CILAVEGNA (PV) - Castello
Durante l'epoca medioevale Cilavegna divenne la sede di un giudice (gastaldo, preposto alla supervisione delle opere del duca, mentre, a partire dalla conquista di Carlo Magno, il borgo venne posto alle dipendenze dei conti di Lomello; fu questo ultimo periodo a vedere la nascita del castello, poiché nel X secolo d.C., su concessione di re Berengario I, venne realizzata una prima linea di difesa contro l'invasione degli Ungari. Gli eventi che seguirono riguardano diverse famiglie, che nel tempo acquistarono il feudo; in particolare si ricordano i Beccaria, i Castelbarco e i Maletta. Quest'ultimi, infine, cedettero il possedimento a Vercellino Visconti, il quale, però, con l'annessione al Ducato di Milano, venne sostituito dalla signoria degli Atellani. A questa seguì la signoria Taverna (1636 - 1798), la quale rimase al potere fino al crollo del feudalesimo, quando la Lombardia divenne parte prima della Repubblica Cisalpina e poi del Regno Lombardo-Veneto. Nel X secolo, Cilavegna venne fortificata grazie alla concessione che Re Berengario I fece al vescovo di Pavia con l'obiettivo di una migliore difesa dalle incursioni degli Ungari. La fortificazione era dotata di un ponte levatoio e un fossato la proteggeva da possibili incursioni. Purtroppo però, si narra che poco tempo dopo, l'antica rocca venne distrutta e fino al Rinascimento Cilavegna rimase priva di fortificazione. Con il Rinascimento, sui resti dell'antico fortificato, venne ricostruito un nuovo Castello; le mura di questo comprendevano oltre alla chiesa parrocchiale di San Pietro, il cimitero antistante il piazzale della chiesa, una chiesetta dedicata a San Rocco sul fianco nord, un'area ad ovest coltivata ad orto con alcune abitazioni civili confinanti con il palazzo del feudatario che occupava l'angolo sud-ovest del quadrilatero con annessa la Torre di proprietà comunale. Tutta l'area era circondata da una fossa alimentata da acqua sorgiva, mentre l'entrata al Castello era consentita dalla presenza di un ponte levatoio prospiciente la torre. Alla fine del 1500 il Castello venne ridotto a semplice abitazione, distruggendo così gli elementi prettamente militari che lo distinguevano. I materiali, che prima ne facevano parte, vennero utilizzati per la costruzione di parte degli edifici circostanti. Della primitiva rocca rimane oggi una traccia architettonica nell'area del palazzo comunale che sorge proprio sulle rovine dell'antico castello: nello specifico l'ingresso è contraddistinto da un torrione massiccio con una porta arcuata che corrisponde all'antico ingresso del fortilizio. La storia racconta cose misteriose sui sotterranei del castello: trabocchetti e pozzi dalle cui pareti fuoriuscivano lamine per torturare gli sventurati che cadevano in disgrazia al feudatario. Altro link proposto: https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1A050-00150/,
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Cilavegna, http://www.storiedilomellina.it/storia/cilavegna/, http://www.infolomellina.net/html/cilavegna.htm
Foto: sono entrambe di TheWorm12 su https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Cilavegna#/media/File:Torrione_di_Cilavegna.jpg e su https://it.wikipedia.org/wiki/Cilavegna#/media/File:Torrione_Cilavegna.jpg
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