PENNABILLI (RN) - Rocca Malatesta
Nel 1004 un discendente della famiglia Carpegna, Gianni della Penna, soprannominato “Malatesta” per le intemperanze del carattere, edificò il castello della Penna e diede inizio all’omonimo casato, che nel corso degli anni, dopo aver fatto tappa a Verucchio, si insediò a Rimini. Comunque il primo Malatesta di cui si hanno notizie certe, è sicuramente un Giovanni primo, detto Malatesta della Penna, che visse nella prima metà dell’anno mille; fu il padre del dantesco Mastin Vecchio da Verucchio e nonno quindi degli altrettanto celebri Gianciotto, Paolo e Malatestino dall’occhio.
I due castelli di Penna e di Billi costituirono due comunità distinte per molti anni, finché, nel 1350 divenuti liberi comuni, per volontà popolare, decisero di fondersi. Il patto fu sancito presso quella che fu poi denominata “pietra della pace” interrata nei pressi dell’attuale fontana della piazza principale del paese. Lo stemma di Pennabilli così costituitosi, è rappresentato, infatti, da un’aquila appollaiata su due rocche. Il nuovo comune passò più volte sotto l'influenza dei Malatesta, dei Montefeltro, dei Medici e dello Stato Pontificio. Nel 1572, con il trasferimento della sede vescovile da San Leo, papa Gregorio XIII lo insignì del titolo di "Città". Pennabilli è tuttora sede della diocesi di San Marino-Montefeltro. Della rocca rimangono ruderi quasi informi, con tracce di cisterne, a coronamento del Roccione e della Rupe (così si chiamano le due cime, a cui facevano capo due distinti abitati, Penna e Billi, unificati nel XIV secolo). Sul Roccione sono visibili anche i resti di un bastione poligonale mentre ai ruderi della fortificazione della Rupe si appoggia in parte il monastero delle suore Agostiniane, costruito all'inizio del XVI secolo con le pietre della rocca distrutta. Nell'abitato esistono ancora avanzi delle mura di cinta e due porte rimaneggiate, con stemmi malatestiani e feltreschi: testimonianza del passaggio del luogo dai Malatesti ai Montefeltro, avvenuto definitivamente nel 1462, l'anno precedente la disfatta di Sigismondo Malatesta ad opera delle milizie papali comandate da Federico da Montefeltro.
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