domenica 11 aprile 2021

Il castello di domenica 11 aprile


BRISIGHELLA (RA) - Castello di Ceparano

Il castello di Ceparano (castrum Cipariani, oppure Ceparani o ancora Cipriani) si trova al di sopra di uno sperone roccioso in calcarenite (spungone), posto nelle vicinanze del Rio Crete sulla destra idrografica del fiume Marzeno, un tributario del Lamone, sulle prime alture appenniniche nelle vicinanze di Faenza. La prima menzione del toponimo risale all’anno 965, in un documento dell’Archivio del monastero di S. Andrea Maggiore e poco dopo, nel 970, nell’Archivio arcivescovile di Ravenna. Il castello era forse una delle proprietà di Ängelrada figlia del comes palatii ravennate, e in seguito risulta tra le proprietà del monastero di Santa Maria del Sacro Palazzo. Nella metà del XII secolo apparteneva ai Guidi. Probabilmente già a partire dal XII secolo venne realizzata una zona signorile, forse una Rocca sull’altura del sito. Nel 1167 il castello di Ceparano fu parzialmente distrutto dai Faentini che lo contesero alla potente famiglia toscana per tutto il Medioevo, alternandosi con nuove fortificazioni e distruzioni. Oltre al castello nelle testimonianze scritte vengono anche menzionate diverse abitazioni e strutture che dipendono dal fortilizio ma che si trovano all’esterno. Nel 1258 per esempio la comunità del Monte di Ceparano venne costretta a demolire dal podestà faentino il castrum e tutte le strutture fortificate e a ricostruire il castello e la pieve in una diversa posizione e le abitazioni "in loco qui non sit in fortiliciis". La fortificazione passò nelle mani dello stato pontificio (sotto il controllo del cardinale Albornoz), come gran parte della Romagna ma poco dopo ne entrarono in possesso i Manfredi che lo occuparono fino al 1467. Il più importante esponente di questa famiglia che intervenne all’interno dell’insediamento fu Astorgio Manfredi che vi fece edificare un’imponente torre, come indica un’epigrafe del 1378 (ora conservata alla Pinacoteca Comunale di Faenza), dotata di becco a scarpa e pianta ogivale, adatta per le nuove tecniche di assedio con armi da fuoco. Dopo il Trecento con il mutare del quadro politico generale, il ruolo strategico militare di Ceparano venne scemando. Su di esso vantarono pretese diverse famiglie, soprattutto i Pagani e gli Ubaldini; passato nel 1505 ai Veneziani e l’anno successivo al Papa, il castello venne poco a poco abbandonato e, divenuto covo di briganti, fu demolito nel 1577 per ordine della Santa Sede. Della rocca restano i ruderi di una torre ovale, basamenti del muro di cinta e le fondamenta, oltre alla cisterna quasi del tutto interrata. Gli scavi archeologici, iniziati nell'estate del 2018 hanno riportato alla luce le strutture del fortilizio medievale e due aree cimiteriali, oltre a una diffusa area abitativa sull’altura opposta rispetto all’area signorile e lungo le pendici che digradano verso il Marzeno. Altri link suggeriti: http://www.historiafaentina.it/Monumenti/ceparano.html, https://www.ilbuonsenso.net/ceparano-marzeno-faenza-storia/, https://digilander.libero.it/spungone66/castello_di_ceparano.html, https://www.ravennawebtv.it/gli-scavi-archeologici-a-ceparano-svelano-abitazioni-e-una-grande-area-cimiteriale/ (video)

Fonti: https://disci.unibo.it/it/ricerca/missioni-archeologiche/brisighella-ra/castello-ceparano-brisighella-ravenna, https://www.spaziindecisi.it/space/torre-di-ceparano/

Foto: la prima è di Pietro Fabbri su https://www.tourer.it/scheda?castello-e-torre-di-ceparano-ceparano-brisighella, la seconda è di Christian Nannetti su http://escursionismo360.blogspot.com/2017/12/lanello-della-torre-di-ceparano-e-il.html

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