sabato 26 febbraio 2011

Il castello di domenica 27 febbraio



ROVIANO (RM) - Castello Brancaccio

Sorge in posizione dominante non solo il paese ma anche la sottostante Via Tiburtina Valeria, strada anticamente molto importante poichè collegava il Lazio e l'Abruzzo. Le prime notizie del borgo dell’antica Rubianum e di un castello sono riportate in alcuni documenti datati al IX secolo e relativi a donazioni pontificie ed altri del 967 in cui l’imperatore Ottone I assegnò il controllo di Roviano all’abbazia benedettina di Subiaco. Fu papa Benedetto VII a sancire con un atto del 983 il legittimo possesso di Roviano e del suo castello al monastero sublacense. Intorno al 992 il castello venne preso con la forza da alcuni feudatari locali che riuscirono a tenerlo solo per circa 10 anni, restituendolo all’abbazia di Subiaco. Il castello si sviluppò intorno ad un cortile pentagonale adiacente ad un mastio merlato a pianta quadrata, nel quale ci si rifugiava con gli animali da allevamento in caso di assedio. Successivamente vennero erette nuove mura difensive con spalti e camminamenti che correvano perimetralmente lungo il castello. Il castello subì numerose modifiche e aggiunte nei secoli successivi, frutto delle diverse proprietà che si susseguirono (Colonna, Barberini, Massimo, Brancaccio). Tuttavia il complesso così come si presenta oggi è piuttosto omogeneo, anche per l'utilizzo costante della pietra locale e dei mattoni nelle varie fasi edilizie. Nel 1227 il feudo passò a Landolfo Colonna di Riofreddo che con bolla del 1297 venne confiscato da papa Bonifacio VIII. I Colonna vi rimasero fino al 1625 e a loro si deve la caratteristica struttura "a recinto" ed il collegamento (nord-est) tra la torre d'angolo e il mastio. I Colonna fecero realizzare anche ampi saloni nel lato ovest dell'edificio, destinati per le udienze. Il castello aveva anche delle carceri, attive dal 1567, posizionate sotto la torre. Nel 1625 Filippo Colonna di Paliano vendette il maniero a Carlo Barberini. Altre importanti aggiunte si ebbero con i principi Massimo (il loro stemma nobiliare è ancora visibile sul portale d'ingresso del Palazzo) ai quali si deve ad esempio la merlatura del mastio. Dopo alterne vicende il castello passò nel 1902 ai principi Brancaccio ed infine nel 1979 divenne a far parte delle proprietà comunali di Roviano. Obiettivo dell'amministrazione locale è quello di farlo diventare sede del Museo di Civiltà Contadina dell'Alta Valle dell'Aniene.

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