CASTEL VISCARDO (TR) – Castello Monaldeschi di Monterubiaglio
Fu eretto tra il 1278 e il 1292 (anno del suo accatastamento) e conobbe diversi proprietari e molteplici vicende: la prima signoria che vi si stabilì, nel 1280, fu quella orvietana di Ranieri della Greca, poi nel 1385 subentrarono i Monaldeschi della Cervara. Nel XV sec. fu assunto nel patrimonio dello Stato Pontificio; nel 1503, il paese venne saccheggiato dalle bande di ventura di Cesare Borgia; nel 1611, Giacomo I° Monaldeschi della Cervara promulgò lo Statuto del Castello di Monterubiaglio, importante strumento legislativo che regolava tutta 1'attività religiosa e socio-economica del contado. Nel 1689 divenne proprietà del Conte Gian Battista Negroni che lo fece restaurare in seguito al disastroso terremoto del giugno del 1695 e la cui famiglia rimase proprietaria del castello fino al XIX sec. Singolare è la figura di questo conte, definito “l’uomo in nero”, le cui iniziali G. B. N. si trovano traforate sulla banderuola metallica che svetta sulla torretta delle due campane del castello. Si racconta che nei sotterranei del maniero si sarebbe dedicato a strane attività quali l’alchimia, la magia nera, l’occultismo e lo spiritismo, pratiche severamente condannate dalla Chiesa. Avrebbe, inoltre, tentato, per la prima volta la pietrificazione dei tessuti umani. Per successive eredità il castello andò ai Giberti-Maciati, ai Pompili, ai Perali, ai Lattanzi. Nel 1943 vi trovarono alloggio le truppe tedesche in ritirata. L’edificio, che si affaccia su Piazza del Castello o dello Statuto, a poca distanza dalla Chiesa parrocchiale, attualmente è in buono stato di conservazione. Presenta una struttura quadrangolare, con quattro torri merlate e una sola porta d’ingresso che sbocca sul cortile interno. Una campana del castello è dedicata a Santa Barbara e, fino a poco tempo fa, veniva suonata all’avvicinarsi del temporale a protezione dalla grandine sui vigneti della zona. Una leggenda racconta che all'interno del castello si aggiri tuttora il fantasma di Gian Rinaldo Monaldeschi, uno degli amanti della regina Cristina di Svezia e da lei fatto uccidere nel 1654 per gelosia. Sulla storia del Castello sono stati pubblicati i volumi: "Storia e Cronaca di un paese intorno al suo castello" di Osvaldo Priolo (1980) e "Un fiume, un ponte, un Castello" di Sandro Bassetti (1994).
1 commento:
Mancano 1500 anni di Storia. Il Castello Monaldeschi della Cervara è censito nel Catasto di Orvieto, secondo in Italia dopo quello di Macerata, nel 1292 perché prima il catasto non c'era. La fondazione del Castello risale verosimilmente al termine della seconda guerra punica. Lo studio della muratura eseguito con spettrometro nucleare Xray pXRF della Raman impiegato dalla Professoressa Mary Kate Donais del Saint Anselm College di Goffstown, New Hampshire, United States of America, conferma la data di costruzione in età repubblicana (509 – 31 a.C.).
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