domenica 3 maggio 2020

Il castello di domenica 3 maggio



SAN VITO LO CAPO (TP) - Santuario-fortezza

Nucleo generatore di San Vito Lo Capo è l'attuale Santuario, antica fortezza che nell'arco dei secoli ha subìto numerosi interventi edilizi. La prima costruzione, realizzata intorno al Trecento, fu una piccola cappella dedicata a San Vito martire, patrono del borgo marinaro. Secondo una tradizione accettata e riportata da tutti gli agiografi e cultori di storia siciliana, il giovane Vito per sfuggire ai rigori della decima persecuzione ordinata da Diocleziano (303-304), e alle ire del padre Ila e del prefetto Valeriano, assieme al suo maestro Modesto e alla nutrice Crescenzia, scappato via mare da Mazara, col favore dei venti approdò sulla costa del feudo della Punta, in territorio di Monte Erice, dagli antichi chiamato Capo Egitarso. Qui cominciò a predicare la parola di Dio tra la gente del luogo, in una borgata poco distante dalla spiaggia, chiamata Conturrana. In nome di Dio guariva gli infermi, quanti fossero colpiti da rabbia o morsi da animali, o compromessi nella salute per un improvviso spavento, scacciava gli spiriti immondi. Ma, a dispetto dei numerosi miracoli operati, la sua opera fu coronata da scarso successo, e si concluse col castigo inflitto da Dio a Conturrana. La credenza popolare ritiene che il giovanetto San Vito, martire al tempo di Diocleziano, sia stato in questo paese non benevolmente accolto, allorquando si era colà rifugiato, accompagnato dai precettori Modesto e Crescenzia. L'inesorabile ira divina si era abbattuta sul paese, seppellendolo completamente sotto una frana, non appena i tre profughi avevano lasciato il centro abitato, dirigendosi verso il mare. Sempre secondo tradizione Santa Crescenzia, voltandosi a guardare la città che crollava, divenne pietra nello stesso punto dove adesso sorge la cappella, alla quale ancora oggi gli abitanti del luogo attribuiscono poteri magici. Per San Vito, invece, seguì una breve dimora nell'Egitarso e, dopo un viaggio attraverso la Sicilia e la Basilicata, il martirio, il 15 giugno del 299. Col tempo crebbe la fama della chiesa e dei "miracoli" attribuiti al martire Vito e a Santa Crescenzia e così, per accogliere i numerosi fedeli che arrivavano in pellegrinaggio – e, soprattutto, per difenderli da ladri e banditi – l'originaria costruzione andò trasformandosi in una fortezza-alloggio. Tale realizzazione risale alla fine del Quattrocento. Fin dall'inizio, il Santuario fu fatto centro di una grande devozione, e la fama dei miracoli che il Santo qui operava varcava anche i confini della Sicilia, richiamando in ogni stagione numerosissimi pellegrini. Anche gli stessi corsari, nemici dichiarati della fede cattolica, avevano rispetto per il Santo e per il suo tempio. Nel frattempo aumentavano i pericoli di incursioni di pirati barbareschi, così, lungo le coste dell'isola, cominciarono ad essere edificate numerose torri di avvistamento. Le torri principali erano tre, due sono ancora visibili e sono torre Scieri e torre Isolidda (di cui abbiamo già trattato nel blog.....https://castelliere.blogspot.com/2020/04/il-castello-di-lunedi-20-aprile.html). La terza invece, torre Roccazzo, ubicata sul piano Soprano che si estende ad ovest del paese di San Vito (il luogo fu appositamente scelto perché l'unico atto a garantire la corrispondenza con le altre due torri), venne demolita per far posto al semaforo militare nel 1935. Il Santuario venne elevato nel 1667 a chiesa sacramentale da monsignor Giuseppe Cigala, vescovo di Mazara, per l'assistenza dei pellegrini in pericolo di morte. All'inizio del Settecento iniziarono a comparire le prime case tutto intorno al Santuario. Alla fine dello stesso secolo, attorno alla chiesa esisteva già un piccolo nucleo di abitazioni. Nell'arco dei secoli, la cittadina ha accolto esploratori, viaggiatori e persino commissari governativi che, mossi da curiosità, interessi culturali o militari, misero a punto meticolose ed interessanti descrizioni sulla geografia dei luoghi visitati. All'esterno, il Santuario si presenta come un'architettura militare della metà del XVI secolo secondo i dettami della fortificazione alla moderna con confortevoli alloggi per i nobili e modeste stanze per la povera gente, di stalle, di un pozzo come abbeveratoio. La Torre è invece di più recente costruzione, risale al 1600, su progetto dell'architetto fiorentino Camilliani. Le commistioni architettoniche, di elementi sacri e profani, mostrano la sua evoluzione in una singolare sedimentazione di elementi:
- militari: l'inusuale altezza rispetto al tessuto edilizio circostante, la torre a lancia munita di merli ghibellini o a coda di rondine, le mura spesse, la scarpa appena accennata fino al cornicione, la limitata presenza di finestre e aperture sulle pareti esterne, le feritoie, la caditoia, il guardaporta, gli archiponti, etc ...;
- religiosi: la cripta, le nicchie votive, il rosone, il campanile, etc ...;
- civili: lo scalone nobile (compreso nell'area dell'attuale zona museale), la meridiana, le maioliche decorative esterne e il pavimento dell'area presbiterale, i balconi, le terrazze, i giardini. Nel 1526 l'intero complesso fu beneficiato dalla munificenza dell'imperatore Carlo V d'Asburgo. La facciata in pietra intagliata presenta un marcapiano che delimita la parete a scarpa dalla cortina. In posizione asimmetrica, lievemente spostato sulla destra, il portale d'ingresso. Varco sormontato da stemma, nicchia contenente la statuetta del martire, e da oculo - impropriamente rosone - delimitato da spessa cornice in conci. Ai lati due alte finestre - monofore, sull'angolo destro una cella campanaria aperta con pilastrini. Entrando dentro il Santuario, salta agli occhi la bellezza dell'antico altare, sicuramente l'elemento architettonico più importante della chiesa; qui si può ammirare la splendida statua in marmo raffigurante il Santo (Vito) giovinetto, risalente alla fine del 1500 e attribuita al famoso scultore Gagini. L'altare è stato restaurato intorno al 1780 con i marmi della zona. Dentro la chiesa si trova anche un vano ipogeo di piccole dimensioni dove si trovavano anticamente due pozzi destinati al culto. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?time_continue=21&v=Ot94Mj_ds1o&feature=emb_logo (video di Tv2000it), https://sanvitolocapo.com/index.asp?pag=blog&cat=11&sotcat=&art=120, https://www.youtube.com/watch?v=dtITwLeGhCY (video di atmax69)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_di_San_Vito_(San_Vito_Lo_Capo), https://it.wikipedia.org/wiki/San_Vito_Lo_Capo, https://www.sanvitoweb.com/santuario_san_vito_martire_sanvitolocapo.php,

Foto: sono entrambe cartoline appartenenti alla mia collezione

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