CASTELLO DI SPILIMBERGO (PN)
Il castello di Spilimbergo deve il suo nome all'italianizzazione del nome Spengenberg, nome della famiglia carinziana tra le più ragguardevoli in regione e “ministeriales” del Patriarcato di Aquileia, proprietaria del feudo e del maniero in epoca medievale. Non è possibile ricostruire come il castello apparisse all’epoca della sua edificazione, poichè questo venne distrutto, demolito e ampliato più volte, come ad esempio nel 1313 per mano di Giovanni da Spilimbergo. Questo prestigioso edificio sostenne numerosi assedi nel corso delle guerre medievali tra i signori veneti e friulani, resistendo ai ripetuti assalti dei da Camino. L’episodio più celebre e drammatico che riguarda la sua storia avvenne nel 1350, durante la guerra civile feudale che insanguinò il Friuli: nella piana della Richinvelda, pochi chilometri a sud della città, in un agguato alcuni feudatari partiti dal Castello di Spilimbergo e guidati dagli Spengenberg affrontarono e uccisero il vecchio ma energico patriarca (poi proclamato Beato) Bertrando di San Genesio. Si meritarono, da allora, l’appellativo di bertramini o beltramini, termine con cui, ancora oggi sono chiamati, per dileggio, gli Spilimberghesi.
Oggi si presenta in ottimo stato di conservazione ed è caratterizzato da un agglomerato di residenze signorili disposte ad anello attorno all’ampia corte centrale; è circondato per metà da un profondo fossato, mentre per il resto è a picco su una scarpata del Tagliamento.
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