mercoledì 8 dicembre 2021

Il castello di mercoledì 8 dicembre



MEDE (PV) - Castello Sangiuliani

Nell'alto medioevo fece parte del Comitato di Lomello; nel 1157 venne confermato da Federico I ai conti palatini di Lomello, che peraltro erano stati sottomessi da Pavia, cui lo stesso imperatore assegnò ufficialmente la supremazia della Lomellina nel 1164. Tra i numerosi rami in cui si erano divisi i conti palatini, uno dei più importanti fu quello dei Conti di Mede; a loro volta si divisero in moltissimi rami, ma ebbero la saggezza di mantenersi tra loro solidali, con patti che escludevano la vendita di quote feudali a famiglie estranee alla parentela; in tal modo ebbero sempre la conferma del feudo di Mede, dagli Imperatori e dai duchi di Milano (cui Mede appartenne fino al 1535), dagli Spagnoli (1535-1706), e dai Savoia (Mede venne conquistato nel 1706 da Eugenio di Savoia per conto degli austriaci. L'Austria lo consegnò nel 1707 ai Savoia, assieme a tutta la Lomellina). Attorno al 1500 le varie linee dei conti di Mede assunsero cognomi propri, derivati probabilmente dai loro capostipiti: Giovannoli, Enriotti, Biasoni, Alessandri, Guizzardi, Isnardi, Genselmi, Brizio, e inoltre Luneri, Biscossa e Zaccaria, entrati nella casata per matrimonio. Nel 1707, all'avvento dei Savoia, sono ancora confeudatari i Giovannoli, i Gorrani (che avevano acquistato delle quote nel 1652), gli Zaccaria, i Guizzardi e gli Isnardi. Un piccolo fronte neogotico con loggetta, incorniciato da una sorta di torre merlata che si affaccia sulla piazza principale di Mede, piazza Repubblica, l'antica Piazza Giaretta, maschera gli avanzi delle mura del trecentesco Castello. E' l'immagine del Castello Sangiuliani, trasformato in albergo, lasciataci dai restauri degli anni venti, uno degli ultimi atti di capillare operazione, dalla campagna ai borghi rurali, che nel giro di mezzo secolo sostituì in Lomellina i segni dell'antico regime e costruì la città borghese dei nuovo stato unitario. Vennero costruiti teatri, ospedali e case di riposo, edifici scolastici e comunali, preture e poste, stazioni ferroviarie ed edifici per le associazioni dei lavoratori, cimiteri monumentali e dimore nobiliari; tutte le grandi chiese subirono rifacimenti, rigidamente gotizzanti; nelle città apparvero i viali alberati, le piazze e i palazzi urbani che modificarono l'antica tipologia a due piani dei borghi rurali della borghesia. A Mede, accanto al neoromanico Municipio ed alla piazza alberata, incorniciata dall'altissimo campanile di San Marziano, del castello Sangiuliani rimangono dei frammenti su cui si sono stratificati centinaia di anni di demolizioni, ricostruzioni, restauri, ristrutturazioni. Permane, perentoria, l'ossatura essenziale dell'alzato, una cortina rossa di mattoni, lineare, compatta, tagliente su cui l'unico elemento decorativo sono le sottili cornicette in cotto intorno alle arcate delle aperture, il ricamo delle file di triangoli a vertice ribassato del cornicione e una bertesca semidiroccata. Il castello unitamente all'attigua chiesa dei Santi Marziano e Martino, fin dal XII, secolo fu uno dei fulcri economici, politici, religiosi della Lomellina, uno era sede dei conti palatini, l'altro dominò, secondo la regola di San Benedetto, un vasto territorio, contribuendo alla sua trasformazione economica. Dei tre castelli esistenti in Mede è l'unico sopravvissuto. Nel 1466 risiedevano nel castello i conti Zaccaria. Nel 1721 il castello passò ai Sangiuliani con le parti del feudo di Mede che loro spettavano, come i titoli Zaccaria. Nel 1733 la Congregazione rurale della Provincia Lomellina lo acquistò all'oggetto di tenervi le adunanze dei Consiglieri componenti l'intera Congregazione e due stanze vennero adattate a carceri". Nel 1789 venne posto in vendita; l'asta andò deserta, nella relazione di stima si scrisse: "detta casa è di nessun reddito per causa del poco commercio del paese e maggiormente per la soggezione delle carceri alle quali si unisce una latrina molto fetente; inoltre vi sono necessarie varie istantanee riparazioni e massime riguardo alle diverse aperture, molte delle quali si ritrovano scompaginate". Il 18 maggio 1793 il castello venne acquistato dal conte Ruffino Guizzardi di Mede. Gran parte è andato perduto, con le trasformazioni di inizio secolo (ala sud) e con le recenti ristrutturazioni (ala est) e i frazionamenti di proprietà. Il 5 dicembre 1821 gli eredi Guizzardi vendettero il Castello al signor Mario Corsi. Nel 1858 passò ai signori Luigi, Giovanni Battista e Vicenzina Biglieri. Alla fine dell'ottocento con la costruzione della piazza Vittorio Emanuele e dei relativi palazzi, la mole imponente del Castello venne nascosta ed inglobata nel lato ovest in un cortile. All'inizio del XX secolo fu trasformato in Albergo Castello, l'ala sud demolita e trasformata in palazzo di tre piani. Nel 1920 fu restaurato e si aggiunse la loggetta, la merlatura mentre vennero rifatti tutti i solai dell'ala dell'angolo nord ovest e la relativa muratura esterna, venne chiuso il portico interno al piano terra, nella torre d'angolo venne ricavata una scuderia, su progetto dell'arch. Mina. Nel 1942 l'edificio fu vincolato ai sensi della legge 1089. Nel 1985 venne abbandonato, la proprietà ulteriormente frazionata (ala est), nel cortile le tettoie divennero box. Nel 1996 il Comune di Mede ha acquistato il Castello Sangiuliani per trasformarlo in nuova sede della Biblioteca Comunale G. Amisani e dei Musei Civici. Oggi ospita la raccolta naturalistica Ugo Fantelli e una parte significativa delle opere dell'artista Regina Cassolo. Del Castello San Giuliani, XIV secolo, rimane parte del maschio a pianta quadrata e permangono resti dei sotterranei nella casa Pallestrini. Non è oggi possibile restituire con chiarezza l'impianto dell'edificio. Nelle murature sono ancora visibili varie finestre archiacute (alcune occluse). Significativa è la base scarpata della costruzione, specchio della sua origine militare. Sotto gronda compare la tipica fascia decorativa a dentelli di mattone che caratterizza le fortificazioni dell'area pavese. La facciata settentrionale mostra anche un accenno di torricella, originariamente merlata.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Mede, https://comune.mede.pv.it/contenuti/313457/castello-sangiuliani, https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1A050-00180/

Foto: la prima è presa da https://www.visitpavia.com/it/visitare-pavia/turismo-culturale-lombardia/mede, la seconda è di PeterE su https://mapio.net/pic/p-42183834/

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