ARDORE (RC) – Castello Baronale Gambacorta
Posto nel centro storico del paese, su un rilievo di natura tufacea, sorse intorno al 1400 e venne ricostruito dai baroni di Ardore agli inizi del XVII secolo. E’ un edificio quadrato con quattro torri ai quattro angoli, due rotonde e due a base quadrata. Nel fondo di queste si aprivano dei trabocchetti che, per vie sotterranee andavano a mettere capo, secondo la tradizione, in diversi e lontani punti del territorio, e uno di essi, quello a sud, al vicino Castello Feudale di Bovalino. Il castello era ben fortificato, nelle torri e nelle mura si vedono, ancora, molte feritoie e, sino al 1847 si conservavano due colubrine. Alcuni documenti notarili dell’epoca testimoniano che il Castello era riccamente arredato, ma purtroppo oggi dello splendore e del fasto di un tempo rimane ben poco. Un avverso destino accomunò la famiglia Gambacorta al Castello. La prima si estinse completamente, il secondo, pur non ancora terminato in alcune sue parti, iniziò una lenta ed inesorabile decadenza, causa dell’incuria dei proprietari successivi. Passato per successione femminile a Domenico Spina (1690), questi fu costretto a mettere il ducato all'asta per debiti. Così alla fine del '600 Ardore ricadde nello stabile possesso di una famiglia: i Milano Franco d'Aragona, marchesi di San Giorgio e Polistena, che l'acquistarono per 50.000 ducati. Giovan Domenico Milano, intimo amico dell'imperatore Carlo VI, fu anche dal 1702 il primo ad avere il titolo di principe su Ardore, che entrò a far parte di uno dei complessi feudali più ampi della Calabria. Il principe stabilì la sua residenza tra Napoli e Polistena e così il castello di Ardore fu abbandonato all'incuria. Tra il ponte levatoio e la facciata principale esisteva un bel giardino, che nel 1882 fu espropriato per ingrandire la Piazza Umberto I. Il Castello di Ardore era considerato tra i migliori del circondario. Oggi del possente maniero restano le mura perimetrali, all' interno delle quali si trovano i ruderi di due edificazioni ed un torrione cilindrico.
Nessun commento:
Posta un commento