mercoledì 22 settembre 2021

Il castello di mercoledì 22 settembre



RUTIGLIANO (BA) - Castello normanno

Il castello di Rutigliano ebbe origine da successivi ampliamenti e riarticolazioni di una più antica torre di guardia che inizialmente si ergeva solitaria sul punto più alto della collinetta di Rutigliano. Il baluardo di epoca presumibilmente bizantina (X secolo) fu eretto a difesa del primitivo insediamento rutiglianese che è citato per la prima volta (in qualità di loco Rutiliano) in un documento del 1044, compreso nelle pergamene del Codice Diplomatico Barese.Alla metà dell' XI secolo, con l'avvento dei Normanni, l'antica rocca, situata sulla sommità della collinetta su cui si stabilì l'insediamento, venne riedificata secondo gli stilemi architettonici dei dominatori nordici ed assunse le fattezze che ha conservato sino ai giorni nostri. Il maschio così riedificato andò a costituire la torre maestra del maniero normanno, indicata ancora oggi per antonomasia come Torre Normanna. Attorno ad essa si avvitò il primitivo nucleo del borgo medievale, con andamento a schema focalizzato. Al principio del XII secolo, contemporaneamente all'ampliamento planimetrico del borgo (a schema radiale), all'epoca in cui era feudatario di Rutigliano Ugo di Asgot (menzionato nel 1108 e in altre pergamene coeve), alla torre maestra fu aggiunta una seconda torre di guardia, che si ipotizza fosse inizialmente della medesima altezza della maggiore, ed un terzo baluardo angolare posto a Nord. Quest'ultimo, attualmente non distinguibile in quanto stretto fra diversi corpi di fabbrica di età moderna, dovette fungere da elemento di raccordo fra la cintura del castello e le mura urbane che vennero contestualmente innalzate nel corso del XII secolo. Dal 1108 in avanti, l'insediamento rutiglianese risulta citato non più come locum, bensì elevato al rango di castellum Rutiliani, indice dell'avvenuto completamento del processo di incastellamento e del compimento della prima fortificazione materiale del borgo. All'iniziativa dei primi feudatari normanni documentati (Maureliano nel 1089, Ugo di Asgot nel 1108, Ruggiero Arenga prima del 1123) è possibile associare le evidenze monumentali del castellum Rutiliani:
- il castello, munito di tre torri (Torre Maestra, Torre di Cinta, Baluardo) con muraglia di raccordo
- le mura di cinta di perimetrazione del borgo (di altezza compresa fra 7 e 10 m)
- le tre porte urbiche (Porta Castello ad Est, Porta di Bari a Nord e Porta Siconis a Sud).
Al di là del circuito murario, ad ulteriore difesa dell'abitato fortificato, pochi anni dopo il 1123, venne scavato un fossato (tuttora conservato in alcune porzioni di giardini urbani, posti a quota altimetrica inferiore fra le ultime abitazioni del borgo antico e i primi fabbricati dell'extramurale). Per la realizzazione del fossato che correva tutt'intorno alle mura della città, si rese necessario l'abbattimento di parte delle pertinenze del monastero benedettino di San Tommaso. Il cenobio benedettino rutiglianese di S. Tohomae era stato fondato soltanto qualche tempo prima dal feudatario Ruggiero Arenga (ante 1123) e collocato presso le mura di mezzogiorno del borgo. Fra XIII e XIV secolo (per altri sul finire del XV secolo) di fronte alla torre di cinta, a maggiore difesa della prima porta del borgo (Porta Castello), venne eretto un torrione semicircolare successivamente inglobato in un palazzo rinascimentale, appartenuto ai nobili de Franceschis (oggi di proprietà Moccia). L'assetto del castello normanno fu pesantemente manomesso tra basso medioevo ed età moderna, allorché il feudo rutiglianese fu amministrato dai priori del Capitolo della Basilica di San Nicola di Bari i quali, in qualità di baroni, detennero la giurisdizione sull'intero territorio rutiglianese dal 1306 sino all'abolizione della feudalità (1806). Dell'originario complesso castellare sopravvivono oggi due delle maestose torri quadrangolari (di cui una quasi del tutto intatta) ed un terzo baluardo. Rimane ancora integro il portale di accesso alla corte interna, del resto parecchio rimaneggiata nel corso dei secoli. Alta 34 metri, di forma quadrangolare con lato di 8,3 metri, rivestita da bugnato in pietra calcarea, la Torre Maestra si compone di più piani sovrapposti e termina con un terrazzo con cornicione in tufo aggettante a beccatelli munito di bertesca per la difesa piombante. Tale cornicione è stato in parte ricostruito verso la metà del Novecento a seguito di alcuni crolli. I muri della torre sono spessi 1,90 metri. Sul lato che si affaccia sul cortile vi è la caditoia che dal terrazzo proteggeva l’ingresso della torre, posto al primo piano: vi si accedeva tramite una porta levatoia con strette scale in pietra di collegamento tra i vari livelli, ricavate nello spessore del muro perimetrale. Sui quattro lati si aprono poche feritoie e piccole finestre, al cui interno corrispondono panche in pietra. Le due torri superstiti ed il baluardo settentrionale sono tutte di proprietà privata. La torre maestra (o Torre Normanna) appartiene alla famiglia Antonelli, per eredità ricevuta dalle estinte famiglie Torres e Ribera che la incamerarono all'epoca dell'abolizione della feudalità. La Torre di Cinta e il terzo baluardo sono comprese nelle proprietà immobiliari, rispettivamente, delle famiglie Colamussi e Poli. La Torre Normanna, monumento rappresentativo della città, restaurata e resa agibile di recente, a seguito della sottoscrizione di una temporanea convenzione fra proprietario dell'immobile e il Comune di Rutigliano, è talvolta aperta alle visite guidate gestite dalle associazioni culturali del posto particolarmente attive sul territorio (Archeoclub d'Italia e Pro Loco). In una sala della torre, forse un tempo adibita a luogo di culto del castello, si conservano affreschi a soggetto religioso, della seconda metà del ‘400. Oltre alle due rappresentazioni raffiguranti la Pietà, note già da tempo, i restauri del 2004 hanno portato in luce altri frammenti pittorici. Dall’esame di particolari iconografici, si ritiene possano essere attribuiti alle figure di Sant’Antonio Abate, in ragione della presenza della fiamma di fuoco disegnata sul pavimento, di San Michele, in virtù della raffigurazione di zampe unghiate e di ali da pipistrello che connotano il demonio sconfitto dall’Arcangelo, e di San Cristoforo, per la presenza di piedi immersi in un fiume popolato da pesci (ciò in rapporto alla nota leggenda che vuole San Cristoforo sul bordo di un fiume a traghettare il Bambino Gesù). Tornando nel cortile, in una nicchia posta alla sommità dell’ampia scala che conduce ai piani superiori, si conserva una statua in terracotta della prima metà del XVII secolo, raffigurante San Nicola, patrono della città, riprodotto in abiti orientali e carnagione scura.
Anche all’esterno del cortile, in Piazza Cesare Battisti, si trova un’altra immagine del Santo Patrono, un bassorilievo lapideo del XV secolo. Altri link suggeriti: http://www.rutiglianoonline.it/notizie/cultura/11938-il-castello-e-la-torre-normanna-di-rutigliano-storia-di-un%E2%80%99alienazione.html, https://www.youtube.com/watch?v=iqdkzPjL0JU (video di rutiglianoonline), https://www.dovealsud.it/rutigliano-cosa-vedere-bari-puglia/ (video)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Rutigliano#Castello_Normanno, https://visitrutigliano.it/torre-normanna-rutigliano/, https://www.prolocorutigliano.it/index.php/rutigliano/la-citta

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da https://it.wikipedia.org/wiki/Rutigliano#/media/File:Castello.jpg

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