PARATICO (BS) - Castello Lantieri e Torre Lantieri
Dopo l'anno Mille, Paratico vide sorgere il castello dei Lantieri, signori del luogo. La famiglia Lantieri già divisa nel XV secolo in molti rami, fu ghibellina e molto potente nella zona, con diverse proprietà anche fuori da Paratico. Alla fine del XV secolo il castello, la cui proprietà era divisa fra diversi membri della famiglia, era ancora abitato, ma già al passaggio dei Lanzichenecchi (1521), il maniero risultava indifeso e praticamente abbandonato. Secondo un'antica tradizione confermata dalla Cronaca della Famiglia Lantieri de Paratico, presso il castello Lantieri soggiornò Dante Alighieri. Si ipotizza che il Sommo Poeta sia stato ispirato dalla forma della collina su cui sorge il Castello per descrivere il percorso di discesa verso l’Inferno e la salita verso il Paradiso. Gli imponenti resti del castello occupano la parte sommitale della collina posta a meridione del centro urbano di Paratico. Il fortilizio sfrutta la sua posizione strategica per dominare dall’alto la parte terminale del lago d’Iseo, le fortificazioni di Sarnico e le strade di accesso al punto di traversata con la sponda bergamasca. In completo disuso da oltre quattro secoli, oggi il castello si presenta architettonicamente assai degradato e non accessibile. In mancanza delle opportune indagini stratigrafiche, la datazione del manufatto, del quale non si hanno riscontri documentari prima del 1276, può essere collocata tra XII e XIII secolo, quale probabile evoluzione di un precedente insediamento arroccato sulla collina per ragioni di carattere difensivo. I signori del luogo, principalmente i Lanteri de Paratico, ne iniziarono la costruzione e gestirono la struttura in regime di comproprietà. Si ha una descrizione compiuta nel 1279, nel Designamento (elenco delle proprietà) di Lanterio: l’insediamento fortificato vi appare essenzialmente diviso tra la chiesa di Santa Maria, il monastero di San Faustino e le famiglie signorili Lanterio, Vithotti e Fancone. La struttura difensiva è piuttosto elementare, costituita da un mastio e da una cortina muraria, nella quale è riconoscibile nella parte sud un ampliamento di una cerchia più antica. Gli edifici superstiti di maggior rilievo si trovano addossati alla cortina muraria nella parte nord. Il corpo di fabbrica più antico è rappresentato da una grande torre in pietrame, a pianta quasi quadrata di 10 metri per lato, della quale si conserva sostanzialmente intatto il volume originario, articolato su quattro livelli, che doveva raggiungere al filo di gronda quasi 15 m di altezza. Al pian terreno l’ingresso della torre è formato da due porte con arco a pieno centro e cornici in arenaria: tra esse, a quota più alta, una finestra quadrata. Nessun’altra apertura tranne una feritoia aperta nel lato opposto alle porte. Si scorge una traccia di camino a cappa brevissima sul lato a mattina e i segni d’appoggio di una scala esterna su quello a sera. Al primo piano si trovano due aperture, anch’esse a pieno centro, di notevoli dimensioni, che fanno pensare a porte servite da un ballatoio ligneo esterno più che a delle finestre. Sul lato nord si trovano due finestre strombate simili e una terza al centro con balconcino esterno. Traccia di un camino semicircolare fra le finestre del lato sud. Il secondo piano ripete il medesimo sistema di luci, ascrivendo il ruolo delle due grosse aperture del lato sud sicuramente a finestre. L’ultimo piano è oggi caratterizzato da grossi merloni che in passato dovevano definire due larghe aperture rettangolari per lato che sostenevano un tetto a quattro falde; struttura analoga a quella tutt’ora osservabile della vicina torre Lantieri. Il piano terra, molto probabilmente, era coperto da una volta a botte traforata da una botola, al fine di isolare il primo livello dai sovrastanti, ai quali si accedeva normalmente attraverso una scala esterna. L’altezza di questo piano, come quella dei superiori, doveva raggiungere circa i 4,5 metri. Direttamente sul lato orientale della torre si addossa un edificio di sagoma più bassa e allungata identificabile con il tipo del "palatiolum" ben diffuso nei secoli del basso Medioevo nel territorio pedemontano e nelle valli dell’area bresciana e bergamasca. Le caratteristiche strutturali delle murature consentono un’attribuzione della torre a un periodo compreso tra il XII e il XIII secolo e un’assegnazione del palazzetto, per la presenza di aperture a sesto acuto, a un momento decisamente più tardo nel corso del XIV secolo. Immediatamente a sud di questa zona si trovava, sulla base delle informazioni desunte dal Designamento di Lanterio, la chiesa di San Silvestro costruita a ridosso della cortina muraria. Ancora oggi un rialzo della muratura segnala la posizione dove si ergeva la chiesa. L’accesso principale al castello è situato nella zona sud-est protetto da una torricella a pianta quadrangolare, ancora conservata parzialmente in alzato, nella quale si apre una porta con stipiti in pietra lavorata e arco a sesto acuto. Secondo il Designamento in prossimità della porta d’ingresso al castello vi era quasi certamente una piazza ombreggiata da alcuni olmi e un piccolo slargo che ospitava la cisterna dell’acqua potabile. Inoltre la superficie interna alla cinta muraria, oggi completamente libera e coltivata a vigneto, era organizzata in tre isolati allungati da nord a sud. Gli edifici ospitavano cantine-deposito, fienili, aie e strutture porticate. Tali strutture di tipo rustico inducono a riconoscere nel castello di Paratico una di quelle fortificazioni di difesa temporanea, a regime giuridico multiproprietario, che ebbero una larghissima diffusione nella pianura e nel pedemonte di tutta l’Italia settentrionale e centrale tra X e XV secolo. Questi edifici, connotati da caratteristiche spiccatamente rustiche, erano destinati fondamentalmente alla conservazione in luogo protetto dei prodotti agricoli e venivano abitati dalla popolazione residente nel villaggio o nel territorio circostante normalmente solo in occasioni di crisi e di pericolo. Il castello, oggi di proprietà dei Belussi di Sarnico, è stato recentemente riaperto al pubblico per una visita straordinaria. E' possibile ammirarlo in questo video con riprese aeree: https://www.youtube.com/watch?v=DkgrAsfM_Og (di FaEmme). Altri video interessanti: https://www.youtube.com/watch?v=NcVp9WF4F_Q (di Walter Minoia) e https://www.facebook.com/watch/?v=512297038970412
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Torre Lantieri
L’edificio venne realizzato dalla famiglia Lantieri presumibilmente nel XIV secolo, insieme ad alcune case-forti adiacenti, racchiuse da un muro di cinta oggi non più esistenti. La sua costruzione sembra infatti essere riferita a Giacomo Lanfranchino, voluta come ampliamento dell’apparato fortificato del paese, negli ultimi anni del 1300. L’aspetto esterno dell’edificio, realizzato in pietra arenaria di provenienza locale, è molto severo, ingentilito solo dalla presenza di alcune finestrelle centinate di pregevole fattura. La Torre, di pianta quadrangolare con dimensioni di 8.25 x 7.70 metri, si articola su quattro livelli ed è stata edificata su uno sperone roccioso, al fine di agevolarne la funzione difensiva. L’ingresso principale era collocato al piano terra della parete nord, costituito da portale di notevole fattura con arco a pieno centro, contrassegnato in chiave dallo stemma gentilizio della famiglia Lantieri. Il piano terra coperto da una volte a botte in pietrame a sesto leggermente acuto, fungeva nel Medioevo soprattutto da cantina e deposito. Al livello superiore si accedeva internamente solo tramite una botola aperta nella volta, mentre dall’esterno per mezzo di una scala di legno, ricostruita in seguito con gradini monolitici in pietra. Le finestre hanno mantenuto le stesse caratteristiche delle aperture originarie: arco a pieno centro leggermente ribassato con ghiera monolitica e stipiti in pietra lavorata. Uno scudo con lo stemma della famiglia Lantieri, semplificato nelle mezza luna e due stelle laterali, è collocato anche nella finestra orientale del terzo piano, scalpellato nella parte centrale dell’arco. La parte alta della torre ha subito un lieve intervento di adeguamento a colombaia nel XV secolo. Furono chiuse le grandi aperture nel sottotetto e create nuove pareti con colombaie sui lati meridionale e orientale. La Torre, utilizzata per lungo tempo come abitazione, è oggi di proprietà comunale. A seguito di un importante intervento di restauro conservativo conclusosi alla fine del 2009 su committenza del Comune di Paratico, a piano terra dell’edificio è stata collocata una Quadrisfera, istallazione innovativa di cui ne esistono solo altri tre esempi in Italia (una è al CNR), pensata espressamente per coinvolgere il visitatore in un’esperienza totalizzante di immagini, suoni ed emozioni. Il visitatore entra in una piccola stanza oscurata e nel momento in cui la Quadrisfera si accende, si trova letteralmente parte di un nuovo mondo, fatto di immagini moltiplicate all’infinito, grazie ad un sistema di specchi e di luci che sembrano incorporare il visitatore stesso in questo cosmo di colori, luci, suoni e filmati. E’ difficile descrivere l’effetto con le parole, tanto che la vastità della sfera toglie per un attimo il fiato… Una vertigine che passa subito poiché poi si comincia ad essere coinvolti nel filmato, composto da una sinfonia di quattro montaggi intersecati. Inutile cercare di fissare lo sguardo su un singolo monitor, molto meglio farsi trasportare dalla coralità delle immagini. Il filmato introduttivo racconta la storia della nostra terra, dalla Franciacorta al lago d’Iseo fino ad arrivare a Paratico, con le sue tradizioni popolari, i mestieri e i volti che hanno fatto la storia del paese.
Fonti: https://tourismparatico.it/torre-lantieri-e-quadrisfera/, https://it.wikipedia.org/wiki/Paratico#Storia, testo di Angelo Valsecchi su https://visitlakeiseo.info/arte-e-cultura/il-castello-lantieri-a-paratico/, https://www.parcooglionord.it/luoghi/castello-lantieri-paratico/, testo di Stefano Favero su https://www.mondimedievali.net/Castelli/Lombardia/brescia/paratico.htm, https://www.ecodibergamo.it/stories/premium/Cronaca/il-castello-di-dante-ha-aperto-le-porte-per-la-prima-volta-foto_1407512_11/
Foto: le prime due, riferite al castello, sono prese rispettivamente da https://www.parcooglionord.it/luoghi/castello-lantieri-paratico/ e da https://www.giornaledibrescia.it/sebino-e-franciacorta/dante-alighieri-e-quel-periodo-trascorso-al-castello-di-paratico-1.3616464. Infine, la terza, relativa alla Torre Lantieri, è presa da https://tourismparatico.it/torre-lantieri-e-quadrisfera/
Dopo l'anno Mille, Paratico vide sorgere il castello dei Lantieri, signori del luogo. La famiglia Lantieri già divisa nel XV secolo in molti rami, fu ghibellina e molto potente nella zona, con diverse proprietà anche fuori da Paratico. Alla fine del XV secolo il castello, la cui proprietà era divisa fra diversi membri della famiglia, era ancora abitato, ma già al passaggio dei Lanzichenecchi (1521), il maniero risultava indifeso e praticamente abbandonato. Secondo un'antica tradizione confermata dalla Cronaca della Famiglia Lantieri de Paratico, presso il castello Lantieri soggiornò Dante Alighieri. Si ipotizza che il Sommo Poeta sia stato ispirato dalla forma della collina su cui sorge il Castello per descrivere il percorso di discesa verso l’Inferno e la salita verso il Paradiso. Gli imponenti resti del castello occupano la parte sommitale della collina posta a meridione del centro urbano di Paratico. Il fortilizio sfrutta la sua posizione strategica per dominare dall’alto la parte terminale del lago d’Iseo, le fortificazioni di Sarnico e le strade di accesso al punto di traversata con la sponda bergamasca. In completo disuso da oltre quattro secoli, oggi il castello si presenta architettonicamente assai degradato e non accessibile. In mancanza delle opportune indagini stratigrafiche, la datazione del manufatto, del quale non si hanno riscontri documentari prima del 1276, può essere collocata tra XII e XIII secolo, quale probabile evoluzione di un precedente insediamento arroccato sulla collina per ragioni di carattere difensivo. I signori del luogo, principalmente i Lanteri de Paratico, ne iniziarono la costruzione e gestirono la struttura in regime di comproprietà. Si ha una descrizione compiuta nel 1279, nel Designamento (elenco delle proprietà) di Lanterio: l’insediamento fortificato vi appare essenzialmente diviso tra la chiesa di Santa Maria, il monastero di San Faustino e le famiglie signorili Lanterio, Vithotti e Fancone. La struttura difensiva è piuttosto elementare, costituita da un mastio e da una cortina muraria, nella quale è riconoscibile nella parte sud un ampliamento di una cerchia più antica. Gli edifici superstiti di maggior rilievo si trovano addossati alla cortina muraria nella parte nord. Il corpo di fabbrica più antico è rappresentato da una grande torre in pietrame, a pianta quasi quadrata di 10 metri per lato, della quale si conserva sostanzialmente intatto il volume originario, articolato su quattro livelli, che doveva raggiungere al filo di gronda quasi 15 m di altezza. Al pian terreno l’ingresso della torre è formato da due porte con arco a pieno centro e cornici in arenaria: tra esse, a quota più alta, una finestra quadrata. Nessun’altra apertura tranne una feritoia aperta nel lato opposto alle porte. Si scorge una traccia di camino a cappa brevissima sul lato a mattina e i segni d’appoggio di una scala esterna su quello a sera. Al primo piano si trovano due aperture, anch’esse a pieno centro, di notevoli dimensioni, che fanno pensare a porte servite da un ballatoio ligneo esterno più che a delle finestre. Sul lato nord si trovano due finestre strombate simili e una terza al centro con balconcino esterno. Traccia di un camino semicircolare fra le finestre del lato sud. Il secondo piano ripete il medesimo sistema di luci, ascrivendo il ruolo delle due grosse aperture del lato sud sicuramente a finestre. L’ultimo piano è oggi caratterizzato da grossi merloni che in passato dovevano definire due larghe aperture rettangolari per lato che sostenevano un tetto a quattro falde; struttura analoga a quella tutt’ora osservabile della vicina torre Lantieri. Il piano terra, molto probabilmente, era coperto da una volta a botte traforata da una botola, al fine di isolare il primo livello dai sovrastanti, ai quali si accedeva normalmente attraverso una scala esterna. L’altezza di questo piano, come quella dei superiori, doveva raggiungere circa i 4,5 metri. Direttamente sul lato orientale della torre si addossa un edificio di sagoma più bassa e allungata identificabile con il tipo del "palatiolum" ben diffuso nei secoli del basso Medioevo nel territorio pedemontano e nelle valli dell’area bresciana e bergamasca. Le caratteristiche strutturali delle murature consentono un’attribuzione della torre a un periodo compreso tra il XII e il XIII secolo e un’assegnazione del palazzetto, per la presenza di aperture a sesto acuto, a un momento decisamente più tardo nel corso del XIV secolo. Immediatamente a sud di questa zona si trovava, sulla base delle informazioni desunte dal Designamento di Lanterio, la chiesa di San Silvestro costruita a ridosso della cortina muraria. Ancora oggi un rialzo della muratura segnala la posizione dove si ergeva la chiesa. L’accesso principale al castello è situato nella zona sud-est protetto da una torricella a pianta quadrangolare, ancora conservata parzialmente in alzato, nella quale si apre una porta con stipiti in pietra lavorata e arco a sesto acuto. Secondo il Designamento in prossimità della porta d’ingresso al castello vi era quasi certamente una piazza ombreggiata da alcuni olmi e un piccolo slargo che ospitava la cisterna dell’acqua potabile. Inoltre la superficie interna alla cinta muraria, oggi completamente libera e coltivata a vigneto, era organizzata in tre isolati allungati da nord a sud. Gli edifici ospitavano cantine-deposito, fienili, aie e strutture porticate. Tali strutture di tipo rustico inducono a riconoscere nel castello di Paratico una di quelle fortificazioni di difesa temporanea, a regime giuridico multiproprietario, che ebbero una larghissima diffusione nella pianura e nel pedemonte di tutta l’Italia settentrionale e centrale tra X e XV secolo. Questi edifici, connotati da caratteristiche spiccatamente rustiche, erano destinati fondamentalmente alla conservazione in luogo protetto dei prodotti agricoli e venivano abitati dalla popolazione residente nel villaggio o nel territorio circostante normalmente solo in occasioni di crisi e di pericolo. Il castello, oggi di proprietà dei Belussi di Sarnico, è stato recentemente riaperto al pubblico per una visita straordinaria. E' possibile ammirarlo in questo video con riprese aeree: https://www.youtube.com/watch?v=DkgrAsfM_Og (di FaEmme). Altri video interessanti: https://www.youtube.com/watch?v=NcVp9WF4F_Q (di Walter Minoia) e https://www.facebook.com/watch/?v=512297038970412
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Torre Lantieri
L’edificio venne realizzato dalla famiglia Lantieri presumibilmente nel XIV secolo, insieme ad alcune case-forti adiacenti, racchiuse da un muro di cinta oggi non più esistenti. La sua costruzione sembra infatti essere riferita a Giacomo Lanfranchino, voluta come ampliamento dell’apparato fortificato del paese, negli ultimi anni del 1300. L’aspetto esterno dell’edificio, realizzato in pietra arenaria di provenienza locale, è molto severo, ingentilito solo dalla presenza di alcune finestrelle centinate di pregevole fattura. La Torre, di pianta quadrangolare con dimensioni di 8.25 x 7.70 metri, si articola su quattro livelli ed è stata edificata su uno sperone roccioso, al fine di agevolarne la funzione difensiva. L’ingresso principale era collocato al piano terra della parete nord, costituito da portale di notevole fattura con arco a pieno centro, contrassegnato in chiave dallo stemma gentilizio della famiglia Lantieri. Il piano terra coperto da una volte a botte in pietrame a sesto leggermente acuto, fungeva nel Medioevo soprattutto da cantina e deposito. Al livello superiore si accedeva internamente solo tramite una botola aperta nella volta, mentre dall’esterno per mezzo di una scala di legno, ricostruita in seguito con gradini monolitici in pietra. Le finestre hanno mantenuto le stesse caratteristiche delle aperture originarie: arco a pieno centro leggermente ribassato con ghiera monolitica e stipiti in pietra lavorata. Uno scudo con lo stemma della famiglia Lantieri, semplificato nelle mezza luna e due stelle laterali, è collocato anche nella finestra orientale del terzo piano, scalpellato nella parte centrale dell’arco. La parte alta della torre ha subito un lieve intervento di adeguamento a colombaia nel XV secolo. Furono chiuse le grandi aperture nel sottotetto e create nuove pareti con colombaie sui lati meridionale e orientale. La Torre, utilizzata per lungo tempo come abitazione, è oggi di proprietà comunale. A seguito di un importante intervento di restauro conservativo conclusosi alla fine del 2009 su committenza del Comune di Paratico, a piano terra dell’edificio è stata collocata una Quadrisfera, istallazione innovativa di cui ne esistono solo altri tre esempi in Italia (una è al CNR), pensata espressamente per coinvolgere il visitatore in un’esperienza totalizzante di immagini, suoni ed emozioni. Il visitatore entra in una piccola stanza oscurata e nel momento in cui la Quadrisfera si accende, si trova letteralmente parte di un nuovo mondo, fatto di immagini moltiplicate all’infinito, grazie ad un sistema di specchi e di luci che sembrano incorporare il visitatore stesso in questo cosmo di colori, luci, suoni e filmati. E’ difficile descrivere l’effetto con le parole, tanto che la vastità della sfera toglie per un attimo il fiato… Una vertigine che passa subito poiché poi si comincia ad essere coinvolti nel filmato, composto da una sinfonia di quattro montaggi intersecati. Inutile cercare di fissare lo sguardo su un singolo monitor, molto meglio farsi trasportare dalla coralità delle immagini. Il filmato introduttivo racconta la storia della nostra terra, dalla Franciacorta al lago d’Iseo fino ad arrivare a Paratico, con le sue tradizioni popolari, i mestieri e i volti che hanno fatto la storia del paese.
Fonti: https://tourismparatico.it/torre-lantieri-e-quadrisfera/, https://it.wikipedia.org/wiki/Paratico#Storia, testo di Angelo Valsecchi su https://visitlakeiseo.info/arte-e-cultura/il-castello-lantieri-a-paratico/, https://www.parcooglionord.it/luoghi/castello-lantieri-paratico/, testo di Stefano Favero su https://www.mondimedievali.net/Castelli/Lombardia/brescia/paratico.htm, https://www.ecodibergamo.it/stories/premium/Cronaca/il-castello-di-dante-ha-aperto-le-porte-per-la-prima-volta-foto_1407512_11/
Foto: le prime due, riferite al castello, sono prese rispettivamente da https://www.parcooglionord.it/luoghi/castello-lantieri-paratico/ e da https://www.giornaledibrescia.it/sebino-e-franciacorta/dante-alighieri-e-quel-periodo-trascorso-al-castello-di-paratico-1.3616464. Infine, la terza, relativa alla Torre Lantieri, è presa da https://tourismparatico.it/torre-lantieri-e-quadrisfera/
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