SAVIGNANO IRPINO (AV) - Castello Guevara
Si erge sulla parte più alta di un costone roccioso, oggi chiamato "Tombola", in posizione di dominio sulla valle del Cervaro, consentendo il controllo sullo stretto passaggio obbligato verso la Puglia. Il Castello, denominato “Castrum Sabinarium” dando quindi nome al paese, nacque tra il VII e l'VIII secolo probabilmente come fortezza difensiva, per essere poi trasformato, agli inizi del 1700, in palazzo signorile dai nobili Guevara, il cui stemma è ancora conservato sull'antico edificio. Numerosi furono i signori che si successero nel dominio di Savignano, nell'ambito delle dominazioni normanna e angiona, prima degli spagnoli e tra essi ricordiamo: Manfredo Maletta, Novello Dolfi, Bernardino e Francesco Spinelli. Il governo di questi ultimi non fu dei migliori, risulta infatti un documento, contenuto nell'archivio Sanseverino", datato 2 gennaio 1445, dove i savignanesi fecero un ricorso contro i fratelli Spinelli, elencando una lista di soprusi subiti. Il 7 settembre 1540 Re Alfonso d'Aragona approvò la compravendita di Savignano che passò allo spagnolo Innico Guevara. Durante il dominio Guevara le sorti della popolazione savignanese non migliorarono, questa volta a causa di guerre e carestie ma soprattutto della grave pestilenza del 1656, che ridusse il numero degli abitanti contro da 199 a 38. I nuovi signori mutarono la destinazione d'uso al castello. Eliminando il fossato e le porte e trasformando le bocche da fuoco in finestre, lo adibirono a residenza personale ma anche a centro di amministrazione e deposito di granaglie. Tale rimase fino al XIX secolo e da alcuni atti del catasto risalenti al 1753 e al 1808 sappiamo che il castello era composto di sei vani superiori e sei vani inferiori per uso abitativo. Il terremoto del 1732 danneggiò il castello, che non subì ulteriori modifiche fino al 1880, essendo ancora abitato fino alla fine di tale secolo. Successivamente, l'asportazione di materiale vario e la demolizione di parti ritenute pericolanti, oltre che rimaneggiare fortemente la struttura, ne misero seriamente in pericolo la staticità, ulteriormente compromessa dal grave sisma del 1980. L'amministrazione comunale decise, perciò, di acquistare la struttura dalla famiglia Daniela Casale e di procedere al suo restauro, sulla base di un progetto che prevedeva, da un lato, il recupero delle parti rimaste del castello, dall'altro la creazione di un teatro all'aperto. I lavori iniziati nell'estate del 1990 portarono alla luce uno strato omogeneo di cenere, testimonianza dell'ultima eruzione del Vesuvio, e poi, portali, scalinate, una stalla, un salone, dei forni, un pozzo che sfocia in una grossa cisterna, un sistema di impianto idraulico, cocci di piatti e qualche utensile in ferro. La rilevanza dei ritrovamenti indusse la Sovrintendenza a modificare, integrandolo, l'originario progetto di restauro, eliminando, tra l'altro, la parte relativa alla creazione del teatro all' aperto. Gli interventi di restauro successivi si sono avuti nel 2004 e si sono basati sulla realizzazione di una struttura di copertura e calpestio, all’altezza dell’originario piano nobile, che consente la visita e l’affaccio alle originarie finestrature e copre, proteggendoli, gli ambienti sottostanti, consentendone l’utilizzo come spazi espositivi permanenti e per piccole manifestazioni occasionali. Di quello che era l’intero complesso architettonico, oggi sono visibili due lati soltanto, il fronte sud e il fronte est, costituenti parte della originaria chiusura perimetrale. La parete sud è stata quasi interamente ricostruita nel corso dei lavori di restauro che hanno interessato il castello agli inizi degli anni ’90. Tale parete presenta un alto basamento a scarpa terminante con una cornice torica in pietra che demarca in orizzontale due settori di prospetto, l’inferiore a scarpa ed il superiore caratterizzato dalla presenza di un doppio ordine di tre monofore archivoltate con cornici lapidee. Altre informazioni si possono trovare al seguente link:
http://regiotratturo.spacespa.it/terre-dirpina/comuni/savignano-irpino/da-vedere/il-castello-di-guevara
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