MAZZARINO (CL) - Castello di Grassuliato (o Garsiliato o "di Salamone")
Sorge su un'altura a quota 418 metri s.l.m., posizione che consentiva una visione ad ampio raggio della sottostante vallata del fiume Gela. Accessibile solo da un fronte attraverso un ripido viottolo d'accesso difficilmente percorribile, è inserito all'interno di un'area di grande interesse archeologico non ancora indagata. La morfologia del luogo ha indubbiamente condizionato la costruzione del castello le cui fabbriche si adagiano sulla roccia gessosa seguendone i livelli. Il maniero medievale pare avesse salde mura merlate, con porte e finestre a sesto acuto e con volte a crociera; aveva anche ampi saloni e vaste cisterne e ovviamente un sotterraneo che lo metteva in comunicazione con la sottostante valle. La fortezza, la cui ubicazione era indubbiamente rilevante nei confronti del villaggio che sorgeva ai suoi piedi, perse ogni funzione strategica con la costruzione del vicino abitato di Mazzarino. Le prime notizie storiche riferiscono che nel 1091, in un elenco di donazioni effettuate alla chiesa di Santa Maria della Valle di Giosafat, apparisse fra altri il nome di Salomon de Garsiliat, figlio forse, di Guicone de Garsiliat. Con Simone de Garsiliat, nome poi corrotto in Grassuliato, si ripristinò un piccolo borgo e si riabitò il castello. Territorio vastissimo ricco d’ogni bene e composto, inoltre, da ben nove feudi ed ancora una volta la sua postazione particolarmente strategica ne facevano terra ambita. Tanto potente era il suo signore, Bartolomeo di Grassuliato, che osò sfidare l’autorità regia, riuscendo a coinvolgere alla ribellione anche altri impetuosi nobili, tanto da costringere lo stesso re Guglielmo I (‘il Malo’) a guidare contro di lui un esercito, che ebbe la meglio soltanto dopo un lungo, aspro e rovinoso conflitto. Il Castello messo a ferro e fuoco venne distrutto ed abbandonato. Al tempo di Federico II di Svevia la contea di Grassuliato risorse, anzi, pare che divenne contea proprio in quel periodo. Nel 1282, durante la guerra del Vespro, troviamo i suoi signori a combattere contro gli Angioini e nel 1299 li troviamo schierati, fedelissimi, al fianco degli Aragonesi. La tormentata storia della Sicilia di quei secoli coinvolse, ovviamente, in altrettante alterne vicende anche la contea di Grassuliato; la Guerra dei Novant’anni dilaniò l’sola e tanti furono gli “attori” della contea in quei momenti; da Bernardo Raimondo de Rebellis (difensore della nave di re Federico II d’Aragona nella battaglia di Capo d’Orlando e primo di una famiglia di numerosi uomini d’arme) a suo figlio Giacomo Pietro ed ancora, da Riccardo di Passaneto e suo fratello Ruggero, fino a Guglielmo Pallotta che accusato di fellonia da re Martino I d’Aragona segnò per sempre la decadenza della famiglia e del suo maniero. Da quei fatti in poi tutto il territorio di Garsiliato passò, a ricompensa dei servigi resi alla causa Aragonese, a Niccolò Branciforti signore di Mazzarino e dopo di lui a tutti i suoi discendenti, che dal 1507 furono chiamati Conti di Mazzarino e di Garsiliato. I Branciforti per ben governare, al contrario di molti altri nobili, non si trasferirono mai nella capitale del regno ma preferirono abitare le proprie terre, non risiedendo mai nel castello di Garsiliato che ben presto mostrò i segni dell’abbandono. Per questo gli abitanti di Garsiliato, poco alla volta si trasferirono a Marrarino, spopolando la contea, ma, forse, anche perché il territorio di Mazzarino risultava meno isolato ed in una posizione topografica più favorevole. Così come per altri, anche per il Castello di Garsiliato, storie e credenze popolari si mescolano; ed in questo particolare caso la leggenda popolare accomuna il "Castiddazzu" a "U Cannuni". Essa tramanda che, in un tempo non precisato, si accendesse una disputa fra i due più importanti “Signori” del territorio, padroni entrambi di estesi quanto mai limitrofi contadini, per la fondazione di un unico importante agglomerato. Sempre la tradizione narra che la sorte abbia favorito il “Signore” di Mazzarino, per cui, così come stabilito nel patto iniziale stipulato tra i due, la città nuova venne costruita nei pressi del castello vincitore. E’ rilevante notare come le dicerie popolari spesso traggano spunti da fatti storici. L'abbandono del castello, risalente al secolo XVI, non ha certo favorito la sua conservazione. Attualmente è difficile riconoscere nei pochi elementi visibili la maestosità dell'antico castello. I resti non costituiscono un insieme unitario; attraverso la lettura dei tre gruppi di ruderi oggi esistenti è possibile avere soltanto una visione frammentaria di ciò che un tempo doveva essere il castello. Il primo gruppo è costituito da due ambienti scoperti orientali sud-nord; su una delle pareti si aprono tre feritoie strombate. In direzione sud-ovest rispetto agli ambienti precedenti insistono le rovine di un muro e di un ambiente quadrangolare. Presumibilmente collegato al muro predetto, era un ampio vano rettangolare i cui resti costituiscono il terzo gruppo di rovine, indubbiamente il più interessante. Tale grande salone è scandito da 3 campate quadrate in origine concluse da crociere. Delle antiche vestigia rimangono solo pochi elementi architettonici, il più rilevante dei quali è una mensola angolare sulla quale scaricavano le volte. G. Agnello ritenne i ruderi visibili attribuibili ad epoca sveva. Altri link suggeriti:
https://www.siciliafan.it/castello-di-grassuliato/,
https://www.youtube.com/watch?v=qgQs65B2DCg (video di Angelo Firrarello),
https://www.youtube.com/watch?v=P2l__8dDdmg (video con drone di Enrico Cartia),
http://www.virtualsicily.it/Monumento-Castello%20di%20Grassuliato%20o%20%22Castiddazzu%22%20-CL-250,
https://www.lasiciliainrete.it/monumenti/listing/castello-di-garsiliato-e-sito-archeologico-in-c-da-salamoneFonti:
https://www.icastelli.it/it/sicilia/caltanissetta/mazzarino/castello-di-garsiliato-o-grassuliato-o-di-salomone,
https://www.ilcasalediemma.it/eventi-archeologia-sicilia/sicilia-castello-garsiliato/Foto: la prima è presa da
https://www.lasiciliainrete.it/monumenti/listing/castello-di-garsiliato-e-sito-archeologico-in-c-da-salamone, la seconda è presa da
https://www.vivasicilia.com/castello-di-garsiliato
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