mercoledì 5 ottobre 2011

il castello di mercoledì 5 ottobre



SALORNO (BZ) - Castello di Haderburg

Importante esempio di fortificazione militare risalente al XII secolo la cui costruzione fu ordinata dai Conti di Salorno. Edificato a scopo di difesa, è posizionato in un punto strategico sulla cima di uno sperone di roccia dove nella valle dell'Adige si incontra il Trentino con l'Alto Adige. Negli anni seguenti, il castello ebbe vari proprietari: prima appartenne ai Conti di Tirolo e verso il 1284 a Mainardo II di Tirolo-Gorizia. Nel XIV secolo la casata degli Asburgo prese possesso del castello. Nel 1514 l’Imperatore Massimiliano I lo fece ampliare e ristrutturare con l'aggiunta di un’opera fortificata sul lato della montagna, rinnovando inoltre alcuni aspetti strategici. Ma, purtroppo, intorno alla metà del sedicesimo secolo, la perdita di importanza strategica diede iniziò per il maniero ad un lungo periodo di degrado, peraltro dovuto all'abbandono di fatto. La sua bellezza e il suo fascino hanno conquistato anche i famosi fratelli Grimm, che nella loro saga “La vecchia cantina di vini vicino a Salorno”, contenuta nella raccolta “Deutsche Sagen” ambientarono la loro storia proprio tra queste rovine. Il castello ha avuto anche l’onore di ospitare illustri personaggi nell’arco della sua storia, come Melantone, uno dei più stretti collaboratori di Martin Lutero nel 1551 ed il pittore Albrecht Dürer. Nel 1648 una famiglia veneziana, quella dei conti Zenobio, acquisì la struttura e la mantenne per diverse generazioni. Negli ultimi anni l'attuale proprietario, il cosiddetto barone Ernesto Rubin De Cervin Albrizzi, che col sostegno della Provincia Autonoma di Bolzano e della Fondazione Cassa di Risparmio dell’Alto Adige, ha provveduto a restaurare e mettere in sicurezza l'intero ambito. Dal 2003 quindi il castello è di nuovo accessibile al pubblico. La proprietà desiderava che il restauro diventasse anche l’occasione per aprire al pubblico e rendere visitabili le suggestive rovine. L’intervento doveva quindi articolarsi in quattro fasi: il consolidamento dello spuntone roccioso sul quale si ergono le mura, la costruzione di una strada forestale che dal paese conducesse al castello, il consolidamento degli elementi architettonici superstiti e la realizzazione di percorsi interni, allestimenti, servizi generali (biglietteria, bar, servizi igienici). Il restauro ha messo in luce molte parti delle antiche murature del castello fino ad allora nascoste dalla vegetazione e dai detriti permettendo di coglierne la complessità e la potenza espressiva. Si è potuto apprezzare il profondo rapporto funzionale e formale della compenetrazione tra roccia e muratura, fuse in un artefatto dedicato alla difesa ed al controllo del territorio. Per approfondire si può visitare il sito www.castellodisalorno.it

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