domenica 29 marzo 2020

Il castello di domenica 29 marzo




SAN GIOVANNI A PIRO (SA) - Torri vicereali di difesa del Regno di Napoli in frazione Scario

Scario fu fondato dai greci, come testimonia il nome stesso del paese (skariòs in greco significa piccolo cantiere navale). I primi abitanti erano di origine sannitica messi in fuga dai greci nel V secolo a.c. Fu distrutto nel 450 a.C. dai vandali, poi nel 915 d.C. dai saraceni. Scario scomparve nel Medioevo fino al XIII sec., quando entrò a far parte della Contea di Policastro. Nel 1534 e nel 1552 Scario subì le incursioni dei pirati turchi. Poi rifiorì intorno alla metà del XVII sec. grazie alle capacità artigianali dei suoi "calafati ", gli addetti alla costruzione e riparazione di barche da pesca. Nel XVIII secolo d.c. il centro urbano risorse fra gli scogli del Garagliano grazie ad alcuni pescatori aiutati dai Conti Carafa della Spina, feudatari di Policastro, e da alcune nobili famiglie di San Giovanni a Piro. Risalgono a questo secolo le due torri costiere visibili ai lati opposti del paese: la torre del Garagliano e la torre dell'Olivo. Le torri vicereali sono prevalentemente a pianta quadrata con sviluppo in altezza tronco prismatico, specie se esposte a ridosso del mare (maggiormente armate) o a pianta circolare e sviluppo verticale tronco conico, se con funzione di avvistamento (meno armate, poste su posizioni dominanti e difficilmente raggiungibili). Due o tre piani, collegate visivamente con le altre adiacenti in modo da costituire una catena di segnalazione (a vista: luminose o di fumo e con segnali acustici: trombe e spari) ma anche collegate con le comunità all'interno che temevano l'invasione. Alcune molto antiche risalgono al X-XI sec. sistemate a difesa dei porti. Dopo i romani fu con gli Angioini che si iniziò a pensare ad un sistema costiero di vedetta e segnalazione quindi con torri poste in alto. Il disegno degli Angioini si rivelò di difficile esecuzione. Con l'avvento degli spagnoli nel Regno di Napoli (1501) si distinguono tre periodi di costruzione: I) con il vicerè Pietro di Toledo (1532) un'ordinanza obbligava le Università (comuni) a dotarsi di torri a proprie spese ma non ebbe gran successo. II) il vicerè Pedro Afan de Ribera (1563) con ordinanza rivedeva il modo di suddividere i costi delle torri a carico delle Università ed incaricava ingegneri per localizzare i siti. III) (1568) nuove modalità e tasse per continuare il progetto da suddividere tra tutti i fuochi ento una fascia di 12 miglia dalla costa. IV) 1580/90, decennio utile per terminare il progetto difensivo. Gli attacchi dei corsari barbareschi ottomani (Barbarossa, il feroce Dragùt ed il calabrese rinnegato Ucciali) continuarono per secoli costringendo le popolazioni rivierasche a gravosi costi per la difesa delle loro terre ma soprattutto vite. I corsari depredavano tutto e costringevano i malcapitati a seguirli come schiavi. Le coste si stavano spopolando da cui il progetto di difesa delle torri. Le navi corsare erano per lo più galere (o galee) con vela e remi. Snelle e veloci sotto costa preferivano il tempo buono (da Aprile ad Ottobre). I rematori liberi con il tempo furono sostituiti dagli schiavi, catturati nelle razzie. Avevano bisogno di rifornirsi d'acqua dolce. Quindi le torri furono posizionate a controllo dei luoghi di "ristoro" in modo che impedissero loro il rifornimento. Un aspetto non secondario del periodo dei vicere' spagnoli era dato dalla poca efficace marina militare che doveva completare il disegno tattico per eliminare i corsari. Solo molto più tardi i corsari persero la loro spinta: con la presa francese di Algeri del 1830. Nel territorio di Scario abbiamo ben 4 torri: Torre Oliva, Torre Spinosa, Torre del Trarro (o del Piombo) e Torre di Garagliano (dove ora c'è il faro).
Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=A8EHDSBhxK4 (video di Pyros Web Tv), http://www.cilentoemenevanto.com/la-costa-della-masseta-e-la-spiaggia-di-marcellino/, http://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/2672.aspx

Fonti: http://golfopolikayak.altervista.org/terra-ferma-a-contatto-con-il-mare/torri-di-guardia-/page/2, http://www.navigagolfo.it/scario.htm

Foto: la prima (Torre Oliva) presa da https://www.facebook.com/876054922420189/photos/a.883866318305716/883866258305722/?type=1&theater; la seconda (Torre Spinosa) è di Mauro Pancaldi su https://maupanphoto.com/index.php/component/igallery/archivio/appennino-meridionale/monti-del-cilento/grotta-dell-acqua#!2016_09_46_009; la terza (Torre del Trarro) è presa da http://xoomer.virgilio.it/analfin/costcil8.htm

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