SPERLONGA (LT) - Torri di avvistamento
Il nome del "castrum Speloncae" appare in un documento del X secolo: il castello comprendeva una piccola chiesa dedicata a san Pietro, patrono dei pescatori. Intorno al castello si sviluppò progressivamente il paese per cerchi concentrici. Nell'XI secolo l'abitato fu cinto da mura, ora scomparse, ma di cui restano due porte: la "Portella" o "Porta Carrese" e la "Porta Marina": entrambe portano lo stemma della famiglia Caetani. Sperlonga, ricostruita fra il XVII e il XIX secolo, assunse la forma attuale (cosiddetta "a testuggine") e vennero erette chiese e palazzi signorili. Sperlonga restò un piccolo paese di pescatori, continuamente minacciato dalle incursioni dei pirati i quali, come ricordano i murales del paese, arrivarono a rapire i suoi abitanti per ridurli in schiavitù. Malgrado la costruzione di una serie di torri di avvistamento in funzione di difesa costiera, la cittadina venne distrutta una prima volta nel 1534 dal pirata ottomano Khair Ad-Dìn, detto il Barbarossa, e una seconda volta, sempre ad opera dei pirati ottomani, nel 1622. Appartenente da secoli al Regno di Napoli e poi al Regno delle Due Sicilie, Sperlonga era compresa nell'antica Provincia di Terra di Lavoro, in particolare nel Distretto di Gaeta. Anche dopo la sconfitta militare di Francesco II di Borbone ad opera di Garibaldi e la successiva annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno di Sardegna (diventato nel 1861 Regno d'Italia), Sperlonga continuò a far parte della sopraddetta Provincia. Parliamo ora delle torri di avvistamento di cui fu dotata. La Torre centrale, detta localmente Torre Maggiore, apparteneva al sistema di torri di avvistamento impiantato nel XVI secolo: è oggi nascosta tra le case del borgo, una volta dominava la città. Di essa sopravvive solo una parte, oggi situata in via Giosa. Il suo profilo è disegnato attualmente sullo stemma comunale. La Torre Truglia venne eretta nel 1532 sui resti di una precedente torre d'avvistamento di età romana sulla punta del promontorio su cui sorge il borgo di Sperlonga. E' probabile che sia stata costruita ai tempi in cui Carduccio Gattola era castellano di Sperlonga. “Truglia” deriva probabilmente da “Truglio”, dal latinoTrullus, detto alla greca Trullo termine usato nel 700 dal monaco latino Paolo Diacono per significare una cupola. Era evidentemente questo il nome dato alla costruzione romana a Sperlonga, di base circolare, poi tramutato da “Trullo” in Truglio , come accadde per l’omonima villa tiberiana di Capri, probabilmente per l’influsso del dialetto borbonico. A Sperlonga si sarebbe poi adottato il genere femminile come aggettivo legato al sostantivo “torre”, forse con l’edificazione della fortezza nel XIV secolo. Dopo la distruzione compiuta per mano dei pirati del corsaro Barbarossa la torre venne ricostruita nel 1611 ma di nuovo distrutta dai turchi nel 1623. Per quanto rilevante fosse la sua posizione e la sua funzione la guarnigione che ospitò fu spesso ridotta al minimo, arrivando anche a soli due militari presenti. Tra il 1870 e il 1969 fu utilizzata come sede per la Guardia di Finanza, mentre successivamente divenne sede del Centro educazione dell'ambiente marino del Parco naturale regionale Riviera d'Ulisse. La torre si presenta come un bastione di pianta rettangolare rinforzato negli spigoli da quattro contrafforti. Questi svolgevano anche una funzione difensiva: non offrendo una parete verticale ma inclinata, la torre sarebbe stata difficilmente insidiata dai nemici con delle scale. Le scale, per potersi appoggiare, hanno bisogno di una parete verticale e quindi le quattro pareti oblique dei contrafforti riducevano lo spazio offendibile delle mura della torre. A loro volta la collocazione delle basi di questi contrafforti ad una quota più bassa del piano di appoggio della torre, impediva che i nemici potessero girare intorno alla torre stessa, correndo ad aiutare nell’assalto quelli che stavano avendo maggior successo. Sopra la torre vi è poi un’altra costruzione. Un “ridotto” per i superstiti combattenti che volessero continuare a difendersi. Al sistema difensivo appartenevano anche la "Torre del Nibbio", inclusa in un castello baronale prospiciente la piazzetta centrale del paese, e la "Torre di Capovento", a 3 km a sud del paese, anch'essa costruita nel 1532, come parte del sistema difensivo commissionato da Don Pietro di Toledo. Si tratta di una struttura merlata di base circolare, alla quale si accede tramite una piccola scalinata. Nel corso degli anni ospitò al suo interno anche la sede della dogana, poiché dalla sua altezza si poteva sorvegliare la zona. Oggi, nonostante l'età della costruzione, la torre si presenta in un ottimo stato di conservazione. Altri link consigliati:
https://www.sperlongablu.it/torre-truglia-sperlonga/ (approfondimenti su Torre Truglia),
http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?, id=95660,
http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=95655,
http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=95661,
https://www.youtube.com/watch?v=XI074vMSQR8 (video di tonellic)
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Sperlonga,
https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_Truglia,
https://www.tesoridellazio.it/tesori/sperlonga-lt-torre-truglia/,
https://www.amyclaeexperience.com/it/scopri-torre-truglia-sperlonga/,
https://www.lanostra.it/vacanze-cosa-visitare/le-torri-avvistamento-sperlonga/,
http://www.visititaly.it/info/961568-torre-capovento-sperlonga.aspxFoto: la prime due si riferiscono alla Torre Truglia (da
https://www.sperlongablu.it/torre-truglia-sperlonga/ e una cartolina della mia collezione). La terza, relativa alla torre del Nibbio, è presa da
https://smartraveller.it/2015/11/09/sperlonga/torre-del-nibbio-sperlonga/. Infine la quarta, relativa alla torre di Capovento, è presa da
http://www.visititaly.it/info/961568-torre-capovento-sperlonga.aspx
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