BAZZANO (BO) – Rocca dei Bentivoglio
Le sue origini, a dispetto della leggenda che la vuole costruita da Matilde di Canossa, sono incerte ma risalgono sicuramente a una data anteriore al Mille, quando in tutta l’area padana vennero eretti castelli a difesa dalle invasioni barbariche. Agli inizi era configurata come un edificio probabilmente fortificato con strutture leggere (si pensa, ad esempio, a una semplice palizzata). Il "castrum di Bazzano" viene così menzionato per la prima volta nel 1038, quando il vescovo di Modena Guiberto lo concesse in enfiteusi - insieme alla curtis di Santo Stefano – al marchese Bonifacio di Canossa, padre della celebre Matilde, che lo ereditò a sua volta a soli 9 anni e che ebbe in possesso fino alla sua morte, nel 1115. Per questo il fortilizio è noto anche come Rocca Matildea. Dopo la morte di Matilde, priva di eredi, il castello cadde sotto la podestà della città di Modena e nel 1180, quando Bazzano era già un comune rurale, i consoli modenesi si impegnarono a edificare due torri all’interno del castello. Passato nel 1204 con un lodo del Podestà di Bologna al contado bolognese, Bazzano divenne a quel punto oggetto di contrasto tra i due comuni. Le prime mura della fortezza vennero costruite nel 1218. Nel corso del Duecento la Rocca venne assediata dai Bolognesi per ben due volte: nel 1228 con esito negativo mentre nel 1247 essi riuscirono a espugnarla (pare per un tradimento) e diedero ordine di demolirla completamente facendo trasportare le pietre a Monteveglio, al fine di utilizzarle per una casa torre destinata ai funzionari di quel borgo. Il castello venne ricostruito una prima volta per volere di Azzo VIII d’Este tra il 1296 e il 1311: al 1304 risale il termine dei lavori per le mura perimetrali e nel 1310, oltre alla torre – affacciata sul cortile – vennero edificati due casseri, uno dei quali è la Torre dell’Orologio tuttora esistente. Dopo il 1371 i marchesi d’Este ampliarono inoltre le mura della Rocca (la porta d’ingresso di queste nuove mura è da identificarsi probabilmente con l’arco posto alcuni metri più in basso del cassero scendendo verso il paese). Durante la metà del ‘400, con l’avvento delle nuove tecniche di assedio e soprattutto dell’utilizzo delle armi da fuoco, le strutture della Rocca di Bazzano risultarono obsolete, e così la fortificazione andò incontro a rapido decadimento. Fu allora, nel 1473, che i Sedici Riformatori dello stato bolognese decisero di donare l’edificio a Giovanni II Bentivoglio, signore della città fino al 1507. È a lui che la Rocca deve la sua trasformazione in "delizia" signorile, destinata alle vacanze in campagna, e l’aspetto attuale. Con i Bentivoglio, l'edificio divenne per qualche tempo la residenza della famiglia: il 3 ottobre 1486 il figlio di Giovanni II, Anton Galeazzo, lasciò la sua firma al pianterreno, vicino alla torre in seguito "mozzata". E fu in questa torre che nel 1799, sotto il nome di Lorenzo Alighieri, venne tenuto prigioniero il poeta Ugo Foscolo. La Rocca divenne successivamente sede del Capitanato della Montagna (notevoli i documenti dell’Archivio dei Capitani e dei Vicari, conservati in Comune) e, nei secoli seguenti, ospitò nei suoi ambienti le più svariate funzioni: da carcere (come già detto, nel caso di Foscolo) a teatro (nella Sala dei Giganti), da caserma a scuola, fino addirittura ad abitazioni private (ancora fino agli anni ‘60). Oggi il castello si presenta in buono stato grazie ad importanti opere di restauro che sono state effettuate. Dell’antico nucleo rimangono solo la torre sul lato sud e l’ala attigua. Al corpo trecentesco vennero aggiunte tre ali a creare un cortile interno e la facciata del castello venne ingentilita da affreschi ora non più conservati, mentre è ancora in più punti visibile la struttura muraria costituita da filari alternati di ciottoli e mattoni. Anche i merli a coda di rondine, posti al di sotto della copertura, costituirono un richiamo alla passata funzione di fortezza del palatium. Di notevole interesse risulta invece quanto rimane delle pitture parietali delle sale, in buona parte restaurate. Nei locali al piano terra si possono osservare alcuni stemmi a tempera, con gli emblemi dei Bentivoglio (la sega rossa a sette denti) e della celebre dinastia milanese degli Sforza (l`onda bianca e azzurra e il drago con un uomo in bocca), che ricordano il matrimonio di Giovanni Bentivoglio con Ginevra Sforza. Le iniziali Ms Zo rinviano allo stesso Giovanni Bentivoglio ("Messer Zoane"). Oggi gli ambienti della Rocca ospitano il locale Centro Musica (ovvero la Mediateca Intercomunale) ed è sede della Fondazione Rocca dei Bentivoglio. Nella Cantina invece (ove sono visibili le antichissime fondazioni del castello) è allestito il Punto informativo dei prodotti della Strada dei Vini e dei Sapori “Città Castelli Ciliegi”. All'interno della Rocca, inoltre, trova spazio anche il Museo Civico “Arsenio Crespellani”. Quest'ultimo, nato nell'ultimo quarto del XIX secolo, è sede della Fondazione Rocca dei Bentivoglio e comprende una sezione preprotostorica con materiali dell'età del bronzo e del ferro delle necropoli bazzanesi, una sezione romana e altomedievale con raccolte di ceramiche e una sezione contemporanea contenente armi e divise risorgimentali. Per approfondire si può visitare il seguente sito: http://www.roccadeibentivoglio.it
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