lunedì 20 settembre 2021

Il castello di martedì 21 settembre



LUNGRO (CS) - Castello Pescara

Il nome Lungrum appare per la prima volta nella storia, intorno al XII secolo. Nel 1193, Ogerio (o Ruggero) e Basilia, feudatari Brahalla (antico nome di Altomonte), con il beneplacito di Soffrido, vescovo di Cassano, concessero il territorio antistante la chiesetta di Santa Maria de Fontibus nei pressi del casale di "Lungrum" (anche Hungarium) ai monaci basiliani "totum casale […] Lungrum, cum omnibus vassallis, angariis, & villani qui sunti ibi". Attorno al monastero si sviluppò un piccolo agglomerato rurale abitato da gente autoctona. Dopo il dissolvimento del Regno dei Normanni (1194) e sotto il dominio degli Svevi (1266), l’Abbazia e il casale di "Lungrum" attraversarono un lungo periodo di crisi e le cose peggiorarono ulteriormente con il dominio degli Angioini (1266-1442) prima, degli Aragonesi poi (1442-1495). Ciò continuò sino a quando, nel 1486, Paolo Porta (o della Porta), abate dell’Abbazia di Santa Maria delle Fonti, accolse 17 famiglie albanesi che si stabilirono intorno al monastero basiliano. Intanto l’Abbazia di Santa Maria delle Fonti, che da diverso tempo attraversava un periodo di profonda crisi, nel 1525 venne abbandonata dai monaci Basiliani e trasformata in Commenda a disposizione del Pontefice. Nel 1531, Lungrum, casale di Altomonte, venne scorporato per essere infeudato ai Venato che lo tennero sino al 1586, quando passò ai Campilongo (o Campolongo); nel 1621 passò ai Pescara e, infine, nel 1717 passò ai Sanseverino, Principi di Bisignano e conti di Saponara. Nel 1532, nel casale di Lungrum si contarono 77 fuochi, mentre nel 1545 i fuochi erano 149, ma non tutti erano albanesi. Gli albanesi ridiedero vita al piccolo insediamento rurale, ponendo la lingua, i costumi, le tradizioni e le credenze religiose del paese di origine. Furono abili allevatori e contadini e in breve tempo diedero una nuova configurazione urbana al centro abitato. Il rapido proliferare delle famiglie albanesi consentì al casale di acquisire nel 1546 il titolo di "Universitas", con il quale si riconosceva agli abitanti il diritto di creare nel suo seno un'amministrazione cittadina. Nel 1576, l'abate commendatario Camillo Venati riconfermò agli albanesi i capitoli, immunità e grazie concessi loro già nel 1508. Nella seconda metà del XVII secolo e durante il XVIII secolo, si intensificarono gli scontri tra le famiglie baronali dei Sanseverino di Altomonte ed i Pescara di Saracena. A Lungro si verificarono numerosi scontri politici per l'acquisizione di alcuni diritti baronali su feudi precedentemente contesi. Secondo l'ordinamento amministrativo disposto dal Generale Championnet nel 1799, Lungro fu assegnato al Cantone di Castrovillari, Dipartimento del Crati. Nel 1531 su iniziativa del barone Pescara di Saracena, signore del casale Lungrium negli anni 1531-1537 venne dato avvio ai lavori, su un punto strategico della città, per la costruzione di un poderoso castello che eretto su un promontorio di riferimento, dove probabilmente già esisteva un edificio baronale, e da dove era possibile controllare sia l’accampamento albanese, le gjitonie, sia le numerose scorribande dei nemici, costituiva per il signore proprietario la principale vedetta militare oltreché la propria dimora abituale. Il castello di Lungro non esercitò, tuttavia, le sue funzioni strategico-militari per molto tempo. Anzi già nel 1538, come nota il De Marchis nel suo Breve Cenno Monografico-Storico del Comune di Lungro, venne acquisito dai signori di Altomonte che dopo aver riconquistato i diritti sul territorio e utilizzato la dimora feudale come posto di vedetta, ritennero proficuo adibirla ad abitazione civile rendendo un privilegio a qualche famiglia particolarmente fedele ai signori proprietari. Alcune testimonianze storico documentali, tra cui un un bassorilievo su pietra tufacea raffigurante il castello, con relativo impianto stellare e stemma baronale, conservato nella stessa abitazione che venne eretta intorno al 1946 sui bastioni dell'edificio feudale, testimonia l'esistenza del castello di Lungro nei pressi di piazza Brego. La porta del castello, ancora oggi visibile, si trova sul punto più alto del centro urbano, con visuale sulla Piana di Sibari, sul mar Ionio e sulla maggior parte dei paesi ad occidente. Le caratteristiche architettoniche del castello di Lungro (volte a botte, impianti a pianta ottagonale e la stessa porta del castello), sono visibili in alcune abitazioni del sito e appurabili in una cartolina dei primi decenni del 1900, conservata nell'archivio fotografico della famiglia Stratigò. Dall'analisi della pietra tufacea si risale alla pianta del paese nel periodo della costruzione dell'edificio (1531-1538) che, probabilmente, non venne mai ultimato. Il sito dove sorgeva il castello, costituiva una posizione militare strategicamente perfetta, sia contro le incursioni nemiche, sia per controllare gli abitanti del borgo. È molto interessante l'accostamento tra i disegni del reperto archeologico e lo stesso stemma del Comune di Lungro che riporta con una certa fedeltà la corona feudale e le tre porte di accesso all'edificio. Del castello oggi restano solo ruderi nella parte alta del paese (Kastjeli). Altri link suggeriti: http://www.ungra.it/new/eu/castello/castello.htm, http://www.arbitalia.it/news/lungro/2004/bavasso_castello.htm

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Lungro, https://www.isentieridelpollino.it/castelli-rupestri-parco-pollino/resti-castello-feudale-di-Lungro.html

Foto: la prima è presa da https://www.facebook.com/LungresiNelMondo/posts/1683267818479095, la seconda è presa da http://www.arbitalia.it/news/lungro/2004/bavasso_castello.htm

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