mercoledì 4 marzo 2020

Il castello di mercoledì 4 marzo




VALLATA (AV) - Castello

Non vi è concordanza in merito all'origine del nome "Vallata". Alcuni, seguendo la logica, ritengono che il nome derivi dall'ubicazione geografica del paese, posto dominio e difesa delle due valli sottostanti del Calaggio e dell'Ufita. Altri (De Paola) riconnettono il nome del paese a "Ballatam", italianizzato in Vallata. Fra tante incertezze, una certezza è legata alla prima citazione del paese, che avvenne in un documento del 1120, a firma di Pandolfo di Vallata. Le truppe germaniche di Marcovaldo saccheggiarono ed incendiarono Vallata nel nel 1199. Al tempo dei Normanni fu feudo della Baronia dei Vico. Vallata nel 1275, sotto gli Angioini, divenne proprietà di Johannes de Vallata. Successivamente, fu donata da Roberto D'Angiò alla consorte Sancha e, nel 1343, venne ceduta a Raimondo Del Balzo. II 6 maggio del 1496, durante le guerre tra Angioini ed Aragonesi, si combattè la battaglia di Chianchone proprio nel borgo. Le truppe del Marchese di Mantova, Francesco Gonzaga, non solo saccheggiarono il borgo, ma uccisero più di 250 persone. Tra i vari feudatari che si sono succeduti nel tempo, oltre ai già ricordati Del Balzo, citiamo, i Del Tufo, e nel XVIII secolo, gli Orsini di Gravina di Puglia, ultimi Signori di Vallata. L'oppidum con castello, evidentemente, fu costruito successivamente, probabilmente in periodo di dominazione longobarda. La sua ubicazione è ricordata dal piazzale detto Largo Castello e dal Vico Sotto Corte, dove, verso il 1650 furono edificate varie case. Sulle rovine del castello furono edificate le case dei Cataldo (oggi Laurelli e Tullio eredi dei Cataldo) dove restano ancora oggi, nel giardino, i resti di una delle torri. Sono accertate, in Vallata, tre porte: Rivellino (rivellino=baluardo), Tiglio (per la presenza di un secolare albero di tiglio), e di Mezzo (ciò in mezzo alle altre due). Porta Rivellino era detta anche porta del Torello, perché i vallatesi vi si esercitavano a colpire, da abili arcieri quali erano, un bersaglio costituito da un piccolo toro (torello) in legno dolce.

Fonti: http://www.irpinia.info/sito/towns/vallata/history.htm, http://www.vallata.org/notiziestoriche/festasanvito/004cennifestasanvito.php, http://www.vallata.org/notiziestoriche/manufatti/cenni.php

In attesa di trovare qualche foto più attinente, propongo queste due: la prima è di Tonino Di Mattia sulla pagina Facebook "Sei di Vallata se....", la seconda è presa da https://www.mondimedievali.net/Castelli/Campania/avellino/vallat02.jpg

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