LICCIANA NARDI (MS) - Castello Malaspina in frazione Terrarossa
Il castello di Terrarossa nacque, nel secolo XVI, per sostituire le funzioni residenziali di una vecchia fortificazione medievale, situata sopra un'altura che domina la confluenza del Civiglia nella Magra. I resti di questo antico castello, contraddistinto in origine dal toponimo Terrarossa, sono oggi inglobati in un edificio di civile abitazione denominato Castelletto. Nel XII secolo si sviluppò, lungo la via Francigena, arteria che costeggiava la sponda sinistra della Magra, nella pianura sottostante al vecchio Castello di Terrarossa, un nuovo insediamento chiamato Borgonuovo. Questo insediamento, descritto nel 1126 come circondato da mura e dotato di chiesa dedicata a San Giovanni, dipendente dall'abbazia di San Caprasio di Aulla, si sviluppò sui due fronti della strada. Nel tempo Borgonuovo accolse la popolazione che originariamente abitava attorno al castello medievale, ereditandone il toponimo: Terrarossa. Ancora nel secolo XVI le due località di Borgonuovo e Terrarossa risultavano distinte nella documentazione scritta. L'attuale strada statale 62 della Cisa non segue il vecchio tracciato che attraversava interamente il borgo, ma lo interseca isolando dal contesto edilizio originario l'imponente residenza malaspiniana, costruita nella seconda metà del secolo XVI per iniziativa del primo marchese di Terrarossa. Anche Terrarossa fu soggetto alle mutevoli condizioni politiche dei feudi malaspiniani, i cui confini subirono continue modifiche pur nel corso di brevi spazi temporali. Durante i secoli XV -XVI Terrarossa fece parte di diversi feudi malaspiniani tra i quali Olivola, fino al 1407, poi Villafranca, Bastia, Filattiera e Monti subendo due occupazioni genovesi, nel 1416 e nel 1463. Al 1581 risale l'istituzione del feudo indipendente di Terrarossa, assegnato a Fabrizio Malaspina, già marchese di Pontebosio, nipote di Giovanni Spinetta e figlio di Fieramonte. La morte dell´unico figlio maschio spinse Fabrizio Malaspina a vendere il feudo al granduca di Toscana, il quale lo ricedette, dopo alcuni anni, nel 1628, a Bernabò Malaspina di Filattiera. Risale al 1617 una interessante descrizione del feudo e del castello, eseguita per conto del granduca, dalla quale si apprende che la costruzione del castello avvenne per iniziativa dello stesso marchese Fabrizio Malaspina. L'imponente castello (si tratta di una delle più ampie residenze malaspiniane esistenti) venne realizzato su di uno schema quadrilatero, il medesimo adoperato probabilmente dallo stesso marchese per la costruzione del castello di Pontebosio (https://castelliere.blogspot.com/2017/02/il-castello-di-giovedi-9-febbraio.html). Infatti Fabrizio Malaspina prima di ottenere il possedimento di Terrarossa ebbe in feudo Pontebosio, tra il 1574 ed il 1581, il cui castello presenta un analogo schema planimetrico quadrangolare. Le proporzioni del castello di Terrarossa appaiono, al confronto con quello di Pontebosio, imponenti e la fabbrica di Terrarossa è talmente grande che il marchese ed i suoi successori non riuscirono a portarla a termine lasciando incompiuti diversi elementi architettonici tra i quali alcuni dei quattro baluardi angolari terminanti a terrazza previsti. Al centro vi è un cortile che si raggiunge entrando da un arco realizzato in pietra arenaria; i prospetti esterni, costituiti da ciottoli di fiume e pietra squadrati negli spigoli, sono semplici. All’interno dell'edificio vi sono più di 40 vani, con ampi saloni voltati a crociera e appartamenti. Una curiosità: diversi spazi in passato erano deputati a ospitare un produttivo allevamento di bachi da seta. Intorno alla fine del XVIII secolo un importante restauro interessò soprattutto le sale interne, che diedero al castello la forma e l''impianto attuale. Nel 1787, con la morte senza eredi di Manfredi, il feudo tornò alla corona granducale. Il castello occupa una superficie di circa 1.250 metri quadrati, con una cubatura di 7.800 metri cubi, per un complesso di 43 vani. Una bella veduta della costruzione e del feudo compare in una pregevolissima rappresentazione conservata nel fondo Malaspina 238 dell´Archivio di Stato di Firenze. Oggi il complesso è adibito ad ostello con sale destinate a convegni, manifestazioni culturali e attività promosse dal comune e dalla provincia. Altri link suggeriti: https://www.lunigiana.com/castelli/castello-malaspina-di-terrarossa.aspx, https://www.terredilunigiana.com/castelli/casteterrarossa.php, http://castelloditerrarossa.blogspot.com/search/label/CASTELLO%20DI%20TERRAROSSA, https://www.youtube.com/watch?v=lXhMsHN5LSo (video di lucangel74), https://www.youtube.com/watch?v=envA76bvPI8 (video di E.P.A.S.)
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Terrarossa, https://it.wikipedia.org/wiki/Terrarossa#Monumenti_e_luoghi_d'interesse, http://www.comunelicciananardi.ms.it/terrarossa, https://www.istitutovalorizzazionecastelli.it/castelli/storia-castello-di-terrarossa/, https://www.visittuscany.com/it/attrazioni/castello-malaspina-terrarossa/
Foto: la prima, la seconda è presa da http://fotolunigiana.altervista.org/comune-di-licciana-nardi/terrarossa/terrarossa-1.jpg.html
1 commento:
ma una foto della rappresentazione del castello e del feudo custoditi nell'archivio di firenze non sono disponibili?
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