PIEVE DI CENTO (BO) - Rocca
Situata in prossimità di Porta Bologna, venne costruita a seguito degli impegni reciproci intercorsi fra il Comune di Bologna e i pievesi dopo le contese del 1380. E' esattamente in questo periodo che la rocca cambiò connotazione e, da generica struttura fortificata, divenne un complesso militare isolato con permanenza esclusiva di una guarnigione armata e non più legata a forma di isolamento di origine feudale. L'impianto fisico attribuito nel disegno complessivo ad Antonio di Vincenzo (divenuto poi l'architetto di San Petronio a Bologna) è planimetricamente riconducibile alla figura semplice ed elementare del quadrato, a sua volta suddiviso in nove quadrati dove trovano posto gli elementi principali della fortezza: il mastio e le porte. La stessa ubicazione isolata sulla linea dei terragli e dei fossati, in condizione di completa difendibilità sia dalle offese esterne che da quelle che potevano venire dal contiguo abitato, ne fanno un esempio di grande interesse tra gli apparati fortificati di pianura, e ne sottolinea la complementarietà e al contempo l'estraneità e indipendenza della struttura fortificata rispetto all'agglomerato urbano. All'inizio degli anni '80 sono stati avviati per conto del comune di Pieve di Cento interventi di restauro all'intera rocca. Condotti nel rispetto dei criteri generali che da sempre l'hanno caratterizzata, non cancellando quindi quegli aspetti consolidati del "rudere". Oggi l'edificio è sicuro e visitabile, sede del Museo Civico che raccoglie documenti e testimonianze sulla storia e sui personaggi che hanno onorato Pieve di Cento, oltre a un ricco archivio fotografico, che riunisce oltre 280 lastre fotografiche di Giovanni Melloni e circa 700 foto realizzate da Paolo Monti.
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