CASTELLO DORIA DI DOLCEACQUA (IM)
La storia di Dolceacqua s’identifica con le vicende del suo castello e della signoria dei Doria che vanta tra i molti personaggi Caracosa, madre del celebre ammiraglio Andrea Doria; tuttavia la fondazione del maniero è dovuta ai conti di Ventimiglia nel XII secolo, all'interno di un programma di organizzazione e controllo del territorio. A testimonianza dell’impianto originario resta la torre semicircolare, acquistata con i diritti sul luogo da Oberto Doria nel 1270. Dopo alterne vicende, tra cui vanno segnalati gli assedi del re di Napoli Roberto d'Angiò tra il 1319 e il 1329, il castello si giovò di una vasta opera di rafforzamento voluta dai Doria nel Cinquecento, periodo di notevole sviluppo del Marchesato. Furono dunque creati un cortile interno, una nuova grande cinta muraria culminante nel caratteristico prospetto a due torri quadrangolari, altri nuovi ambienti, tutti decorati in modo raffinato da importanti pittori del tempo. Nel 1746 fu assediato, cannoneggiato dalle artiglierie delle truppe franco-spagnole (in lotta contro l'Austria e i Savoia), e ridotto in rovina; non più abitato dalla famiglia Doria, che si trasferì nel cinquecentesco palazzo adiacente la chiesa parrocchiale, subì gli ultimi oltraggi in seguito al terremoto del 1887. Acquisito successivamente dal marchese Tommaso De Ferrari, è oggi proprietà comunale. Un intervento di consolidamento strutturale nel 1964 non è valso a cancellare l'immagine di una struttura in profondo degrado, con le orbite vuote delle aperture e le torrette laterali. Tuttavia, proprio per l’aspetto con il quale il castello è giunto ai giorni nostri, resta profondamente suggestiva e pregna di interesse la visita dell’antica costruzione, che poggia su una solida roccia, a circa 60 metri di dislivello dal sottostante Borgo.
Il Comune di Dolceacqua ha deciso di destinarlo a manifestazioni ed eventi funzioni culturali.
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