sabato 8 ottobre 2011

Il castello di domenica 9 ottobre



ARTENA (RM) – Palazzo Borghese

Un primo edificio venne costruito nel XIII secolo dai Conti di Segni, successivamente passò ai Colonna che furono per secoli in conflitto con il papato. Di conseguenza, Montefortino (come si chiamò il paese fino al XIX secolo) si trovò ad essere più volte assalita dalle truppe pontificie, che la distrussero completamente nel 1527, nel 1542 ed infine nel 1557, quando papa Paolo IV, nemico acerrimo dei Colonna, ordinò addirittura di spargere sale sulle rovine. Quando il papa morì due anni dopo, i Colonna tornarono in possesso del feudo. La città ed il palazzo furono interamente ricostruiti, con quest’ultimo che fu diviso in due abitazioni, una spettante ai Colonnesi e l'altra ai signori Massimo. Le due dimore raggruppavano 147 stanze, oltre i corridoi, portici e logge, con tre distinte scale che introducevano ai diversi appartamenti. Il palazzo ha conquistato la sua forma attuale nella seconda e terza decade del 1600. Esso venne acquistato nel 1615 dal Cardinal Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V, che ne apprezzava la strategica posizione di controllo sull'antica via Latina. Ancora oggi al calare del sole si rimane meravigliati dall'intensa luce rossa che invade tutta la casa. Il Borghese riunì le dimore dei Colonna e dei Massimo, aggiungendo altre costruzioni, avvalendosi dell'esperienza dell'architetto olandese Jan Van Santen, detto Vasanzio. Di notevole rilevanza, dal punto di vista artistico, è la galleria monumentale, progettata proprio da quest’ultimo, che unisce i due antichi palazzi, il cui soffitto è affrescato con dei motivi a grottesche ispirati agli affreschi presenti nella Domus Aurea di Nerone e studiati e riprodotti nel '500 da artisti come Raffaello. L'ingresso del palazzo, costituito dal pregevole portale realizzato da Martino Longhi, conduce negli ambienti interni dove si possono ammirare un'interessante scala circolare a due bracci, sempre del Vasanzio, e il grande camino del salone su cui è scolpita una testa di Medusa, attribuita al Bernini. Diverse sale furono affrescate, come quella da pranzo dal pittore Paul Brill e in alcune di esse, sono stati conservati alcuni reperti archeologici, un sarcofago e una collezione di armi antiche. Nella cappella papale è custodita la copia di un quadro di Caravaggio raffigurante Paolo V, originale ora scomparso; inoltre desta meraviglia una vasca in rame ed ottone appartenuta a Paolina Borghese, sorella di Napoleone Bonaparte, a cui venne donata dal marito Camillo Borghese. Le ante lignee in noce delle porte sono state eseguite nel 1618 dall'architetto romano Giovan Battista Soria. Il palazzo appartiene tuttora ai Borghese, tranne la zona est che è di proprietà del Comune.

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