martedì 5 maggio 2020

Il castello di martedì 5 maggio




MONTEFIORINO (MO) - Rocca

Edificato su uno sperone roccioso a 797 m slm, si distingue per la posizione dominante sulle Valli dei torrenti Dolo e Dragone, che ne ha fatto nei secoli una postazione fortificata a guardia del territorio circostante e delle vie di comunicazione che conducevano ai valichi appenninici. Fin dall’epoca preromana infatti ai piedi del borgo passava un importante percorso che i romani ampliarono e ammodernarono e che nel Medioevo divenne una delle principali vie di collegamento con la Toscana: la Via Bibulca, così detta perché assai ampia da permettere il transito di due buoi aggiogati. Compreso tra i possedimenti della Badia di Frassinoro, nel 1160 il territorio di Montefiorino, fu dato in feudo ai Montecuccoli, che nel 1170 lo fortificarono costruendo sul punto più elevato del monte una robusta torre quadrangolare. Nel secolo successivo, intorno al 1230, e contemporaneamente al periodo di massima espansione verso sud del comune di Modena, i Montecuccoli diedero vita ad un deciso potenziamento della vecchia fortificazione: per prima cosa essa fu dotata di un nuovo palazzo-torre residenziale e poi, dopo essere stata occupata e danneggiata dalle truppe modenesi, nuovamente potenziata nel 1245 con la costruzione del cassero esterno rafforzato da due torri. Alla fine del XIII secolo, poco prima di essere sconfitti alla Fossalta, i Modenesi riuscirono nuovamente ad occupare la rocca, dopo averla lungamente assediata, e la danneggiarono gravemente di modo che non potesse nuovamente essere riarmata contro di loro. Dopo vari decenni di abbandono, il complesso venne nuovamente utilizzato, dapprima come romitorio di due monaci frassinoresi e poi, a partire dal 1320, venne scelto come sua dimora da Guidinello Montecuccoli: perciò le strutture venero riadattate e la rocca fu trasformata in residenza signorile fortificata. Nello stesso periodo veniva anche fondato il borgo di Montefiorino e costruita la Torre del Mercato (attuale campanile di Montefiorino). La rocca rimase di proprietà dei Montecuccoli sino al 1426, anno in cui gli abitanti si sollevarono ai signori, cacciando l'ultimo discendente di Guidinello, e chiesero la protezione di Nicolò III d’Este, dal quale ottennero il privilegio di non essere più sottomessi ad alcun feudatario. Gli Estensi confermando l’autonomia concessa, elevarono Montefiorino a Podesteria. Nel 1944 fu sede del governo democratico della Repubblica di Montefiorino, la prima zona dell’Italia settentrionale liberata dalle forze partigiane e, a memoria di questa memorabile impresa, oggi la Rocca ospita, nell'ala destra il Museo della Resistenza. Qui troviamo un'esposizione di oggetti e reperti risalenti alla Seconda Guerra Mondiale e legati alla Repubblica Partigiana di Montefiorino, documentari, aule tematiche e interviste. L'attuale castello si presenta come il prodotto di numerose trasformazioni che durante i secoli ne hanno modificato la configurazione e l'aspetto. La Rocca è strutturata in quattro corpi di fabbrica che cingono un cortile rettangolare. Tre lati risultano porticati e sottostanno ad un piano superiore. Del XIII secolo è un portale a tutto sesto con stemmi nella chiave d'arco particolarmente degradati e quindi ormai illeggibili. La facciata del castello appare squadrata, così come l'intera struttura. L'ingresso è caratterizzato da un arco a tutto sesto e da uno spesso portone di legno. Ai lati della parete si notano due delle quattro strutture costruite come rinforzo. Sulla parte destra vi è un rilievo, che raffigura S. Michele Arcangelo, al quale era dedicata la cappella castellana. Subito oltre il portone ligneo, si erge una scalinata che porta al cortile interno. Sulla sponda sinistra è visibile un antico pozzo, ormai dismesso. Il cortile è circondato da due corridoi loggiati, tra loro collegati che conducono alle varie sale del castello. Dai corridoi, inoltre, si accede al piano superiore. Esso possiede la stessa struttura di quello sottostante: vi è il corridoio porticato che circonda la vista del cortile interno e da cui si accede alle sale. Al centro del cortile vi è una singolare struttura rialzata. Sul lato ovest domina il mastio, la Torre della Rocca. Essa si erge proprio di fronte alla scalinata d'ingresso. Presenta, circa verso la sommità, una porta murata. Alla base della torre, è stata ritrovata una antica cisterna per l'acqua piovana. Sempre alla sua base è visibile il portale a tutto sesto architravato e la contemporanea finestrella. Oggi la Rocca ospita gli uffici del Comune, l'ufficio del sindaco e la sede del paese dell'Unione dei Comuni del Distretto Ceramico. Durante i lavori di ristrutturazione della scuola secondaria di primo grado di Montefiorino, ha ospitato il personale della segreteria didattica dell'I.C. Montefiorino. La Sala "Ermanno Gorrieri" è la prima sulla sinistra oltre il portone, funge da teatro ed è la sede di esibizione ma anche di incontri illustri: ha ospitato, tra gli altri, Mauro Corona e Valerio Massimo Manfredi. Altre sale della Rocca sono adibite a mostre temporanee (come ad esempio "EmozionArti", la mostra dei funghi e tartufi...). La Torre ospita anch'essa esposizioni temporanee ed è visitabile: si può salire fino sulla cima, dove si apre un panorama a 360°, dalla vallata modenese del fiume Dragone, a quella reggiana del Dolo, intavedendo anche la zona della pianura a Nord. Durante la salita, si incontrano alcune illustrazioni e informazioni riguardanti la storia del paese di Montefiorino, in particolare sulla Seconda Guerra Mondiale. Negli anni è stata tramandata una leggenda relativa alla Rocca di Montefiorino e alla Torre del Mercato. L'attuale campanile di Montefiorino fu costruito, come detto, dai Montecuccoli, allora proprietari anche del castello. Si narra che venne edificato un tunnel sotterraneo in grado di collegare le due strutture architettoniche attraverso il sottosuolo. Così era possibile trasferirsi da una parte all'altra del paese senza essere visti e soprattutto era ottimo dal punto di vista difensivo. Nonostante le molte ricerche, non si è mai stati in grado di stabilire se effettivamente questo tunnel sia esistito davvero, non essendo stata trovata alcuna dimostrazione di costruzioni sotterranee. Altri link suggeriti: https://www.comune.montefiorino.mo.it/come-fare-per/territorio/la-rocca-di-monterfiorino, http://www.resistenzamontefiorino.it/articoli/8/la-rocca-di-montefiorino-sede-del-museo.html, http://www.italiadiscovery.it/castelli-e-manieri/rocca-di-montefiorino.html, https://www.youtube.com/watch?v=PPiP9VMBXk4 (video di MrCainoo), https://www.youtube.com/watch?v=nmDYrZYDUVg (video di francesco casoni)

Fonti: http://www.emiliaromagna.beniculturali.it/index.php?it/108/ricerca-itinerari/38/359, https://www.travelemiliaromagna.it/16-castelli-provincia-modena/, https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_di_Montefiorino, http://www.appenninomodenese.net/apmo/index.cfm?event=page&qpTemaID=0&qpTAS3=20212&qpgeo3=9080&qpNEWS_ID=1090&qpParolaChiave=&qpPeriodoID=0&qpOrderBy=&qpRowNro=1

Foto: la prima è presa da http://www.emiliaromagna.beniculturali.it/index.php?it/108/ricerca-itinerari/38/359, la seconda è presa da http://www.resistenzamontefiorino.it/articoli/8/la-rocca-di-montefiorino-sede-del-museo.html, la terza è una cartolina della mia collezione

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