizi regolari, disponendo di poche finestre ad arco ed alcune di esse ad arco a tutto sesto, il tutto ornato da una merlatura ghibellina in cotto, disposta agli angoli della torre. La struttura risulta ben conservata, per anni accessibile al pubblico, e ripropone l'aspetto delle diverse altre torri a funzione di difesa presenti in città. Un progetto relativo alla riqualificazione dell'area e al restauro del castello e delle sue componenti, protrattosi a cavallo del XX e XXI secolo, ha permesso di riaprire al pubblico con guida turistica a supporto nell'estate 2020. La Torre Grimani, detta anche "Torre mozza" per la sua parte superiore del tutto crollata, è caratterizzata, come per la torre Donà, dalla sua particolare pendenza. Di forma quadrangolare, è alta circa 21,26 metri e costruita in mattoni legati con malta di calce, ubicata nell'angolo sud-ovest delle mura. Questa è suddivisa su due livelli:
- il piano interrato costituito da formelle di cotto e il soffitto costruito interamente in legno;
- il primo piano caratterizzato dal soffitto con una volta a padiglione e finestre ad arco.
La sua inclinazione si pensa possa essere dovuta al cedimento delle fondazioni nel corso della sua costruzione, tanto che, dopo alcuni studi archeologici e architettonici, si sono constatati segni di diversi raddrizzamenti apportati alla torre avvenuti in epoche successive. Altri elementi a testimonianza delle antiche fortificazioni sono: la Torre Pighin, eretta nel 1138 è tra le poche a sopravvivere lungo le mura urbane rodigine; la Torre Roncale del XIV secolo, che oggi è parte del palazzo Roncale, da cui prende il nome; la Porta San Bortolo, eretta tra il 1482 e il 1486, che si caratterizza per la sua architettura medioevale. Altri link consigliati: https://www.rovigoinfocitta.it/torre-dona-e-torre-grimani/, https://rovigo.italiani.it/scopricitta/castello-di-rovigo/, https://viaggi.fidelityhouse.eu/castello-di-rovigo-53464.html, https://www.youtube.com/watch?v=QGDPxkWRJ9I (video di PinoSchiesari), https://youtu.be/lhwWRGqrT8k (video di Rovigo IN Diretta), https://www.facebook.com/prolocorovigo/videos/il-castello-di-rovigo-storia-delle-due-torri-simbolo-della-citt%C3%A0/192975962536532/ (video)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Rovigo, https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_Don%C3%A0, https://it.wikipedia.org/wiki/Fortificazioni_medievali_di_Rovigo, https://www.venetoway.com/it/provincia-di-rovigo/centro-storico-rovigo/castello-di-rovigo/

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è di Threecharlie su https://it.wikipedia.org/wiki/Fortificazioni_medievali_di_Rovigo#/media/File:Castello,_mura_e_rovine_torretta_lato_sud_(Rovigo).JPG, la terza (relativa a Torre Grimani) è un'altra cartolina in vendita sul sito www.delcampe.net

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