mercoledì 29 luglio 2020

Il castello di mercoledì 29 luglio



BARBARESCO (CN) - Castello e Torre

E' abbastanza difficile appurare a quanto lontano occorra risalire per approdare alle origini della storia di Barbaresco per le strutture fortificate del paese. Qualcuno ha avanzato l'ipotesi che la torre, che tuttora domina il paese, ed è senz'altro il suo elemento emergente, sia addirittura di origine romana: ipotesi che verrebbe convalidata dal ritrovamento nel secolo scorso di un reperto romano alla sua base. Altri - probabilmente con maggior ragione - la datano al XII secolo. In effetti la fortificazione presenta caratteristiche più medioevali che romane: è di struttura quadrata o quasi quadrata con un lato di circa 9 metri, molto alta - circa 36 metri - ripiena di terra fin quasi alla metà dell'altezza. Risulta allo stesso tempo di dimensioni inconsuete per una torre romana e poco giustificabile in questa veste anche strategicamente, non vedendosi, almeno attualmente, in che contesto difensivo una simile presenza potesse inserirsi. Può darsi tuttavia che effettivamente qualcosa di romano esistesse prima della fortificazione attuale le cui murature, in ogni caso, sono sicuramente medioevali. Probabilmente l'edificio appartiene a un sistema di torri di avvistamento che si sono sviluppate lungo il fiume Tanaro sul territorio delle città fra Asti e Alba, patrimonio bellico del Ducato del Monferrato. Realizzata in opera di laterizio, sorge su un basamento di pietra arenaria. In cima persistono ancora resti dei merli che formavano al tempo della realizzazione una corona. E' probabile che non sia stata realizzata solo da operai e tecnici locali, in virtù della regolarità e perfezione dell'edificio, che fa pensare all'alta professionalità dei realizzatori. La parte inferiore fino a poco meno di due metri rappresenta una specie di pozzo centrale, con pareti piuttosto spesse. Più in alto si trovano due vani successivi coperti da una volta a botte, che sono già stati restaurati in passato. La torre è ripiena di terra fino a metà e si raggiunge l'entrata attraverso una scala a pioli dalla parte del fiume Tanaro. Dal 1985 è di proprietà del Comune di Barbaresco. Del paese si hanno notizie già nell'XI secolo, in quanto si trova citato nella donazione che il marchese di Monferrato fece all'abate di Fruttuaria e che l'imperatore Enrico II confermò a sua volta nel 1014. Anzi, proprio da questa donazione sembra di poter dedurre che a quell'epoca il paese di Barbaresco avesse già una qualche fortificazione. La quale già nel secolo successivo era di appannaggio di signori locali, i Di Barbaresco , e all'inizio del XIII secolo passò, insieme ai diritti annessi, al comune di Asti, dando origine a una complessa vicenda, in quanto appena due anni dopo altri proprietari, ma sempre della stessa famiglia, vendettero i loro diritti al comune di Alba. La questione fu sistemata alla fine del secolo con la rinuncia definitiva di Alba ai suoi pretesi diritti. Nei secoli successivi il castello passò ai marchesi monferrini, ai Visconti, infine ai Savoia nel 1631. Ma ciò che i Savoia ereditarono era poco più che un rudere, di cui sopravviveva, ancora in relativo buono stato, la torre (quella ancora attualmente visibile). Fu quindi necessario, in epoca barocca, ristrutturare in maniera pressoché totale la costruzione, che assunse, salvo le torrettine d'angolo ancora oggi visibili e che la caratterizzano, ultimo ricordo dell'antica funzione guerriera, le caratteristiche di una grande residenza signorile. Da quel momento castello e torre vissero praticamente due vite separate: più in alto sulla collina, dominante, la torre; più in basso, imponente costruzione in laterizio, il castello. La torre, unica superstite "militare" del complesso, fu purtroppo notevolmente danneggiata nel secolo scorso quando, nel 1821 le autorità comunali fecero abbattere la parte alta in modo che il terrazzo, così ricavato in cima all'edificio, potesse ospitare un gran falò estivo in onore dei reali di Sardegna in visita al vicino castello di Govone. Resta comunque una presenza caratterizzante e dominante sia per il paese di Barbaresco, che per il paesaggio intorno. La torre è stata recentemente restaurata. La costruzione del castello risale al secolo XVIII ad opera dei conti Galleani; l’edificio caratterizzato dalla sua mole imponente ha subito nel corso degli anni numerosi rifacimenti. Dotato originariamente di bellissimi giardini e di un ampio parco, di ampi saloni, di porticati e soprattutto di cantine sotterranee di grande valore, è stato la sede della Cantina Sociale del Barbaresco voluta e realizzata dal Professor Domizio Cavazza, considerato il padre del vino Barbaresco. In seguito l'edificio è stato utilizzato come opificio per la produzione di grappe, ora il maniero ed in particolare l’altrettanto nobile parte interrata, è venuto in possesso della prestigiosa azienda vitivinicola Gaja, e dopo una radicale ristrutturazione, è tornato alla destinazione originaria.
Altri link suggeriti: https://langhe.net/sight/la-torre-di-barbaresco/, https://www.youtube.com/watch?v=IGdaEM6DMhk (video di Viaggio Senza Scalo), https://www.intravino.com/grande-notizia/la-torre-di-barbaresco-apre-dopo-33-anni-che-bellezza-contiene-video/ (video)

Fonti: https://www.castelliaperti.it/it/strutture/lista/item/torre-di-barbaresco.html, https://www.comune.barbaresco.cn.it/ita/pagine.asp?id=159&idindice=5&title=Edifici%20e%20Monumenti, https://www.centrostudibeppefenoglio.it/it/articolo/9-11-828/arte/architettura/castello-di-barbaresco

Foto: la prima (relativa alla torre) è presa da https://www.e-borghi.com/it/sc/cuneo-barbaresco/2-castelli-chiese-monumenti-musei/943/torre-di-barbaresco.html; la seconda, relativa al castello, è di Alessandro Vecchi su https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Barbaresco_castello.jpg

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