CALENZANO (FI) - Castello
E' un'antica struttura fortificata nonché nucleo originario dell'insediamento di Calenzano, sulla via che da Firenze porta uno dei passi appenninici per l'Emilia. Il borgo conserva ancora oggi l'aspetto caratteristico del villaggio fortificato, con schema a pianta ovale, tipico dei centri di collina. Posto su una collinetta isolata, situata nel punto dove la valle del torrente Marina si apre verso la piana fiorentina, è visibile dai quattro punti cardinali e sorvegliava in passato le vie di comunicazione che portavano in Mugello. Il primo incastellamento della collina di Calenzano si deve molto probabilmente alla potente famiglia comitale dei Guidi, le cui proprietà tra X e XII sec. si estendevano dal Casentino alla Romagna, dal Valdarno di Sopra ad Empoli e Pistoia. Il nucleo originario del castello assunse nel XII secolo una notevole importanza strategica, situato com'era al confine tra due diocesi, quella di Firenze e Pistoia (Prato lo diventerà solo nel 1653) e i domini feudali dei già citati Guidi, dei conti Alberti, che controllavano la Val di Bisenzio, e degli Ubaldini, signori ghibellini del Mugello. Risalgono al XIII secolo le prime menzioni di Calenzano inteso come “castello”. Ne troviamo traccia nel Libro di Montaperti del 1260 e nel Libro degli Estimi del 1269. In questa seconda fonte in particolare si descrivono i danni subiti dai guelfi di Firenze dopo la sconfitta nella battaglia di Montaperti ad opera dei ghibellini, i quali provocarono ingenti distruzioni anche al castello di Calenzano. Dai Guidi il castello passò sotto la giurisdizione del vescovo di Firenze e infine agli inizi del '300 divenne possesso della Repubblica di Firenze. È interessante notare che altri tre castelli erano dislocati lungo la Val di Marina: quello di Combiate, presso il Passo delle Croci, di cui non resta traccia, difendeva l'accesso alla piana da nord; quello di Legri, già possesso dei conti Guidi poi dei Figiovanni e dei Cattani-Cavalcanti, restaurato in anni recenti in stile neogotico è oggi residenza privata; e il castello di Travalle, anch'esso antico feudo dei Guidi. La proprietà di quest'ultimo, divisa tra i Tosinghi e i Lamberti, fu acquistata dal Comune di Firenze nel 1225. Passato quindi all'antica famiglia dei Corbinelli, a loro rimase per tutto il '600. Da allora il “castellaccio” di Travalle, come viene chiamato, costituisce uno dei poderi della grande villa fattoria prima degli Strozzi Alamanni, poi dei Ganucci Cancellieri. Ai castelli si affiancavano nel controllo del territorio numerose torri d'avvistamento, come la torre di Collina e la “Torraccia” o la torre di Baroncoli. Il periodo di massimo splendore del castello di Calenzano si pone tra la fine del Duecento ed i primi del Trecento: all’interno del più antico cerchio di mura, dove oggi troviamo la Chiesa di San Niccolò, si trovava il cassero, il cuore del castello, caratterizzato da una fitta selva di alte costruzioni, case-torre erette da grandi famiglie fiorentine come i Lamberti, i Della Scala, i Della Tosa. Tracce di questi edifici sono ancora leggibili nei grandi archi a sesto acuto che ricordano i resti del Palazzetto Pretorio, centro civico dell’intero castello. L’ultima fase di sviluppo si deve all’importanza strategica assunta dal castello nella difesa del territorio fiorentino: dopo le distruzioni castrucciane (1325) e l’incursione delle milizie viscontee di Giovanni da Oleggio (1351), la Repubblica fiorentina, consapevole di non poter rinunciare a una roccaforte che era la vera porta d'accesso alla piana fiorentina da ovest, decise di prendere provvedimenti. Si accollò così l’onere di costruire una terza cerchia muraria, ancora oggi in gran parte visibile. Questi dispendiosi lavori si dimostrarono efficaci quando nel 1363 i pisani, fiancheggiati dai mercenari inglesi di Giovanni Acuto, imperversarono per il contado di Firenze, depredando e saccheggiando. Le mura del castello resistettero e fornirono riparo anche agli abitanti della vicina Sesto. In quello stesso anno il Comune di Firenze deliberò un ulteriore rafforzamento delle opere di difesa e decretò il divieto assoluto per gli abitanti, pena una multa di 1000 libbre di fiorini piccoli, di costruire o abitare case o capanne addossate alle mura del castello o in un perimetro di 200 braccia intorno ad esse. Tra gli ultimi decenni del '300 e i primi del'400 il castello di Calenzano raggiunse l'apice del suo splendore, sia a livello economico che militare. Ma come spesso accade, dopo il massimo momento di gloria arriva, seppur lentamente, il declino. Dopo che la Repubblica fiorentina ebbe esteso e consolidato i suoi domini in Toscana il castello di Calenzano perse l'importanza strategica che aveva acquisito nei secoli precedenti e da avamposto militare si trasformò progressivamente in centro abitativo a carattere agricolo. Già nel 1452 la magistratura dei Dieci di Balia dovette prendere provvedimenti per far riparare nuovamente le strutture difensive. "Rimaste così ferme per i secoli a venire, nella loro configurazione tipicamente medievale, le mura di Calenzano ebbero da respingere solo gli assalti del tempo, che portava la rovina delle pietre, e quelli abbastanza modesti per la verità, degli uomini che costruivano sopra le mura". Nel 1512 Calenzano non fu toccato per sua fortuna dalle truppe papaline e dai mercenari spagnoli autori del famoso Sacco di Prato, che misero a ferro e fuoco anche Campi Bisenzio. In quel tragico frangente che fu l'assedio di Firenze del 1529-1530 sappiamo che il castello venne usato come piazzaforte militare nel contado senza tuttavia subire danni: "si tenne per fortezza et ne fu commissario Agnolo Anselmi, cittadino fiorentino". Se, come abbiamo visto, l'importanza militare del borgo fortificato era già diminuita nel secolo precedente, il castello di Calenzano dopo la proclamazione del Granducato sotto Cosimo I, perse definitivamente ogni rilevanza strategica. Le strutture militari vennero progressivamente smantellate ed a loro si sostituirono strutture di produzione agricola di proprietà dei ricchi imprenditori fiorentini che, approfittando della loro alleanza con la famiglia Medici, detenevano il potere politico ed economico sulla città e sulle campagne circostanti. L'Amministrazione Comunale ha acquisito e restaurato un'ampia parte dell’edificio costruito sopra una delle due torri di accesso al borgo medievale ed il giardino racchiuso tra le antiche mura merlate. Obiettivo dell’intervento di restauro è stato quello di restituire alla fruizione dei cittadini una struttura di alto valore storico e architettonico, facendo del Castello uno spazio privilegiato per le iniziative e gli eventi culturali. Nei locali ristrutturati ha infatti sede il Museo Comunale del Figurino Storico (si tratta di un museo molto particolare, dove attraverso soldatini, diorami e modellini si promuove la conoscenza della storia europea e del territorio) e nell'Altana ed il giardino è possibile celebrare cerimonie ed eventi. Gli edifici che caratterizzano il borgo fortificato sono la Porta Sud (detta anche Portaccia), integra con il suo arco a sesto acuto in arenaria e la sua slanciata torre, e la Porta di Sopra (detta anche Porta del Serraglio) sovrastata da una torre meno imponente e fiancheggiata dall'integro fronte nord delle mura castellane, con la torre angolare di nord-ovest a fare da giunzione con il fronte ovest del perimetro, l'ingresso alle vecchie prigioni (poi trasformato in forno comune) proprio sotto la chiesa castellana di San Niccolò, che conserva alcuni resti di un ciclo di affreschi di Iacopo e Nardo di Cione. Al centro del Castello sono visibili i resti della Podesteria duecentesca e un'antica chiesetta. Ben conservato il quattrocentesco Palazzo del Podestà, divenuto poi Villa Arrighetti. Lungo la via centrale del castello si trova la Villa dei Ginori, potente famiglia da sempre legata al territorio di Calenzano. Altri link suggeriti:
https://www.alisei.net/borghi/calenzano.html,
http://civica.comune.calenzano.fi.it/index.php/2020/04/01/lassedio-al-castello-di-calenzano-da-parte-di-castruccio-castracani-1325/ (video),
https://www.youtube.com/watch?v=-LIRg5YlWAk (video di Gigi Oliviero)
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Calenzano,
http://web.comune.calenzano.fi.it/portale/schede/ufficio_relazioni_con_il_pubblico/informazioni-turistiche/storia/calenzano-nella-storia/il-castello-di-calenzano,
https://www.castellitoscani.com/calenzano/Foto: la prima è presa da
https://www.castellitoscani.com/calenzano/, la seconda è presa da
https://tuttosesto.net/calenzano-gli-eventi-al-castello/
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