BEDONIA (PR) - Castello di Pietra Piana in località Carniglia
Sorge su un pianale a cui deve il nome, a strapiombo su di un’ansa del fiume Taro. Sondaggi, anche superficiali, portano alla luce anche le fondamenta che testimoniano la presenza di un piccolo borgo arroccato alle mura del castello. Lungo i fianchi del pianoro le campagne di scavi condotte dal prof. Pier Luigi Dall’Aglio hanno portato alla luce i muri di contenimento in pietra squadrata posata a secco, mentre all’estremità occidentale è riconoscibile un piccolo rilievo che si ipotizza potesse ospitare una torre di vedetta. Questa forma: una torre circondata da mura irregolari segue l’esempio di analoghe fortificazioni diffuse in tutta l’area ligure tra il XII e il XIII sec. Le prime testimonianze dell’edificio si hanno attorno al XI-XII secolo. Certamente nel XIII secolo il fortilizio era uno dei punti di forza della famiglia Luisardi, tanto che, nel 1257, questi si mossero proprio da Petra Plana per la conquista di Borgotaro. Nel suo scritto “Per la storia di Bedonia” (1924), G. Micheli fa risalire la famiglia dei Lusardi al Luxiardo figlio di Plato de Platis e ricorda il “famoso atto divisionale” del 5 ottobre 1022 contenente l’assegnazione al capostipite dei Lusardi del “fortalitium Arsutii et omnibus terris, pactis et juribus (…) quae sunt ultra Tarum et Goteram citra Tarium ultra Valaculam usque ad terminum Genuae”, e quindi anche di Petraplana, che sorge presso Carniglia a strapiombo sul Taro. Oggi sappiamo che il “famoso atto divisionale” è un falso; ciò non toglie che, specie nel XIII secolo, il fortilizio di Pietra Piana, uno dei punti di forza dei Lusardi, potenti alleati di Ubertino Landi, abbia avuto una notevole importanza. Nel 1283 il forte ed il vicino castello di Montarsiccio furono distrutti da un incendio ma entrambi risorsero più forti di prima. A dimostrazione di ciò si sa che nel 1335 il castrum di Pietra Piana si mantenne fedele alla famiglia Visconti di Milano nella sua lotta contro la Chiesa. Sempre da Milano, Francesco Sforza, rese nel 1454 a Manfredo Landi tutti i possedimenti che furono del padre fino alla sua morte avvenuta nel 1429, riannettendo il territorio allo Stato Landi. Dopodiché la fortezza probabilmente decadde: il luogo non viene nemmeno citato nella Descrizione dei possedimenti dello Stato Landi compilata da Carlo Natale nel 1617. Nel 1635 risulta “desolato e distrutto”. Il Boccia, scrivendo nel 1804, riferisce che “sulla sponda sinistra del Taro rimpetto ai mulini di Carniglia vi sono molte reliquie di un forte e antico Castello di un luogo chiamato Pietrapiana, e d’intorno ad esso per molta distanza scopronsi non pochi fondamenti di case. Si dice che in queste nei tempi andati vi fosse una fabbrica di velluti, nella quale vi erano tredici tellaj”.Nel catasto del 1823, sulle reliquie del castello vi è registrato un edificio, descritto col toponimo “casa di Pietra Piana”. Nel 2004, per la cortesia del prof. Pier Luigi Dall’Aglio è stato possibile effettuare una campagna di rilievo dei ruderi, di cui si riportano alcuni risultati. Attualmente la vegetazione penetrabile soltanto con grande difficoltà, rende quasi impossibile la lettura delle tracce sul terreno. Altri link suggeriti:
https://www.youtube.com/watch?time_continue=26&v=8KsOOjKESSQ&feature=emb_logo (video di Adriano Agazzi),
https://mapio.net/pic/p-49076530/Fonti: testo di Corrado Truffelli su
https://scn.caiparma.it/schede/ruderi-del-castello-di-pietra-piana-bedonia-loc-carniglia/,
https://it.wikipedia.org/wiki/CarnigliaFoto:
https://scn.caiparma.it/schede/ruderi-del-castello-di-pietra-piana-bedonia-loc-carniglia/
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