UGENTO (LE) - Castello d'Amore
Sono scarse le notizie che possono farci risalire al periodo della sua costruzione. Alcuni sostengono che il piano terra risalga all'epoca romana per la sua struttura architettonica rozza, mentre il piano superiore presenti una fisionomia più coerente con l'arte delle fortificazioni normanne. Più che un vero castello quello di Ugento fu una dimora fortezza-residenza di tutti i signori feudatari che si succedettero nel feudo. Sotto la dinastia Angioina fu incluso fra i castelli Regi ed in seguito al soggiorno che vi fece nel 1273, ospite del Conte Adenolfo XI d’Aquino, Carlo I d'Angiò resosi conto che necessitava di interventi, lo fece riparare nel 1275 a spese della Corona con un ulteriore finanziamento di 40 once d'oro nell'anno seguente. Nel 1484, il castello apparteneva al feudatario Conte Angilberto de Bautio, mentre nel 1534 fu donato dalla “Cesarea Maestà” al “magnifico e fedele Marzio Colonna”. Il maniero venne gravemente danneggiato nell'invasione dei barbari del 1537 con la distruzione di due torri e di parte dell'ala occidentale. Rimasero in piedi la torre di vedetta ed il torrione di tramontana che è sopravvissuto fino al 1914 quando crollò. Il complesso mantiene tuttora una pianta trapezoidale irregolare con torrioni angolari. Riedificato nel 1642 ad opera del conte Vaaz De Andrada, il maniero venne acquistato da Pietro Giacomo d’Amore – insieme al feudo – il 31 gennaio 1643. La trasformazione più radicale del maniero – oggetto di numerosi interventi di restauro nel corso dei secoli – si colloca tra la fine del Seicento e l’ultimo quarto del secolo successivo quando, con l’insediamento dei d’Amore, furono ridimensionate le caratteristiche difensive dell'edificio che, soprattutto all’interno, assunse l’aspetto di un palazzo gentilizio. Pur risiedendo saltuariamente a Ugento, i marchesi si prodigarono non poco per rendere fastosa questa residenza, adeguando l’antica struttura militare alle proprie esigenze e ampliando le fabbriche preesistenti con ambienti dotati di moderna funzionalità e con nuovi spazi di rappresentanza, opportunamente decorati da cicli pittorici di soggetto mitologico. Promotori degli interventi tardo-seicenteschi furono verosimilmente i fratelli Nicola e Francesco d’Amore, che ottennero il feudo di Ugento in seguito alla morte senza eredi maschi di Giuseppe d’Amore. Lo stemma dei d'Amore è riprodotto sulla porta di ingresso del primo piano insieme a quelli dei Pandone, Basurto e Capasso. Ancora fino ai primi decenni dell'800, vicino alla cisterna e ad una scaletta di pietra esisteva una camera adibita a carcere con grata in ferro, che si affacciava sulla strada. Nell'atrio, fra le altre camere adibite a cucina e rimessa, vi era anche una cappella. E' tramandato da storici locali, che nei sotterranei esistesse un lungo cunicolo che in caso di necessità permetteva di fuggire all'esterno del paese. Al piano superiore si accede mediante una scalinata che attraverso un ballatoio conduce ad un ampio salone pregevolmente affrescato con immagini mitologiche riproducenti Ercole, Cupido, Mercurio e molti altri. L’Amministrazione Comunale di Ugento ha attivato, in collaborazione con i proprietari del maniero, una procedura per la richiesta di finanziamenti rivolti al restauro e alla fruibilità del bene che dal luglio 2005 ha aperto le sue porte agli ugentini ed ai tanti turisti desiderosi di ammirarne le splendide sale e non più solo l’eccezionale architettura esterna.
Fonti: bibliografia/sitografia sul castello di Ugento:
- F. Corvaglia, Ugento e il suo territorio, Galatina 1986.
- L. Antonazzo, Guida di Ugento: storia e arte di una città millenaria, a cura
di M. Cazzato, Galatina 2005.
- D. De Lorenzis, Forme di potere e dimensione spaziale: i d’Amore a Ugento e
la ristrutturazione del castrum in palatium, in Atlante tematico del Barocco in
Italia. Il sistema delle residenze nobiliari. Italia meridionale, a cura di M.
Fagiolo, De Luca Editori d’Arte, Roma 2010, pp. 227-236.
- D. De Lorenzis, La “sciarada estetica” dei d’Amore nel salone del castello di
Ugento, in “Spicilegia Sallentina”, n. 7, anno 2010, pp. 113-121.
- http://www.fondazioneterradotranto.it/2012/09/20/il-castello-di-ugento-e-le-decorazioni-pittoriche-che-ornano-le-sue-volte/
- http://www.fondazioneterradotranto.it/2012/09/21/il-castello-di-ugento-e-le-decorazioni-pittoriche-che-ornano-le-sue-volte-seconda-parte/
12 commenti:
Perché non pubblicare anche la bibliografia di riferimento quando si scrivono questi testi che, palesemente, attingono a studi altrui?
Gent.ma Sig.ra De Lorenzis, ha perfettamente ragione. Mi è capitato già in precedenza di ricevere delle ammonizioni per questo e, infatti, dal luglio 2013 ho provveduto a citare sempre le fonti da cui ho preso le notizie. Purtroppo, per tutti gli articoli precedenti non posso intervenire, anche per motivi di tempo. Se il testo su Ugento è suo, mi dica per favore il link alla fonte e lo aggiungo immediatamente. Ecco quanto scrissi nel giugno 2013 ad un'altra persona, scusandomi per lo stesso inconveniente:
"Capisco che oggi in giro ci sono tanti opportunisti e approfittatori e quindi si tende a pensare subito al peggio, vorrei però chiarire che nel mio agire non c'era assolutamente malafede....sono stato superficiale, questo sì, perchè avrei dovuto citare le fonti del materiale pubblicato. In altre circostanze lo faccio, in quella del post su xxxx - non so come spiegarlo - ma evidentemente mi sono dimenticato.
Il blog che quotidianamente aggiorno si prefigge di parlare di un castello italiano ogni giorno. I castelli sono la mia passione e io, che colleziono cartoline a colori fin da bambino, quando posso inserisco direttamente quelle come illustrazioni. In altri casi prendo foto che trovo in rete.
Per quanto riguarda gli articoli, cerco su vari siti e "assemblo" quello che trovo, cercando di mettere insieme il più possibile su quel castello...in genere la mia non è proprio una copia parola per parola (in quel caso non esito a mettere la fonte) ma una composizione di frasi, di periodi, insomma un collage.
Mi scuso con Lei nuovamente la mia dimenticanza e, visto che ci terrei ad ospitare il post su xxxx nel blog, le chiedo se sarebbe possibile rimetterlo con la citazione che tutto il materiale presentato è gentilmente reso da Lei.
Cordiali saluti".
Che ne pensa?
Cordiali saluti.
Valentino
Gentile Valentino,
non mi fraintenda, credo nella sua buonafede, ma sono anche fermamente convinta che - soprattutto nel web, dove i testi non sempre sono tutelati da copyright - la buona prassi di citare la bibliografia/sitografia di riferimento (anche essenziale) non possa che arrecare un beneficio a tutti:
- a lei che ha ideato il blog per condividere con un pubblico allargato quella che è una sua passione, un suo interesse (i castelli) e che proprio per questo dovrebbe rendere credibile con l'inserimento della bibliografia in calce al testo (vale anche per le immagini, se gli scatti non sono suoi);
- al lettore che la legge e che forse avrebbe interesse ad approfondire alcuni argomenti;
- a chi, infine, ha dedicato i propri studi a questi temi e che magari avrebbe piacere nel vedere riconosciuto il proprio lavoro, seppur modesto.
Mi sono imbattuta casualmente nel suo blog e non ho avuto il tempo di vedere i post più recenti; se dopo ha "corretto il tiro", gliene rendo merito.
Il suo testo su Ugento è un collage di vari scritti altrui, più o meno rimaneggiati e riassemblati, ma questo non cambia nulla: in ogni caso i contenuti (la cosiddetta "proprietà intellettuale") non sono suoi. Basterebbe anche solo inserire il link del sito da cui ha tratto la notizia o l'immagine, se non riesce a risalire alla fonte bibliografica (e mi rendo conto che a volte risalirvi non è sempre agevole. Proprio per questo molte persone - compresa la sottoscritta - divulgano i propri articoli sul sito Academia.edu, dove è possibile scaricarli in formato pdf).
Non lo prenda come un rimprovero, né come un atto di narcisismo, semmai come un suggerimento a migliorare il servizio alla divulgazione che rende con il suo blog. In fin dei conti glielo sta dando una persona che condivide la sua stessa passione e volontà di divulgazione, però attraverso la creazione di circoli virtuosi e non viziosi.
Saluti e buon proseguimento
Daniela
Gentile Daniela,
torno a ripetere che sono assolutamente d'accordo con Lei. Se avrà tempo per vedere gli ultimi post del blog, potrà verificare come la procedura sia cambiata. Il problema rimane per tutti i castelli trattati in precedenza, di cui non sono citate le fonti. Onestamente non ho il tempo per andare a sistemarli uno ad uno, confido nella collaborazione di chi, di volta in volta, riconoscerà suoi testi e mi contatterà. A quel punto, potrò correggere il singolo post. Nello specifico, se Lei può aiutarmi ad indicare le fonti per il post su Ugento, sarò ben lieto di aggiungerle. La saluto cordialmente e mi auguro che si "imbatta" ancora nel mio blog ;)
Valentino
Gentile Valentino,
adesso che ho conosciuto il suo blog, sarò sicuramente una sua assidua lettrice.
Per quanto riguarda la bibliografia/sitografia sul castello di Ugento, le segnalo i testi principali (in realtà ce ne sarebbero altri, ma questi sono sufficienti):
- F. Corvaglia, Ugento e il suo territorio, Galatina 1986.
- L. Antonazzo, Guida di Ugento: storia e arte di una città millenaria, a cura di M. Cazzato, Galatina 2005.
- D. De Lorenzis, Forme di potere e dimensione spaziale: i d’Amore a Ugento e la ristrutturazione del castrum in palatium, in Atlante tematico del Barocco in Italia. Il sistema delle residenze nobiliari. Italia meridionale, a cura di M. Fagiolo, De Luca Editori d’Arte, Roma 2010, pp. 227-236.
- D. De Lorenzis, La “sciarada estetica” dei d’Amore nel salone del castello di Ugento, in “Spicilegia Sallentina”, n. 7, anno 2010, pp. 113-121.
- http://www.fondazioneterradotranto.it/2012/09/20/il-castello-di-ugento-e-le-decorazioni-pittoriche-che-ornano-le-sue-volte/
- http://www.fondazioneterradotranto.it/2012/09/21/il-castello-di-ugento-e-le-decorazioni-pittoriche-che-ornano-le-sue-volte-seconda-parte/
Saluti e buone cose,
Daniela
immediatamente aggiunti in fondo al post. Ora cercherò di risalire anche alle foto, che forse sono mie cartoline, devo controllare...Grazie mille !
Valentino
Grazie a lei! Approfitto per chiederle se ha già scritto qualcosa sui castelli di Racale, Felline e Ruffano. Eventualmente come faccio a trovarli nel suo blog?
Buongiorno Daniela,
dei tre castelli da lei citati, finora ho parlato solo di quello a Felline. Per cercare una località basta digitarla nel blog in alto a sinistra, vicino alla piccola lente d'ingrandimento. Saluti.
se le può interessare, il blog è aperto a chiunque voglia pubblicare articoli su castelli finora non trattati. Ogni tanto un mio amico di Bari collabora con me, inviandomi per email il materiale. Per me è dura scrivere tutti i giorni e mi farebbe piacere ogni tanto avere un "cambio" :) Saluti. Valentino
Va bene, volentieri! Appena ho un po' di tempo libero, scriverò qualcosa su questi castelli. Buona giornata!
buongiorno Daniela, resto sempre in attesa di suoi articoli-post su Racale, Ruffano e/o altri castelli non trattati nel blog. Spero non si sia dimenticata. Saluti. Valentino
Certo, non me ne sono dimenticata. Devo solo liberarmi di alcuni impegni, per i quali ho tempi serrati, e poi posso dedicarmi a scrivere qualcosa su Racale, Felline, Ruffano, etc.
A presto, Daniela
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