CAVERNAGO (BG) - Castello Martinengo-Colleoni
Situato a pochi chilometri da Bergamo, rappresenta un tipico e prezioso esempio di castello di epoca barocca, la cui funzione principale era quella di assicurare protezione a chi vi dimorava, costituendo un'importante residenza familiare. I canonici della cattedrale di Bergamo erano entrati in possesso di un'antica costruzione nella stessa località e nel 1470 il celebre condottiero Bartolomeo Colleoni aveva acquistato con atto pubblico la struttura e le relative dipendenze. Alla sua morte il feudo di Cavernago passò nelle mani di Gherardo Martinengo-Colleoni marito di Ursina, una delle figlie del condottiero, che incominciò la vera e propria costruzione del castello. L'edificio attuale, che risale al Seicento, è a pianta quadrata ed è circondato da un profondo e ampio fossato dove ora non c'è più acqua. Vi era un ponte levatoio in legno che vi permetteva l'accesso, successivamente sostituito da un'arcata in muratura. L'ingresso è formato da un arco a tutto sesto di notevole raggio e di pregevole fattura. Il maniero è privo di merlatura e di camminamenti di ronda: questi elementi lasciano intuire che non si trattasse di una fortezza militare, come lo è, per esempio, il vicino castello di Malpaga. Nell' ingresso sono presenti numerosi segni che richiamano il vecchio ponte levatoio. Questo castello presenta sulla facciata principale il simbolo in marmo del casato Martinengo: la grande aquila circondata dal collare dell'Annunziata. Ogni facciata presenta numerose finestre, mentre ai lati ha quattro torri, poco alte e poco sporgenti dalla struttura del castello. Alcune di queste torri terminano in cima con delle logge circondate da archi sostenuti da sottili colonne. Nella parte mediana della facciata sud sporge dalle mura una bassa torre che ha un ponte in pietra che supera il fossato. Questa torre rappresenta il secondo ingresso che dava sulla campagna. Il castello dopo esser stato acquistato dai conti Giovannelli prima e dal conte Mazzotti Biancinelli poi, ora è di proprietà di un erede del principe Gonzaga di Vescovato. Superando l'ingresso del castello, ci troviamo di fronte un cortile a forma di "U" che ai lati presenta dei porticati sia al primo che al secondo piano. I porticati hanno colonne con capitelli di stile tuscanico al pian terreno e colonne con capitelli di stile ionico al secondo piano. Le colonne sostengono archi a tutto sesto ricchi di affreschi che decorano tutti i porticati, in particolare in quello sud si apre un salone dove è riprodotta una gigante figura di Bartolomeo Colleoni. L'ampio cortile presenta nella sua parte più larga un pozzo, ora chiuso da una grossa grata. Le sale interne sono fastose e impreziosite da numerosi affreschi e all'epoca contenevano una ricchezza di mobilia non indifferente. Quale fosse la fama che ben presto acquistò il castello di Martinengo e quanto fossero tenuti in considerazione i signori che l'abitavano ci è reso noto nel 1602 in occasione delle nozze della figlia del Martinengo, Caterina, con il Marchese Bentivoglio di Ferrara. Per tale occasione il Podestà di Bergamo, preoccupato che l'ordine pubblico potesse venire turbato dalle migliaia di persone che sarebbero convenute per i festeggiamenti e per il programmato torneo d'armi e in considerazione anche del periodo di carestia che stava attraversando la popolazione della zona, fece una relazione al Senato Veneto per informarlo dell'eccezionale avvenimento. Ulteriori notizie sul link http://www.letteraturaalfemminile.it/castello_di_cavernago.htm
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