giovedì 8 settembre 2011

Il castello di giovedì 8 settembre



ASTI - Torre Rossa o di San Secondo

E' una torre di origine romana, uno dei monumenti più antichi della città astigiana. E' stata costruita in due periodi diversi. La prima parte, di forma poligonale a sedici lati poggianti su una base quadrata, risale all’epoca augustea e faceva forse parte dell'antica cinta muraria, costituendo – con un’altra torre collegata, ora scomparsa – la cosiddetta “porta urbica” occidentale. La seconda parte, in tufo e mattoni, risale al secolo XI circa. Gli ultimi due piani sono ornati da archetti e colonnine. In passato (XII secolo), la struttura fu usata come campanile per la chiesa romanica di Santa Caterina, funzione che mantiene tuttora. Il nome di Torre Rossa deriva dalla famiglia De Rubeis che in epoca medioevale possedeva le case attorno ad essa. La denominazione che richiama San Secondo si collega poi alla tradizione popolare per cui, nella torre stessa sarebbe stato imprigionato il santo, protettore della città, prima del martirio. In principio la torre terminava con una guglia in rame dorato molto appuntita, che venne abbattuta nel 1777 perché pericolante. Nel 1851, i Frati Minori osservanti collocarono una campana donata dal Vescovo Mons. Faà di Bruno, poi levata nel 1936, quando tutte le campane vennero sostituite. A metà degli anni trenta del XX secolo, vennero abbattute le case addossate alla torre, che ne nascondevano la parte inferiore. Secondo il progetto di restauro e riaddobbo, la piazzetta formatasi dalla demolizione delle case doveva ospitare la statua di Augusto a ricordare i trascorsi romani della città ma questo progetto non venne mai intrapreso. Entrando nella torre si può notare un piccolo altare con una statua marmorea di San Secondo, loricato alla romana con in mano la città. Questa statua era prima nella cella sotterranea, oggi murata e "piena", per favorire maggiore stabilità alla costruzione. Dice la tradizione che in quella cella si potevano ammirare due sorgenti miracolose fatte scaturire da Gesù Cristo nella sua visita di conforto al Martire astigiano. A lato della statua vi è una lapide marmorea datata 1618, con stemma del Cav. D. Domenico Coardo, Conte di Quarto e di Portacomaro.

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